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Alberto Enoteca Ristorante
Via Alpi Apuane 33 Querceta (LU)
Tel. 0584.742300
Data recensione : 07/2005


Seguendo il prezioso consiglio di chi c'era già stato, venerdì sera ho
prenotato nel delizioso ristorante "Alberto" a Querceta.
A due passi (un paio di Km) da Forte dei Marmi, ma lontano dal caos e dai
prezzi pazzi della Versilia, un elegante locale veramente degno di nota e
sicuramente un indirizzo da tener presente per passare una bella serata in
quella zona senza spendere una follia.

Arriviamo in orario alle 21 nella bella villa ai piedi delle Apuane e
parcheggiamo nel cortile in mezzo agli olivi; entriamo a piedi nel vialetto
che conduce da una parte alla sala interna (che riusciamo solo ad
intravedere, elegante ma sobria) e dall'altra all'ampia veranda estiva dove
veniamo fatti accomodare a lume di candela nel nostro tavolo per tre con i
sottopiatti in midollino.

Prima nota di merito: a tavola troviamo già pronti a soddisfare i primi
appetiti degli ottimi grissini e vari tipi di panino (tutti buonissimi,
fatti direttamente da loro; alcuni sono delle vere mini-brioches), con tre
terrine di burro (una, direi, col cacao, un'altra con i capperi e la terza,
direi, con pomodoro e peperoncino).

Procediamo con l'ordinazione, scegliendo senza indugi il menù degustazione
di mare a 50 ?, anche se la lista dei piatti di terra appare ugualmente
ricca di proposte stuzzicanti e ci lascia con la voglia di tornare presto
per testare l'altro "settore".
Eccellente ed equilibrata la carta dei vini; in primis per i ricarichi
veramente onesti ed in secondo luogo per la presenza di una buona scelta di
champagne.

Tra tutte le etichette (che comprendono sia quelle classiche e conosciute,
sia alcune proposte un po' più "alternative") scegliamo un Sauvignon Collio
"Ronco delle Mele" di Venica (in carta a 28?); peccato (per loro) che la
prima sapesse di tappo.

Partiamo con la degustazione ed arrivano in sequenza i tre antipasti: uno
spiedino di ombrina su passata di melanzane (ad essere pignoli un po'
insipido), un eccellente fagottino di scorfano con radicchio rosso e due
code di scampo in tempura su un letto di asparagini di mare (veramente buono).

Come primo piatto sono previsti due assaggi: dapprima arriva uno spaghetto
all'astice con tartufo scorzone di S.Miniato; ottimi, con il tartufo che
ben si sposa con il delicato sapore dell'astice (presente in 3 o 4 bei
pezzi per ogni piatto); si passa poi al risotto"venere" (quello a chicco
nero) con i cannolicchi, decisamente il piatto più deludente della serata
(forse perchè da amante dei risotti mi aspettavo chissà che cosa): quasi
crudo e dal gusto decisamente troppo dolciastro.

Arriva poi (il tutto con una cadenza giusta: nè troppa attesa nè troppo
poca tra un piatto e l'altro) il secondo veramente da antologia: un
branzino con una leggerissima crosta di sale, cotto "nella tegola" e
servito su un letto di verdurine (zucchine, melanzane e peperoni). La
porzione è assai generosa ed il pesce è buonissimo, freschissimo e basta!

Chiusura col dessert a scelta dalla carta (ma anche questo compreso nei 50?
della degustazione). Mia moglie, poco avvezza al pasto completo, è ormai
abbondantemente sazia ed opta per delle semplici fragole col limone. Io
invece, lasciando da parte i dolci caldi che richiedono 20-30 minuti di
preparazione, scelgo un delizioso sorbetto al cocco: un bicchierino di
sorbetto (con tanto di spicchio di mini-noce di cocco infilato sul bordo)
servito su un piatto assieme ad una mattonella di crema con i chicchi di
uvetta.

Caffè (non ci viene offerto l'ammazza-caffè) e conto (peccato per l'euro di
coperto...) chiudono una serata decisamente positiva ed un'esperienza
certamente da ripetere presto.


Alessandro