Trattoria Tomba
Via Armarolo, 26 Frazione Armarolo 40054 Budrio (BO)
Tel. 051 878104
Chiuso Mercoledi' e Domenica sera
Data recensione : 10/2005
Per fare una seria recensione di questa trattoria bisognerebbe
presentare un curriculum di bolognesita' doc accertata :-), per quanto
mi concerne dovete fidarvi della mia parola :-). Finalmente un posto
dove la tradizione viene davvero rispettata, dove non si trovano in
menu' tortellini alla panna e dove i sapori sono, per quanto
possibile, simili a quelli di un tempo. Partiamo con ordine: Armarolo
e' una frazione del comune di Budrio ma per arrivarci non bisogna
andare verso Budrio, bensi' verso Granarolo e dopo circa 5km da
quest'ultimo ci si trova esattamente di fronte al locale. Le note che
ho trovato sul sito del comune sono solo queste: La sua maggior
risorsa è l'agricoltura, con le coltivazioni della barbabietola, del
frumento, delle patate, della vite, degli alberi da frutto, favorite
da un terreno molto fertile.
I monumenti di particolare rilevanza sono:
La chiesa parrocchiale di Santa Margherita. Ha antiche origini, la
vediamo nel Trecento dipendente dalla Pieve di S. Giovanni in Triario
e retta da frati. Nella seconda metà del Seicento le strutture murarie
della Chiesa subirono deterioramenti molto gravi. Il restauro che ne
seguì diede alla chiesa l'aspetto che ha quasi interamente mantenuto
fino ai giorni nostri.
Nella quarta domenica di settembre si svolge la famosa "Sagra del
castrato".
La Villa Spaggiari, la casa Falegname, il Palazzo Bellone.
Il locale, rustico come si richiede in questi casi :-) dopo un'entrata
che sembra un mix fra un vecchio bar di provincia ed una drogheria si
suddivide in due sale, una interna ed una verandina coperta esterna,
molto piu' luminosa. L'apparecchiatura dei tavoli e' nella norma con
tanto di cestino per i grissini e compare subito qualcuno a portareil
menu'. Fra gli antipasti si puo' scegliere salumi e formaggio con
carescentine o con polenta fritta.
La selezione di salumi e' molto buona (anche se sulla mortadella
si potrebbe fare qualcosa di meglio dei triangolini, e mancano i miei
adorati ciccioli ma la qualita' e' molto buona, le crescentine, affatt
unte, sono del tipo spesso.
I primi su cui concentrarsi sono quelli della tradizione: i Tortellini
(come dicevo non ci sono tortellini alla panna in menu', bonus da 200
punti :-)) in brodo sono davvero ottimi, senza pressatura del ripieno,
non molto pepati e la noce moscata e' impercettibile. Brodo non
eccessivamente saporito da prevaricarne il sapore. Le tagliatelle al
ragu' sono gratificanti, buona la ruvidezza e giusto lo spessore, non
si sentono le note vinose dei ragu' frettolosi e la quantita' di
untino sul piatto e' quella che ci deve essere, mi riprometto di
assaggiare anche le tagliatelle al prosciutto.
La domenica a pranzo fanno le lasagne (c'e' qualcuno che sta gia'
prendendo nota, o sbaglio? ;-) La gramigna alla salsiccia, dice la ragazza,
vi puntualizzo che non e' bianca... emmeno male rispondiamo noi :-)) no,
sapete mi hanno
fatot notare che e' meglio dirlo perche' molti la preferiscono
bianca... oddio con la panna no, per carita', replichiamo e ci capiamo
al volo ;-))
la gramigna e' (alleluia alleluia) pasta fresca ed il sugo con il
pomodoro che fa capolino ma della consistenza di un ragu'. Finalmente.
Passiamo ai secondi. C'e' una sezione del menu' dedicata alla carne
alla brace, castrato incluso, molto buona e la brace si sente. Avrei
voluto avere un spazio per il cotechino ma avevo finito lo spazio
dopo: la cotoletta alla bolognese con crudo e formaggio fuso sopra,
buona e senza besciamella, e un assaggio consistente di trippa,
saporita, morbida e caldissima, da accompagnare con dell'ottima
polenta fritta. Il friggione lo fanno su ordinazione. Veniamo ai
dolci, che sono quelli classici, dalla zuppa inglese al mascarpone,
torta di riso e panna cotta, ecco la panna cotta, standig ovation, e'
di quelle cotte, tipo crem caramel, non addensate con la gelatina,
quindi imperdibile.
Unica cosa il vino, nel menu' i vini non sono segnati, quindi dovete
chiedere a voce, noi abbiamo bevuto un dignitosissimo Pignoletto
Cesari. Conto 33 a testa, ma considerate il secondo di trippa e polenta
in
piu'.
Ruggine
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