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Ristorante Madonnina del Pescatore Lungomare di Levante Marzocca di Senigallia (AN) Tel 071 - 698267 Data recensione : 06/2005 Approfittando dello svuotamento totale di firenze dovuto al lungo ponte pre-estivo,decido di chiudere il ristorante per due giorni per regalarmi un week end nelle marche;prenoto quindi il ristorante per sabato a pranzio : io e mio figlio bernardo .il ristorante si trova sul lungomare di marotta, piccola frazioncina a sud della più nota,e a mio avviso più bella, senigallia. Lo stile con cui è arredato è molto minimalista, senza tanti fronzoli, molto accogliente con tavoli abbastanza distanziati l'uno dall'altro, il servizio è abbastanzaformale ma non ingessato, diciamo che mette il commensale subito a proprio agio.il nostro tavolo è apparecchiato accanto alla finestra che offre uno scorcio sulla spiaggia deserta, peccatoper il cielo plumbeo che rende la vista un po' tetra...scegliamo dalla carta il menu degustazione creativo proposto per un minimo di due personeal prezzo di 100 euro cadauno. La carta dei vini è bella sostenuta, ben stampata e ben assortita, i ricarichi non sonoda paura, peccato per le tante asteriscature che avvertono dell'assenza del prodotto.scelgo tocay pinot gris tradition 1998 di hugel & fils a 40 euro. Ci viene offerto un calice di verdicchio metodo classico che non mi esalta particolarmentee un assaggio di uno splendido olio umbro.a seguire una coppetta di americano solido che, come in un'altra occasione, ho trovatonon proprio entusiasmante.il pane ci viene offerto di due tipologie : il primo tipo baguette bianco e compatto, il secondoal nero di seppia. Oltre a questo alcuni grissini e delle piccole cialde croccanti che nonverranno però riassortite durante il pasto. Inizia il percorso con un omaggio a ferran adrià che consiste in una cialda finissima e moltocroccante che racchiude una tavoletta di gelato al parmigiano. molto buona oltre che divertente. Assaggi di susci composti di spigola, spada, tonno e cicala ognuno con un diversoaccompagnamento. il migliore risulta la cicala appoggiata su un piccolo assaggino di pappaal pomodoro. Segue la ormai mitica scatoletta riempita con guance di pesce in gelatina, da ricordarepiù per la presentazione che per il gusto .assaggi su cucchiai di cui ricordo un fantastico baccalà salato in casa ..sogliolina al vapore con noci, basilico e robiola servita ancora con la lisca , ottimamateria prima ma non entusiasmante come preparazione.polentina ai quattro formaggi con ricciola affumicata. Di tutti questo è stato il piatto che ho meno apprezzato per la sua eccessiva dolcezza data dalla polenta e dai formaggi che, a mio avviso, non era in armonia con l'affumicatura del pesce. Segue il rombo arrostito con carciofi e fegato d'oca... su questo piatto c'è poco da dire senon che ne avrei mangiato un quintale anche se la cottura del fegato era un po' troppoprolungata.terminiamo con il guanciale di manzo cotto , credo , a bassa temperatura con crema di broccolie fave servito in un barattolo tipo quello delle marmellate fatte in casa. la carne era ottima,si scioglieva in bocca ... non capisco pero' il criterio per cui lo chef ha deciso di comprendere questo piatto all'interno di un menù degustazione composto esclusivamenteda piatti di pesce..seguono altre cose divertenti come la mousse di cioccolato con riccio e olio di clementine,lo zabaione ghiacciato con l' azoto liquido, la toma con la marmellata di fragole..il dessert era un diplomatico accompagnato da gelatina di alchermes (troppa fatica googlareper l'esatta dizione) e sorbetto, credo, di mandarino.. Dopo questo pranzo, vuoi per la loro vicinanza geografica, vuoi per l'impostazionedelle due cucine, non poteva che venirmi spontaneo il paragone con l'altro ristorantedi senigallia... dei due preferisco il secondo ..sono amico di mauro uliassi e oltre a stimarlo come persona, adoro la sua cucina che considero leggera, fantasiosa, equilibrata, emozionante, fatta di sapori che ti ritornano in mente quindi,il mio giudizio riguardo all'esperienza alla madonnina, potrebbe essere falsato da questo...ho speso 249 euro per due menù degustazione, 1 caffè 3 euro, 2 bottiglie di acqua a 3 euro ciascuna e 1 bottiglia di vino a 40 euro. Arturo Dori |