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Torre del Saracino
Via Torretta, 9 - Loc. Marina d'Equa 80069 Vico Equense (NA)
Tel e Fax 081.8028555
Data recensione : 08/2005


Venerdì 12 agosto, ore 19: sto cercando una tappa intermedia per il viaggio
che ci porterà nelle Puglie, sede della nostra vacanza. Penso di far tappa a
Napoli e decido di fare qualche telefonata per trovare un ristorante dove
consumare un'ottima cena ed iniziare così le vacanze nel modo migliore :-).
Cerco, ovviamente, anche una camera in albergo per la notte. Chiamo la Torre
del Saracino di Gennaro Esposito che fa parte dei Jeunes Restaurateurs D'
Europe. Faccio presente la necessità della camera e sono loro che si offrono
di prenotarmi una stanza in un albergo vicinissimo, 5 minuti a piedi proprio
sulla spiaggia di Seiano. Mi accordo con loro e chiudo qui la ricerca, avrei
provato a chiamare Il Don Alfonso a Sant'Agata sui due Golfi oppure Umberto
a Mare ad Ischia, quest'ultimo senz'altro più complicato dal punto di vista
logistico.

Arriviamo a Marina di Equa, spiaggia di Seiano, sabato alle 15: l'albergo è
un 4 stelle, forse un po' inferiore alla media, l'hotel dispone anche di uno
stabilimento balneare ed qui che immediatamente ci rechiamo per un bagno
ristoratore.

Al ristorante ci presentiamo intorno alle 20,30, siamo i primi avventori e
possiamo scegliere il tavolo nell'angolo che più ci piace e, nel contempo,
più riparato dal vento (ne proviamo ben tre :-)). Durante la stagione estiva
i tavoli sono disposti su due terrazzini dominanti il golfo di Napoli, l'
apparecchiatura è ben curata. Ci vengono consegnati i menù quello consegnato
a Dinella, la mia compagna, senza i prezzi. Abbiamo appena il tempo di dare
un fugace sguardo alla carta che si avvicina al nostro tavolo, in tutta la
sua imponenza :-), Gennaro Esposito chef e patron. I soliti convenevoli, s'
informa se l'hotel prenotatoci è di nostro gradimento ed.entriamo subito in
sintonia (sarà per la mole non dissimile)

Due sono i menù degustazione, il primo "Proposta di Ciro" (il maitre) con 4
portate a 60 Euro e l'altro denominato "Proposta di Salvatore" (il secondo
chef) con 6 portate a 75 Euro (su questi prezzi non ho la massima certezza
perché ho perduto la ricevuta fiscale ed il menù che ho richiesto in ricordo
della serata è la versione femminile N.d.R.) I menù degustazione vengono
proposti per minimo due persone. I piatti alla carta sono circa 6/7 per ogni
portata più 2 proposte di carne nei secondi.

Ampia la carta dei vini e con onesti ricarichi.
Decidiamo per "la Proposta di Salvatore" con la sostituzione dei formaggi
con un'altra degustazione di primo piatto. Per i vini cerco il consiglio del
sommelier che mi propone di abbinare diversi vini, tutti rigorosamente
campani, ad ogni portata, l'idea mi piace e l'accetto ben volentieri.
Con una coppa di Ruinart brut ci vengono portati dei pani e dei
grissini tutti caldi e buonissimi, subito dopo un piccolo pre-antipasto del
quale, però, ho perso qualsiasi riferimento.

Per gli antipasti il sommelier ci serve un "Euposia '03" di Casa D'Ambra,
vino ischitano prodotto da uve forastera che risulta essere molto gradevole
e profumato. Questo vino, come tutti quelli che seguiranno, viene stappato e
lasciato a nostra disposizione sul vicino tavolino di servizio, più di una
volta il solerte sommelier ha provveduto a riempire i nostri calici.
Il primo antipasto è una "Lasagnetta con Gamberi, Scampi, Calamari, Alici
con Salsa di Pesto" credetemi, sia Dinella che io non amiamo il crudo ma il
piatto è veramente buono, risulta quindi evidente l'impiego di un ottima
materia prima.

Come secondo antipasto ci vengono servite delle "Cozze Ripiene con Purea di
Melanzane e Ricotta". Da noi la cozza ripiena è preparata riempiendo le
valve del mollusco con la farcitura, in questo caso era il solo mollusco
ripieno e presentato senza valve, comunque gustoso anche se, a mio avviso,
era un po' troppo in evidenza il sapore della melanzana.
Come primo piatto ci vengono serviti i "Ravioli di Lattuga con Salsa di
Finocchi, Triglia e il suo Fegatino. A portarci questo piatto provvede
direttamente lo chef Gennaro che, sollecitato da Dinella, le spiega
brevemente la preparazione, notevole il piatto pur nella sua semplicità di
costruzione (almeno a parole).

L'altro primo piatto è la seconda scelta che abbiamo preso al posto dei
formaggi, "Candele Spezzate al Nero di Seppie con Gamberi" con il nero
bello, denso ma delicato, a me hanno entusiasmato mentre a Dinella non sono
piaciute: i gusti :-).

Ad accompagnare i primi piatti ci è stato servito un Pellagrello Bianco '03
dell'Azienda Vitivinicola Vestini Campagnano di Caiazzo un vino di media
struttura con buoni profumi, lievi sentori di pesca; Dinella preferisce
l'Euposia ed a lei continueranno a servire quest'ultimo.
E' la volta del secondo: Dentice con Zucchine Cotte e Crude. Anche
questa pietanza ci viene servita da Gennaro, illustrandoci brevemente il
piatto ci dice che le due scaloppe provengono da un bel pesce di sette chili
pescato in mattinata, buono il contrasto delle due preparazioni di zucchine
ed ottimo il pesce con carni saporite, delicate e la pelle croccante come
raramente abbiamo assaggiato.

Con questo ottimo piatto il sommelier apre un Fiano di Avellino '01 della
Azienda Agricola Guido Marsella di Summonte (AV), bel colore giallo
paglierino con odori intensi e gradevoli, alla beva è buono,secco ed
armonico.

Il dessert è un "Tortino al Limone in Zuppa di Albicocca" buono, senza
tuttavia eccellere. In accompagnamento due bicchieri di Ruscolo '01 delle
Cantina del Taburno, dolce e persistente.

Due ottimi caffè, ovviamente siamo a Napoli, accompagnati da una buona
piccola pasticceria, concludono la nostra cena in terra campana.
A questo punto le consuete considerazioni: la materia prima è sempre stata
notevole, indipendentemente dalla preparazione dei piatti che ci sono stati
serviti.

Quando anche gli altri tavoli si sono riempiti il servizio non è mai andato
in calo e la cadenza delle portate è sempre stata perfetta segno di un'
ottimo coordinamento dell'intera brigata.

Lo chef si è equamente diviso fra la cucina, che noi potevamo vedere da un'
ampia vetrata, ed i tavoli. Con noi si è intrattenuto parlando di
ristorazione, avevamo concordato di continuare la conversazione presso il
roof-garden del nostro albergo, dove la gestione del bar-ristorante è
affidata al fratello ed alla sorella di Gennaro, ma la stanchezza ha preso
il sopravvento e non siamo riusciti ad aspettare la fine del servizio del
nostro chef :-(.

A memoria, come detto per lo smarrimento della ricevuta, il prezzo per la
cena è stato di circa 210 Euro. Ottima esperienza e, se fosse più vicino
alla mia residenza, da riprovare senz'altro. Da non dimenticare, compreso
nel prezzo, il bellissimo panorama del golfo di Napoli :-).
Visitato Sabato 13 Agosto a cena


Ziongiu