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Uliassi Banchina di Levante 60019 Senigallia (AN) Tel. 071.65463 Fax 071.659327 Data recensione : 09/2005 Abbiamo festeggiato il mio compleanno ieri a pranzo da Uliassi. L’ambiente è molto accogliente, vagamente marinaro, predominanti il bianco, nelle travi e negli arredi, e il blu. A fianco a belle sedie in legno, che richiamano l’arte povera, sono sparse quelle Kartell trasparenti, disegnate da Starck. Qua e là trovano collocazione libri e giornali, oggetti di design e piante officinali, contenute in vasellame in acciaio. I tavoli sono tutti ben apparecchiati, con un bella calla rossa in quelli più grandi, con piccole piante grasse in quelli più ridotti. Sono quasi tutti occupati e noi decidiamo di accomodarci all’interno. Optiamo per evitare l’aperitivo, già consumato da Anikò e passiamo subito a consultare la carta. Arriva un’entratina, composta di mozzarella in carrozza, cotoletta di gambero e marmellata di pomodori verdi, cialde di parmigiano al sesamo e caramella ghiacciata. L’inizio è buono, ma da Uliassi ci aspettiamo qualcosa di più, molto evidenti il sapore del fritto, nelle prime due preparazioni, “già vista” la cialda di parmigiano e sesamo, freddissima, a prova di denti sensibili, la caramella. Poi un susseguirsi di piacevoli emozioni… Prendiamo il tutto crudo (io) e il menu sorpresa (solarolo) di lunghezza infinita, anche se i tempi sono giustissimi per me, forse un po’ affrettati per i comuni mortali, ma le ore volano e ci ritroviamo alle 17 sazi e appagati. Per farla breve: Tagliatella di seppia, pesto di alghe nori e mandorle tostate; nonostante il pesce sembri crudo (è a temperatura ambiente), Uliassi, sempre molto gentile, ci ha spiegato che ha subito una cottura a bassissima temperatura per circa 2 ore, procedimento che ne mantiene intatto il sapore e la consistenza. Grandioso l’abbinamento con le mandorle che avevamo già avuto il piacere di provare quest’estate da Filippino, a Lipari. Poi il secondo piatto, composto da baccalà crudo, latte di mandorle, una spolverata di buccia d’arancia e un filo d’olio, sublime… e siamo volati con la memoria al Duomo di Ragusa. Ed ecco ricciola e cipolla di tropea – da una parte –, semplice e piacevole, e scampo con gelato ai ricci di mare, ovviamente piuttosto forte e “marinaro” nel suo retrogusto, dall’altra, comunque un grande accostamento. Spigola con pompelmo, succo di pompelmo rosa emulsionato con fili di sedano, anche in questo caso un piatto ben riuscito nell’accostamento di un elemento tanto acido, come il pompelmo, e dolce, il sedano. Ed ecco l’Esquisada di baccalà, presente in entrambi i menu, composto da un boccone di baccalà crudo abbinato ad una patata calda e ad un contorno di pomodorini, pesto di olive taggiasche e di cipolla rossa. Per me invece, arriva un altro bel piatto di crudi, spada con brunoise di mela verde e mango, tartar di sogliola al limone con asparagi e zenzero e tonno con alga nori fritta (…ehm ehm qui mi sfugge un ingrediente, sorry). A seguire una rana pescatrice in porchetta e guanciale, con la pancetta croccante e gustosa, in accompagnamento con fagiolini, che equilibrio, che bontà, ed ecco il piatto più originale, il Martin Berasategui, composto da acqua di pomodoro in gelatina, scampi, fragole, asparagi e avocado, intrigante davvero, piatto di grande coreografia, ma anche di grande tecnica. Altro piatto di grandissimo livello, per l’accostamento di sapori, distinti ma ovviamente congiunti, è stato quello di triglie, zuppa di melone, fegato grasso e – a parte – petto di allodole. Nel menu di crudi, ecco arrivare gli scampi al tamarindo, gustosissimi, e, per concludere, gli spaghetti Verrigni croccanti e freddi con limone e pesce crudo – forse il piatto meno riuscito per la durezza della pasta e la personalità della proposta non particolarmente “travolgente”. Nel menu a sorpresa sono arrivati anche purea di pomme ratte con baccalà di San Sebastian e riduzione al balsamico; tagliatellina al ragout di raguse, forse la preparazione meno entusiasmante, accompagnato da un piccolo ma gustoso filettino di tordo, e, infine, colombaccio, marmellata di cipolle con granatina, mele, spinaci e cannella, assolutamente indimenticabile, un piatto magnifico, il nostro migliore piatto dell’anno a pari merito con il germano reale di Corelli. … E per fortuna che Uliassi è famoso solo per il pesce Predessert (gelato al gorgonzola con granita di sedano - commovente!) e dessert (gelato di zenzero con limone croccante candito e infuso di thè al limone - ottimo e rinfrescante). Infine, con il caffè, ci sono stati serviti un piccolo bombolone caldo alla crema, squisito, un budino di caffè gratinato e un petit four al pistacchio. Il tutto innaffiato da un verdicchio Villa Bucci 2000 e da due bicchieri di Rosso Conero Sassi Neri (per gli ultimi piatti del menu a sorpresa). Il conto è stato di 218 euro così suddivisi: 75 tutto crudo 95 menu a sorpresa 3 acqua 35 Villa Bucci 10 caffè Offerti i due bicchieri di rosso Nota di merito anche per il pane stuzzicante e servito in abbondanza, in particolare una sorta di bruschette alla cipolla croccanti, il pane nero e i cornetti salati. La cucina di Uliassi ci ha letteralmente conquistati, una cucina che fa della tecnica il suo punto di forza, ma senza mai dimenticare il rapporto con la tradizione. Da encomio il servizio in sala, sempre disponibile ad un chiarimento e mai invadente. Assolutamente un grazie al gentile Uliassi che, a locale pieno, ha avuto la gentilezza di intrattenersi spesso con noi, di rispondere alle nostre domande e anche di farci fare un bel giro nella modernissima cucina. Per noi assolutamente inevitabili le tre forchette. Penelope&Solarolo |