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Ristorante La Piazzetta Acciaroli (SA) Data recensione : 07/2005 Salve a tutti, la tradizione vuole che, durante il suo viaggio verso il Sud della nostra Penisola agli inizi degli anni 50, Ernest Hemingway abbia soggiornato nell'unica locanda di un minuscolo borgo marinaro del Cilento e, affascinato dalla vita di un anonimo pescatore del luogo, detto " 'U viecchiu ", ne abbia seguito le abitudini quotidiane accompagnandolo, di giorno, a pescare con il suo piccolo gozzo, e fermandosi la sera a dialogare con lui davanti al porticciolo del paesino. Da questa breve ma intensa esperienza nacque "Il vecchio e il mare", il capolavoro grazie al quale lo scrittore americano ottenne il Premio Nobel per la letteratura nel 1954. A distanza di cinquant'anni quel borgo c'è ancora, ed ha conservate intatte tutte le sue antiche caratteristiche di piccolo paese di pescatori, nonostante i continui riconoscimenti, che annualmente ottiene da Legambiente come una delle dieci località italiane dove il mare "non potrebbe essere più blu", ne abbiano sviluppato la vocazione turistica. Dal dopoguerra, poi, Acciaroli ha raggiunto una certa notorietà anche grazie ad un altro americano, Ancel Keys, che qui ha vissuto per decenni, sviluppando i suoi studi sulla dieta mediterranea tanto da farne divenire la patria riconosciuta a livello mondiale. Proviamo a combinare le cose, dieta mediterranea e borgo di pescatori. Pensate possa esistere un posto al mondo dove si sia sviluppata in maniera più approfondita la cultura del mangiare sano a base di pesce? Assorti da siffatti ragionamenti abbiamo dunque deciso di trascorrere un fine settimana nel borgo di cui sopra e, al sabato sera, ci siamo lasciati tentare dai pochi tavoli di un ristorantino posto proprio al centro della caratteristica piazzetta del paese. Tutt'intorno lo scenario è suggestivo, antichi palazzotti nobiliari e splendidi esemplari di buganvillea che si arrampicano sui balconi. Manca poco per rendere il tutto perfetto, ed a quel poco ci pensa Enzo, cordiale e competente titolare del ristorante La piazzetta. Pochi tavoli, si diceva, sette, al massimo otto. Non esiste una carta, è lo stesso proprietario che ci ricorda come i piatti varino quotidianamente in base all'umore del mare. Sarebbe un difetto la mancanza del menù, ma non gli si può certo chiedere di riscriverlo ogni giorno. Comunque partiamo. "Per l'antipasto ci penso io", dice Enzo, e noi, devoti, obbediamo. Mai scelta è stata più giusta. Bruschette di pomodorini e bianchetti ( per i polentoni leggasi neonata), alici marinate, seppioline ed un polipo all'insalata da paura. A questo punto la compagnia si divide, chi con i primi, chi con i secondi. Ed allora danzano sul tavolo piatti di calamarata ma soprattutto schiaffoni alla Nettuno (gli schiaffoni, detti anche paccheri, sono dei maccheroni schiacciati, in questo caso preparati con frutti di mare) o, come secondo, un gran grigliata di seppie, gamberoni e pesce spada. A malincuore dobbiamo rinunciare a spigole e pezzogne che pure ci erano state proposte. Inutile che lo dica, nessun fronzolo particolare, nessuna mise en place degna di un tre stelle michelin, solo tanta, tanta qualità della materia prima ed un'ottima mano ai fornelli. A completare il pasto un semifreddo tanto buono da aver richiesto il bis. Il conto ( volgare cosa sono i soldi di fronte a tanta abbondanza. ) è di trenta euro a persona, per due piatti, dolce e vino ( bianco, of course ). Un posto, in conclusione, dove si bada al sodo, ambiente raffinato ma informale, gentilezza, competenza ed una grande attenzione per il mare e le delizie che sa regalare. Proprio come Acciaroli. Chissà come avrebbe descritto Hemingway una serata così bella, da non dimenticare mai più. Alessandro Malangone |