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Il Ristorantino di Bayon
Via Felice Cavallotti 23 La Spezia
Tel. 0187.732209.
Data recensione : 10/2005


Nel centro di La Spezia, Via Felice Cavallotti è una strada corta, quasi anonima, ma si nota subito l'insegna rossa del "Bayon". È proprio un "ristorantino", come recita la targa appesa fuori, pochi tavoli in un ambiente elegante e familiare, con una buona disposizione dei posti e la cura dei particolari: per poter conversare con gli ospiti non c'è bisogno di alzare la voce perché sopra di voi, quando vi siete accomodati, noterete appesa al soffitto una tela bianca che forma piccole volte convesse che ottimizzano l'acustica del locale.

Vi accoglie Roberto in sala mentre in cucina lavorano Alessandro Sarnataro, lo chef, e Tania.
Ci siamo accomodati, con i nostri amici, al tavolo rotondo vicino al bancone, sul quale era già pronto il cestino del pane (fatto da Alessandro e Tania) posato sulla tovaglia bianca, fra i tre calici per commensale.

Roberto ci fa accomodare, ci offre un Prosecco Foss Marai e ci porge i menù per la scelta dei piatti.
Notiamo subito una gradevole nota in testa alla lista dei piatti: "Sono da noi offerti Aperitivo, Servizio, Pane e Coperto", sembra quasi di essere in un ristorante straniero (quanto ci vorrà affinché la maggior parte dei ristoranti italiani faccia la stessa cosa!).

Scorriamo lentamente la lista e intanto la fantasia lavora per preparare l'ordinazione: fra gli antipasti Fagottini di crépes con scampi, ricotta e porri, poi Crudità di scampi, olio e limone, oppure Zuppetta di pesce con crostini, oppure Alici di Monterosso al limone … vedremo.
Tra i primi Spaghetti alla Bayon, con pesce, crostacei e molluschi, oppure Chicche di patate all'imperiale con aragosta e astice, oppure anche una Calamarata (Pasta di Gragnano) con calamaretti e caviale di lompo … l'acquolina in bocca è già diventata salivazione accentuata … e passiamo a dare un'occhiata ai secondi: Filetto di pescato deliscato con olive taggiasche, pinoli e basilico, o anche Guazzetto di orata, calamari e molluschi, o un bel Caciucco di pesce … e se ci facessimo un mezzo astice o una mezza aragosta? E poi i dolci … dove sono? … Ah, c'è un'altra carta. Beh, per adesso lasciamo stare i dolci.

Decidiamo di affidarci all'umore e all'amore di Alessandro e Tania.
Si comincia con insalata di crostacei: scampo su insalatina verde mista, gambero su pomodoro fresco tagliato a cubetti e basilico, polpa di granchio su rossa trevigiana … un trittico delizioso, bagnato con dell'ottimo Vermentino di Luni, il LUNAE di Bosoni (13 gradi di delizia).
Il secondo antipasto è un filetto di sogliola delicatissimo, accompagnato nel piatto con solo olio extravergine e da una salsa al basilico (a parte) che lo accompagna bene.

Il terzo antipasto è sublime, un vol au vent di calamaretti tagliati a julienne con aceto balsamico e battuto di basilico; il gusto deciso ma mieloso dell'aceto balsamico si accompagna divinamente alla salsa al basilico e aglio e insaporisce i calamaretti caldi che escono abbondanti dal cestino di pasta.
Come primo Alessandro ci propone un risotto mantecato con Champagne, frutti di mare, uova di lompo e limone, per un piatto eccellente, dove i gusti aggressivi dei singoli ingredienti si amalgamano in una composizione estremamente gradevole e saporita, senza eccessi ma in grande equilibrio.
Proseguiamo con dei Fusilloni al branzino in leggera salsa di pomodoro fresco, con caviale di salmone servito in un piccolo bicchiere di ceramica sul bordo del piatto; Alessandro in persona esce dalla cucina per illustrarci il piatto che stiamo per divorare. Il gusto del piatto è pieno e pulito, il branzino abbondante si sposa egregiamente con il condimento, le uova di salmone e i fusilloni che raccolgono nelle loro larghe spire i pezzi di pesce. Mentre ci gustiamo questo grande piatto in sottofondo la musica di Vivaldi ci dà sensazioni di un momento da fermare nella memoria, di grande armonia, quasi di estasi.

Intanto cambiamo vino, passiamo a un Gewurztraminer 2004 S. Magdalena di Gries, che si accompagnerà bene con il piatto successivo che Roberto ci porta, un mezzo astice condito con pomodoro e basilico freschi e pinoli.

Al dolce ci sbizzarriamo e proviamo la mousse di gianduia, le millefoglie con crema di Champagne e pere (il migliore), la Crema Chantilly, con cannella e mandorle, i piccoli babà al rum. Per motivi di spazio (e di viaggio di ritorno verso Genova) abbiamo rinunciato (a malincuore) al vino da dessert in accompagnamento ai dolci.

Sarà per la prossima volta!
Il locale merita veramente una seconda visita.
Di buon assortimento anche la carta dei vini, che consente sia una scelta ragionata a livello nazionale, sia una discreta scelta dei vini del territorio, con una buona selezione per tutte le tasche e con ricarichi più che contenuti..
Abbiamo speso 40 Euro a testa (compresi i vini) per una serata indimenticabile e per una cena veramente "supérbe".


Luigi Bellucci