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La Capanna da Eraclio
Ponte Vicini di Codigoro (FE)
tel. 0533712154
Data recensione : 06/2005


Avevo gia' scritto di questo locale proprio un anno fa, l'avevo poi
riprovato con grande piacere anche a febbraio e qualche giorno fa ho
ripetuto l'esperienza con un gruppetto di fanatici del cibo.
Se adottiamo come criterio di giudizio il numero di mugolii di piacere
emessi durante l'assaggio di alcuni piatti credo che si possa affermare
che la Capanna e' una delle migliori trattorie/ristoranti di pesce
d'Italia.

C'e' una qualita' della materia prima che ti lascia stupefatto, un
servizio gentilissimo e puntuale, un ambiente che, come diceva giustamente
Igles Corelli, guai a modificarlo, sembra di tornare indietro di 50 anni,
una vecchia trattoria con i pavimenti e i soffitti lievemente inclinati,
un paio di pavoni che passeggiano sul tetto di questo posto "in the middle
of nowhere", gestito da sempre dalla famiglia Soncini, ora con Grazia in
cucina e Pierluigi in sala.

Per arrivarci, visto che sulle mappe internet Ponte Vicini di Codigoro non
esiste, bisogna uscire dalla superstrada Ferrara-Lidi all'altezza di
Ostellato, seguire le indicazioni per Codigoro e da qui proseguire per
Ariano. Qualche km dopo aver lasciato Codigoro c'e' sulla sinistra
un'indicazione per Iolanda di Savoia: si imbocca questa strada e dopo
altri 3/4 km, alla fine di un lungo rettilineo c'e' sulla destra la
Capanna (attenzione perche' non ha un'insegna molto visibile).

Eravamo in otto e ci e' stata riservata una bella saletta con un tavolo
molto comodo dove eravamo disposti in due per lato.

Abbiamo tutti deciso di saltare i primi e provare invece gli antipasti,
alcuni secondi e qualche dolce. Io ho provato:

- sarde marinate in aceto di vino rosso servite su un crostino di pane,
proposte come benvenuto della cucina;

- misto crudo di pesce: scampi, ombrina e tonno. Tutto di gran qualita'
(ma sara' una costante e non lo scrivero' piu'), per me gli scampi su
tutto, il tonno buonissimo aveva forse solo un eccesso di condimento e il
carpaccio di ombrina, porella, scompariva con la sua delicatezza di fianco
a quei due mostri di sapore. A febbraio avevo provato anche delle
canocchie strepitose ma se ho ben capito da Pierluigi ora non e' il loro
periodo migliore perche' hanno un corallo troppo "maturo", peccato.

- Cappasanta con caviale beluga: sicuramente il piatto del giorno ma
forse, per me, il miglior piatto assaggiato quest'anno. La cappasanta e'
adagiata sulla conchiglia precedentemente strofinata con dello zenzero
fresco e su di essa c'e' una cucchiaiata di caviale e una spruzzata di
erba cipollina. Semplice ma di grande effetto e il sapore della cappasanta
e' commovente, mai mangiata cosi' buona.

- Gamberetti di laguna con polenta bianca e alga fritta: buonissimi, ma
stavo ancora pensando al piatto precedente..

- Moleche fritte: gia' all'atto della prenotazione mi ero preoccupato di
chiedere che ci fossero queste, uno dei loro piatti simbolo, e siamo stati
accontentati e bene. Fritte in modo perfetto, leggere e gustosissime,
adagiate anch'esse su polenta bianca. Uno di quei piatti che meritano il
viaggio.

- Fritto misto: qui i giudizi erano contrastanti, chi ha provato il fritto
di Uliassi ha trovato questo inferiore, sia come qualita' della frittura
che come quantita'. Un rimprovero che alcuni hanno mosso e' stato che
alcuni pezzi erano mollicci e mancavano di piena croccantezza. Il mio mi
e' piaciuto, era leggero, per niente unto ed era croccante nella
superficie ma morbido all'interno, se fosse stato piu' croccante l'avrei
considerato troppo cotto.

- tra i dessert sono stati molto apprezzati la zuppa inglese e soprattutto
lo zabaione con ciambella casalinga da "pucciare".

Per il bere abbiamo saccheggiato la carta dei vini, non amplissima ma con
varie proposte molto interessanti e soprattutto coerenti al loro menu (e
digli niente..) e con ricarichi da elogio. Dopo uno spumante di benvenuto
offerto e di cui non ricordo il nome abbiamo preso:

- Romangia bianco 2000 di Dettori, molto buono al naso ma in bocca imho
mostrava qualche segno di cedimento, comunque un signor vermentino ottimo
con i crudi;
- Ribolla gialla '98 di La Castellada, molto buono, forse solo un poco
chiuso al naso, ma ottimo corpo;
- Capichera VT 2001, gran vino, gran vermentino, per me una spanna sopra
qualunque altro vermentino provato, i Ragnedda il legno hanno imparato ad
usarlo davvero bene, altroche'!;
- Breg 2000, altro grande, perfetto in abbinamento con il fritto, ma e' un
vino che berrei anche con dell'agnello arrosto o anche per colazione.;
- Pinot Nero di Gottardi 2002, sicuramente e' un'annata inferiore alle
precedenti ma lo si e' voluto prendere per abbinarlo all'anguilla "arost
in umad" servita ad alcuni, e anche qui l'abbinamento pare azzeccato;
- I Capitelli 2001, ma dov'e' finito il Capitelli di qualche anno fa?
Questo era solo puzzette e poco altro, che tristezza;
- Il Nero di Vignalta, un moscato nero che ho solo assaggiato in
abbinamento con la zuppa inglese, buono ma non rientra nei miei gusti.

Da aggiungere a fine pasto anche il rum Demerara e soprattutto J.M.,
veramente molto apprezzato.

Conto totale di circa 95e a testa, non basso, e non tanto per la scelta
dei vini (circa 20e a testa), quanto per la scelta di vari piatti extra (a
febbraio per antipasto, primo, secondo e dessert ho pagato 60e) ma
comunque assolutamente adeguato alla qualita' della materia. La cappasanta
e' in menu' a 18e ma per me ne puo' valere anche 30.


Miogo