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Ristorante La Locanda dell'Ambra
Piazza Garibaldi 28 Talamello - Montefeltro (PU)
Tel. 0541.920902 Cell. 338.2448718
Data recensione : 08/2005


Osteria - Enoteca - Piadineria con degustazione di prodotti tipici nel punto vendita "I Garavlot" (si chiamavano così quei personaggi che andavano d'inverno a raccogliere nei boschi i frutti caduti per terra - noci e castagne - per cercare di riempire lo stomaco).

Si arriva a Talamello uscendo dall'A14 a Rimini Nord e risalendo per una ventina di chilometri la Val Marecchia verso Novafeltria, inizialmente sul versante di sinistra fino a Ponte Verucchio, da cui si ammira, oltre il fiume, la rocca malatestiana di Verucchio (Sec. XI). Di qui si prosegue sul versante di destra, si entra nelle Marche, si costeggia il confine di San Marino, si attraversa Pietracuta, si passa sotto alla rocca di San Leo, quella del Cagliostro, si torna ancora sul versante di sinistra a Ponte Messa e subito prima di entrare in Novafeltria si segue la freccia Talamello, che dopo circa tre chilometri di salita ripida porta proprio sulla piazza del paese. La chiesa che avete di fronte a voi è quella di San Lorenzo, che ospita un ammirevole crocefisso di scuola giottesca.
Se avete un po' di tempo vale la pena visitare il museo pinacoteca Gualtieri.

Quando vi prende un po' di languorino entrate pure nella Locanda dell'Ambra. Saliti i tre scalini del portoncino di ingresso avete sotto di voi, protetta da uno spesso vetro che consente di vederne la copertura, la fossa dove invecchiano, da agosto a novembre, i formaggi pecorini tipici di Talamello, alla vostra destra il punto vendita dei prodotti di casa, alla sinistra una saletta del ristorante.
Davanti a voi, oltre la fossa, in fondo al corridoio, un'altra saletta con affettatrice e macchina da caffè, dove Maurizio controlla tutto il servizio, come un capitano sul suo transatlantico, e poi a sinistra la cucina, il regno di Daniela e della zia Rita, a destra una sala più ampia con i tavoli.

Per cenare vi suggeriamo di scendere, al centro del corridoio, in una delle tre salette del piano sotterraneo, a fianco della fossa e sopra la cantina, dove pochi tavoli ben ordinati creano una calda atmosfera tra muri di pietra, pavimenti di cotto e travi di legno, tutto originale, pulito e ben curato.
Il servizio ai tavoli è curato da Rossella e, quando può, da Delio (come il primogenito di Gramsci) che si fanno in quattro per farvi sentire a vostro agio.

Tutto qui è genuino e fatto a mano. Maurizio ha aperto il locale da poco. Ha una grande esperienza di carni e macelleria per cui il piatto forte sono le sue carni, la grigliata del contadino e la tagliata di scottona. Potete cominciare con il tagliere di porchetta o con lo sformatine su crema di formaggio di fossa e tartufi. I primi fatti a mano dalla Dani e dalla zia sono le classiche tagliatelle fatte in casa con il ragù dell'azdora (vuol dire la padrona di casa) oppure i ravioli con asparagi e fonduta di formaggio di fossa. Altri secondi sfiziosi sono le trippe, assolutamente perfette, le cotiche con i fagioli e le verdure gratinate o alla griglia. Tra i dolci deliziose le crostate "casalinghe" e il tortino con cuore di cioccolato fondente e crema zabaglione ghiacciata al croccante su salsa al gianduia. La carta dei vini propone una selezione piccola ma valida di prodotti prevalentemente marchigiani e romagnoli.
Il prezzo medio, compreso il vino, è attorno ai venti euro a persona.

Da migliorare: olio e aceto da servire separatamente e non con la classica oliera da trattoria anni '70. Qualche piatto un po' "dimenticato" sul fuoco. I classici inconvenienti da inesperienza, ma Maurizio e i suoi collaboratori, che sono partiti piuttosto bene, nonostante i loro scongiuri ("che Dio ce la mandi buona"), hanno tutto il tempo per recuperare e migliorare ulteriormente.


Luigi Bellucci