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Ristorante Marennà Feudi di S. Gregorio Aziende Agricole spa Località Cerza Grossa 83050 Sorbo Serpico (AV) Tel. 0825/986666 Chiuso il lunedì Data recensione : 05/2005 1° maggio 2005. Si parte! Destinazione: ristorante "Marennà" a Sorbo Serpico (AV). Ne abbiamo sentito parlar bene e, incuriositi, andiamo a verificare. Prima di arrivare a Sorbo Serpico attraversiamo un bosco rigoglioso in cui regnano pace e tranquillità. Scopriamo che Sorbo Serpico è un bellissimo paesino, caratteristico e curatissimo. In località Cerza Grossa si ergono le Aziende Agricole dei Feudi di S. Gregorio. E' un'imponente costruzione debitamente recintata per cui è impossibile intravedere i particolari dell'interno. La porta d'ingresso è un enorme ammasso di ferro color ruggine. Abbiamo la sensazione di essere di fronte all'ingresso di una prigione. La attraversiamo e ci ritroviamo nello spazio esterno di quella che sembra una grossa fabbrica. Scopriremo subito che si tratta davvero di una fabbrica; qui si costruisce il "buon gusto" impiegando sapientemente le risorse del territorio! Sono le 12.30; il ristorante apre alle 13.00. Nell'attesa ci fanno accomodare nella lobby. E' una sala spaziosa in cui trovano posto arredi dalla linea essenziale: comodi divani in pelle nera, qualche tavolino e un'intera parete adibita a libreria. Mio marito affonda in un sofà di fronte alla TV mentre io leggo freneticamente i titoli dei libri a disposizione degli ospiti. Scopro che sono suddivisi per genere: scienza, narrativa, arte, cucina … afferro un volume dedicato a Picasso (la mia passione!) e lo sfoglio avidamente. Che meraviglia, penso! Un vero e proprio itinerario gastronomico culturale e tutto all'interno del medesimo spazio! Intrattenere gli ospiti con l'arte mentre un'altra arte (quella culinaria) sta prendendo le sue forme. Che encomiabile idea! Sono ancora assorta nei miei entusiastici pensieri quando un cameriere ci invita ad accomodarci in sala. Al primo piano lasciamo le nostre giacche e usufruiamo delle toilettes. Al secondo piano troviamo la sala ristorante. Grandi vetrate ci fanno ammirare il panorama ameno e tranquillo. Gli arredi richiamano quelli della lobby nelle linee e nei colori; la disposizione dei mobili assicura la privacy dei commensali. Tutto è in perfetto ordine ed equilibrio. Mi soffermo a guardare alcune insolite sculture ripiene di frutta secca. Le nostre poltrone sono estremamente comode e con schienale basculante. Di fronte a me "gli artisti" della cucina si muovono sicuri. Ci sono due menu degustazione: uno di 4 portate a 39,00 euro e l'altro di 5 a 50,00 euro. Optiamo per le 5 portate con la possibilità di modificarne alcune scegliendo à la carte. Dalla carta dei vini scegliamo un Taurasi 2001, naturalmente dei Feudi di S. Gregorio (in tal caso, non abbiamo avuto altra scelta! Sulla carta sono presenti solo vini dell'azienda). L'appetizer è una fonduta di podolica su letto di crema di zucca e miele dal sapore delicatissimo. L'antipasto è una passata di fave con mussillo e tartar di pomodori. Finalmente qualcosa di diverso dalla solita passatina di ceci! Ottimo. Come primo, mi vengono serviti tortelli al pecorino di Filiano con fave e guanciale di maiale; il piatto risulta leggero e delicato, nonostante i sapori forti. Mio marito, invece, gusta un grosso raviolo ripieno di carne condito con ottima salsa rossa. Il mio secondo piatto è il famoso agnello laticauda servito su letto di patate rosse in crosta al rosmarino. Molto buono. Per mio marito un manzo stufato su verza con salsa al Taurasi. Tenero e gustoso. Il mio contorno è una millefoglie di bieta con manzo, patate e salsa all'aglianico. A mio parere, un piatto malriuscito per l'accostamento poco equilibrato delle consistenze (troppo croccanti le patate, troppo teneri la bieta e il manzo). Da non riprovare, sicuramente. Mio marito è più fortunato, come al solito! Degusta degli ottimi formaggi del territorio serviti con confettura di fichi dello chef. Il Prof. Vespucci ci presenta la "carta d'identità" di ciascun formaggio con grande passione, amabilità e competenza. Con lui ci intratteniamo in una piacevole conversazione sulla riscoperta e valorizzazione del territorio come risorsa. Ma veniamo ai desserts! Dire indimenticabile è solo un eufemismo per descrivere il tortino di migliaccio con ripieno di ragout di arance e cioccolato al 64%. Da gustare ancora e … ancora! Molto buona anche la pasta fillo ripiena di mele annurche, uvetta e salsa al Privilegio. I desserts sono accompagnati dal passito Privilegio. Terminiamo il pranzo con una squisita piccola pasticceria, caffè per me, grappa per mio marito. Il conto è di 120,00 euro così distribuiti: 1 Acqua naturale 1,50 1 Acqua frizzante 1,50 1 vino Taurasi 6,00 2 menu degust. 100,00 2 passiti 7,00 1 grappa Campanaro 3,00 1 caffè 1,00 Il servizio è stato sicuramente attento e cordiale. Tuttavia, il caffè e la grappa (e i passiti?) sul conto ci hanno procurato un pizzico di delusione. Io penso che gli ospiti debbano essere "coccolati" e che siano le piccole attenzioni a rendere un buon ristorante un ristorante speciale!!! Anna Vassallo |