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Ristorante LA MORA
Via Sesto di Moriano,1748 Ponte a Moriano (LU)
Tel. 0583 406402 Tel. e Fax 0583 406135
Data recnesione : 06/2005


Non sapevo assolutamente che La Mora, benche' abbastanza famosa,
avesse acquisito una stella Michelin, e' uno di quei locali di cui ti
ricordi nome e paesino ma non hai mai la minima idea di come si chiami
lo chef. Accoglienza molto premurosa e disponibile, io sono quella
delle telefonate all'ultimo momento, cioe' telefono alle 12 e piombo
alle 12,15, loro non battono ciglio, e ci accomodiamo in una
luminosissima veranda bianca, che, nel cuore delle colline toscane fa
molto english style, cosa che ammetto, mi piace davvero molto, ha un
fascino tutto suo. Non c'e' un'eleganza affettata, l'apparecchiatura
e' molto sobria ed i tavoli parecchio distanziati. Mi piace andare per
il pranzo in questi locali perche' l'atmosfera e' meno seriosa e
composta della sera, tutti sono meno rigidi e trovo naturalissimo che
provengono rumori dalla cucina, anzi e' piu' preoccupante il silenzio,
a mio avviso.

Nel corridoio per accedere alla veranda si puo' vedere all'interno
della cucina, e' a vista, separata da un vetro trasparente.
Leggiamo il menu' piuttosto articolato che si puo' anche trovare sul
sito http://www.ristorantelamora.com/ e decidiamo per il menu'
degustazione di terra, chiediamo la sostituzione di un piccione e
anche su questo si sono mostrati disponibilissimi. Intanto ci versano
un aperitivo, un po' troppo velocemente per capire cosa sia, a volte
si hanno riflessi lenti quando ci si rilassa in un posto accogliente
:-) Come vino prendiamo qualcosa di locale (e' venerdi', la settimana
e' finita ed il vino stavolta lo prendo :-) Palistorti Tenuta di
Valgiano 2003, e' pranzo e debbo poi tornare a casa, era necessario
restare su un vino giovane). Smacco al mio orgoglio regionale sulla
carta dei vini, che e' fornitissima ha pure vini portoghesi ma nemmeno
uno della vinicina emilia-romagna, non l'avrei mai preso perche'
preferisco provare il vino della zona dove mi trovo, ma era una punta
di campanilismo che ogni tanto fa capolino... :-)

Arriva il benvenuto della cucina, una fritturina di pescetti con
piccole e sferiche frittelline di patate molto buone e croccanti.
- Budino di peperone dolce, molto buono, soffice e delicato, servito
in ciotolina con una salsa forse di fondo di peperoni montato con
latte e filo d'olio. La salsa era molto fluida, non l'avrei detto
sulle prime o in via teorica che si sarebbe sposata cosi' bene.
- Pan di coniglio: beh questo era strepitoso, una rillette di coniglio
calda servita su crostino appoggiato su un'insalatina sapientemente
condita. Una prova di cucina classica, veramente d'autore.

- Lardo del Serchio e crostini, materia prima di alto livello, un
lardo ottimo, poi quadratino di polenta fritto a regola d'arte con
lardo battuto sopra (favoloso) un crostino con pate' di fegatini buono
ma che mio avviso era un di piu' nella composizione del piatto e dei
sapori, una bruschettina mignon e qualche fetta di lardo, a fare la
pignola un poco sguarnito come piatto perche' il lardo e' a fettine
corte e piccolette e non ha molto impatto visivo, avrei portato
qualche crostino caldo per apprezzarne meglio l'aroma senza ricorrere
al pane. In ogni caso il pane che e' stato rinpinguato durante il
pasto, e' buono, c'era anche del pane all'olio, quasi una focaccia,
non aromatico e non invasivo.

- Gran farro: una passata di fagioli e farro fatta come si comanda,
superba anche se e' giugno molto davvero piacevole (servita
logicamnete tiepida e non bollente).
- Tacconi al sugo di coniglio: ottima la pasta fatta in casa, e il
condimento sapido al punto giusto, avvolgente e con un perfetto
bilanciamento della componenete pomodorosa del tutto.
- Piccione per me, oddio, dopo quello del Postale dell'altro giorno,
e' durissima non fare paragoni (quello del postale e' un capolavoro)
comunque questo e' corretto, appena appena un filo troppo cotto per i
miei gusti ma rimaneva sempre leggermente rosato. Servono le due cosce
e sovracosce inframezzate da un crostino con il pate' di fegatino di
piccione.

- Costoletta di agnello con fritto di verdure e coniglio per lui,
bellissimo piatto una frittura leggerissima e aerea per le verdure,
quasi un tempura, gustosa e perfettamente croccantina la costoletta.
- Maiale di cinta senese: in realta' e' un filettino di maiale servito
su un nido di cavolo verde. Il piatto piu' debole di tutto il menu',
nel caso fatevelo sostituire perche' non ne vale la pena, e' un
normalissimo filetto cotto alla brace, poco entusiasmo e poco
significato.

- Il dolce pur essendo gia' stabilito in menu' ce lo hanno fatto
scegliere dalla carta dei dolci, abbiamo preso due creme caramellate
abbastanza buone, anche se non memorabili, il carmello e' fatto con
zucchero colorato, simpatico a vedersi
Ci hanno anche servito del moscato per accompagnare il dessert (sempre
in maniera troppo rapida per poterlo identificare) ed hanno portato un
vassoio di cantuccini e quelle tegoline-cialdine toscane che sanno di
anice, in questo momento mi sfugge il nome...

Due caffe'. I menu' degustazione sono a 40 euro, aperitivo e vino
dolce offerti dalla casa, togliendo il vino dal conto fanno 42,5 euro
a testa. Deve essere dunque l'emilia romagna la spartiacque del prezzo
in italia, a questo punto. Ribadisco che a bologna e' il costo di una
trattoria una trattoria seria ma pur sempre trattoria.

Concludendo, un'ottima cucina solida, di tradizione, classica, e che
sia ben chiaro che per me non e' assolutamente un deterrente, la
cucina creativa non debbono provarci a farla tutti, per carita'!
altrimenti ricadiamo in un baratro simile agli anni '80. No, ci
vogliono, e ben vengano anche questi ristoranti dove ci si sente
perfettamente rilassati ed anche un po' viziati, che portano avanti un
identita' e un calore di cui spesso sentiamo il bisogno.


Ruggine