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Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori
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Ristorante 99 Nervesa della Battaglia Loc. Santa Croce (TV) Tel. 0422.77900 Data recensione : 11/2005 “99”, Ragazzi del ’99, da anni questo nome ha risuonato come un richiamo ad una cucina da sperimentare assolutamente. La prima volta ho sentito nominare questo posto a Pescara e mi sono veramente meravigliata di quanto le voci corressero , poi ancora ad una cena durante il Vinitaly un paio d’anni fa e così incuriosita mi sono avventurata nella ricerca . L’impatto è stato brutale 9 mesi di attesa per una possibile prenotazione , assurdo, ma chi sono!! Poi quando il destino decide ecco che riesco a scovare così per caso un canale d’entrata e dopo 7 mesi sono di fronte all’entrata di questo tanto agognato posto ! L’impatto iniziale non è stato folgorante , anzi! L’ambiente semplice e forse anche un po’ freddo non mi ha ispirato moltissimo, ma nell’aria c’era un deliziosissimo profumo di cannella che leniva questa sensazione. E’ stato ordinato un prosecco al banco con un po’ di riserva e imbarazzo visto che erano completamente assenti calore , sorrisi e cortesia, ma mi è stato subito assicurato che tutto sarebbe cambiato !! Un’ombra sfuggente poi ha dato un cenno e con grande e rispettoso silenzio sono stata introdotta in una sala da pranzo propriamente detta. Un unico grande tavolo ovale per dodici persone, tovagliato rosa , due piccoli bouquet di fiori freschi , posateria d’argento , stoviglie di fattezza tradizionale (il servizio buono di casa) e ahimè bicchieri a stelo con coppa molto piccola per il vino e coppa più grande per quello dell’acqua ( mi sembrava d’ essere ai pranzi importanti di casa quand’ ero bambina). Mentre ci accomodavamo è stata chiusa la porta alle nostre spalle, sensazione gradevole ..una stanza tutta per noi! Dopo un po’ è entrata una seria e composta signora che senza salutare e in rigorosissimo silenzio (nota che a quanto pare caratterizza il luogo) ha posto delle caraffe di vino bianco in tavola ..prosecco senza infamia né lode , mah!Mi è stato assicurato più volte che sarei stata sorpresa e stupita di ciò che sarebbe arrivato. Ecco entrare un vassoio su cui erano adagiate in forma di grappolo piccole palline di vari colori , tralci e foglie in pasta sfoglia bel modellata e lavorata completavano il frutto , graziosa presentazione in chiave tradizionale sulla scia di vecchi libri di cucina , ben lontana dalla moderna geometricità e cromaticità dei piatti serviti nei ristoranti di oggi. Gli acini di questo grappolo erano composti da una crema di salmone ricoperta di mandorle, crema di prosciutto ricoperta di pistacchi ed una crema di noci forse, e brandy, ricoperta da noci tritate e forse tartufo ma non ci giurerei , da spalmare su crostini tiepidi di pan carrè. Ha seguito un’ insalatina sporzionata composta da insalata riccia ( grazie al cielo tenera e dolce) ovuli , porcini , melograno e grana (non mi sembrava Parmigiano) con un delicato filo d’olio :deliziosa , equilibrata e ben calibrata nei suoi componenti. Barchette calde di pasta brisè con crema di grana e uova , molto delicate , crostino di pan carrè caldo con funghi misti , squisito! Non è stato possibile fare il bis. Crema di porcini in crosta , bollentissima, ma saporita. Ha fatto poi la sua entrata un’anatra di pasta sfoglia molto ben modellata nei dettagli ed anche espressiva negli occhi con all’interno dei cappellacci di porcini e tartufo, che i commensali si sono distribuiti. Gnocchi di zucca fatti al cucchiaio leggermente rosolati in burro e salvia, semplicemente strepitosi. Ammetto che il mio entusiasmo è di parte perché adoro la zucca. Caraffe di vino rosso, a naso un Cabernet azzarderei Sauvignon , ma non ci metto la mano sul fuoco, comunque di buona struttura e con un bel bouquet al naso per quello che il bicchiere (assolutamente inadeguato) permetteva di percepire . Lonza di maiale , tenerissima , con testa di porcino , piatto semplice, molto ben eseguito e assai gustoso . Anatra al forno , morbidissima ,(anche in questo caso peccato non potersene servire nuovamente) con un cestino di patatine alla julienne riempito da piccole carotine al burro e broccolo, graziosa composizione , un po’ pasquale forse. Cesto di croccante alle mandorle con foglie autunnali di cioccolato , porcini e noci di gelato al gianduia, nocciola e vaniglia. Un vero esempio di maestria per la resa così veritiera dei funghi e delle noci, il cesto inoltre è stato lavorato con un attenzione quasi maniacale per i dettagli , peccato che in un tavolo così grande scomparisse un po’. E’ da lodarsi anche la praticità con cui ce lo siamo passato per servirci dei frutti che conteneva, e la semplicita’ con cui e stato ridotto in pezzettini per gustare il croccante. Infine cornucopia di caramello con frutta caramellata, un vero esempio di maestria nella lavorazione dello zucchero , degna veramente di un mastro vetraio la trasparenza del caramello e la lavorazione della cornucopia stessa, a seguito il caffè. Costo della cena €70 a persona. Francamente detto mi sono tolta questa curiosità , riconosco con rispetto per chi lavora un impegno ed una professionalità indiscutibili , ma un po’ di calore in più avrebbe senza dubbio reso il tutto meno asettico. Inoltre non rispondo dell'esattezza degli ingredienti di alcune pietanze in quanto non c'è stata nessunissima disponibilità per spiegare i piatti o soddisfare anche la più piccola curiosità in merito, cosa che assolutamente non concepisco!!! Astrid |