> Siti e blog del Network ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() TigullioVino.it
© |
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori
Torna all'archivio
Invia una recensione
Ristorante Perbellini Isola rizza (VR) Tel. 0457135352 Chiuso la domenica sera e tutto lunedì Data recensione : 09/2005 Due Ferrari e una Jaguar Daimler parcheggiati proprio dinanzi l'ingresso del ristorante.così Alessia ed io veniamo "accolti" in quella che è oramai divenuta una delle tappe irrinunciabili dell'alta ristorazione del nostro Nord-Est. Una volta entrati ben tre persone del servizio di sala si prendono cura di noi, chi per la prenotazione, chi per le giacche, chi per accompagnarci al tavolo a noi riservato nella saletta a destra. Specchi alle pareti, moquette e colori che vanno dal bianco al blu al rosso rendono l'atmosfera piuttosto formale. Tavolino centrale su cui è poggiato un enorme vaso d'argento con una ridente composizione floreale. Purtroppo i bagni non sono all'altezza del locale, non perchè siano poco piacevoli in assoluto, ma perchè sono soltanto "ordinari". Nel mentre consultiamo la carta delle pietanze ci viene offerto un ottimo calice di Champagne (rabboccato ben 2 volte) di cui, purtroppo, non ho potuto scorgere l'etichetta, nè comprendere il nome citato a voce dall'ottimo sommelier. Poco male, era davvero buono. Dicevo, la carta: 2 menu degustazione, "1...2...3...e Mille" che prevede i cavalli di battaglia (3 portate più il dolce) del ristorante come i Colori e sapori di mare e la Millefoglie strachin proposto a 95 euro (senza vincoli di ordinazione per tutto il tavolo), e "Assaggi" (per il quale abbiamo optato entrambi, e per cui invece esiste il suindicato vincolo) proposto a 115 euro con 8 piccoli assaggi più una notevole sequenza di dolci e piccola pasticceria. Alla carta 7 antipasti e altrettanti primi e secondi tutti con prezzi compresi tra i 28 euro del gratin di porcini e melanzane e i 45 euro dello Skampandoooooo. 1) due sono i benvenuti dello chef: il primo comprende un cannolo mignon con calamaretti crudi, uno spiedino di seppia e pomodoro confit ed una tazzina con della polenta morbida. buono 2) il secondo appetizer è rappresentato da una mini porzione di spaghetti integrali al pomodoro con scaglie di parmigiano e olio al basilico. Sapore incredibile. Si parte col piede giusto. 3) inizia, così, il menù Assaggi con il celebre wafer di sesamo con tartare di branzino e caprino all'erba cipollina, sensazione di liquirizia. Molto buono, anzi ottimo. Il cucchiaio con cui mangiare viene immerso in un'acqua di liquirizia che rilascia delle piacevolissime note balsamiche che contrastano ottimamente col branzino crudo ed il caprino. Il sesamo della cialda riesce a crearsi un suo spazio gustativo. Peccato che la porzione fosse minima, ma sarà una costante di tutto il menù. 4)Dadi di merluzzo: dorato su purè di rapa bianca e salsa al limone, affumicato con porro stufato e vinaigrette al caviale. Buono. Il merluzzo non è un pesce dal sapore particolarmente suadente, ma in questa preparazione riesce a fondersi amabilmente con la purea di rapa leggermente amarognola per la presenza di succo di limone, e, nella versione affumicata (che ho preferito), con il porro e la salsina al caviale. 5)Ravioli farciti di mascarpone e noci in brodetto di rombo e sedano. Solo quattro i raviolini, ma molto buoni. La cremosità del mascarpone contrastava perfettamente con la consistenza dei gherigli di noce inseriti nel ripieno assolutamente non sminuzzati. 6)Risotto mantecato all'amarone con ragù di scampi e peperoni dolci. Il piatto che mi è piaciuto meno. L'acidità del vino non viene ben bilanciata dalla dolcezza dei peperoni e dello scampo; il piatto risulta poco equilibrato. Grande, comunque, la qualità del riso vialone nano e la sua mantecatura. Solo discreto. 7)Fricassea di astice e pancia di maiale su patate al cacao, erba cipollina e latte di mandorla. Buono l'astice e indovinato l'abbinamento con le patate (dei minuscoli quadratini) al cacao, giustamente amare. Ho trovato ridondante la pancetta rosolata. La presenza del latte di mandorle mi ricorda un piatto del giuda ballerino! di Roma ( pancetta abbinata ad un bicchierino di latte di mandorla, che a me non piacque molto) 8) Gratin di porcini e melanzane con coscette di quaglia glassate. Sapore molto buono e perfetta fusione degli ingredienti, peccato che i porcini non fossero particolarmente gustosi. 9)Petto d'anitra grigliato su tortino di radicchio e castagne, salsa al pepe rosa e piccolo pasticcio di cosce speziate con polenta. Che buono! Materia prima grandissima, buonissimo anche il tortino di radicchio ( contrappunto amaro alla dolcezza della carne dell'anitra) con le castagne a dare la consistenza. Convincente anche il pasticcio, dal sapore intenso. 10)Ravioli di patata affumicata, uova strapazzate e consommè d'anitra. Provocazione dello chef che pone come chiusura del pasto, propedeutico al dolce, un piatto di pasta fresca. In realtà la preparazione in sé è notevole, ma lo avrei collocato diversamente all'interno del menù. 11 e seguenti) Il susseguirsi dei piccoli divertimenti della nostra pasticceria. I Perbellini sono giustamente famosi per la tradizione pasticcera, ed in questo caso si rivela tutta la loro grandezza con un emozionante crescendo di sapori, giochi e profumi. Probabilmente sono i migliori dolci che per qualità, quantità e varietà si possano trovare attualmente in un ristorante italiano. Millefoglie strachin preparata al momento (piuttosto diversa dalla pur buona versione della pasticceria), crostata con marmellata di albicocche (sensazionale), il gustosissimo succo di uva fragola, bavarese di cioccolato bianco e frutti di bosco, praline, piccola pasticceria. Un piccolo appunto sul pane offerto in quattro differenti versioni più gli ottimi grissini, buono ma non così come lo ricordavo. Dalla carta dei vini, di notevole ampiezza, abbiamo scelto due mezze bottiglie (assortimento raro da trovare per quel formato): chardonnay monteriolo 02 di Coppo (25 euro), barbera bricco dell'uccellone 00 braida (33 euro). Ci è stato altresì offerto, oltre al già citato Champagne, un calice di Ben Rye di Donnafugata. Perbellini si conferma a livelli alti, anche se, francamente, attendevo da questa visita "emozioni" più profonde che hanno trovato conferma solo nel dolce, epilogo della serata. Tutto buono, senza dubbio, un paio di piatti ottimi, ma sono mancati quei picchi che attendevo. Disponibile e attento il servizio ( è stato cambiato, per Alessia, senza alcun problema, l'anitra con un duo di scampi), anche se, peccato veniale, il mio bicchiere per due volte è rimasto vuoto per qualche minuto. Piacevole ma veloce chiacchierata con il patron e la moglie (davvero leggiadra per portamento e nell'approccio con i clienti) a fine cena. Una bella esperienza, comunque. Conto di 288 euro (230 per i due menù Assaggi e 58 euro per i vini). Non sono state conteggiate 2 acque (in carta a 4 euro l'una), il passito ben Rye, I calici di Champagne. P.S. Per chi volesse soggiornare nei dintorni, consiglio vivamente la Locanda dell'Arcimboldo a Coriano Veronese (una decina di km da Isola Rizza). Ha l'aspetto di una villa privata ed è stata arredata con grande cura; di una gentilezza disarmante i proprietari, camere davvero belle (solo quattro), ottima colazione servita in veranda, il tutto a sole 80 euro (forse qualcosina in più in alta stagione e in periodo fiere) per camera. Parcheggio interno. Fabio Fiorillo |