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Piermarini Primo
V. Della Vittoria 53 - 05034 Ferentillo (TR)
Tel. 0744.780714
Data recensione : 06/2005


Arrivati a Ferentillo si deve prendere la strada per Ancaiano, la
segnaletica del ristorante e' comunque molto chiara e difficlmente ci
si perde, poco dopo aver imboccato tale strada si raggiunge la
"Residenza Di Campagna Piermarini". Necessitavo di un ristorante in
zona, e, alla fine, non ho avuto voglia di immettermi in un traffico
cittadinodi Terni con possibile difficolta' di parcheggio, quindi ho
scovato questo posto sulla guida dell'Espresso 2005.

La piccola piscina vicino all'entrata e' parecchio invitante sotto
questo sole cocente dei primi di giugno. Di fronte alla piscina c'e'
una veranda molto old fashion che pare essere ancora in fase di
finitura, poco dopo troviamo l'entrata del Locale.

Apparecchiatura e' curata, i toni sono pastellini con predominanza di
giallino e verdino, confesso che il primo imatto e', da parte mia
piuttosto sospettoso. Spesso in localita' un poco fuorimano e' facile
imbattersi in posti che piu' che eleganti tendono ad esser pretenziosi
e la cui cucina rispecchia fedelmente la spocchia senza sapienza ne'
sostanza dell'ambientazione, gli avventori di simili giardini di
delizie spaziano dal turista all'azienda con i suoi pranzi di lavoro.
Quindi con sopracciglio leggermente inarcato mi accosto al menu';
questo e' presentato su fogli un po' slegati fra loro e molto grandi
rispetto all'esiguo numero delle proposte, con il cartoncino non
proprio immacolato.

Trovo piatti interessanti sopratutto fra antipasti
e secondi. Ordiniamo degli Assaggi di stagione della casa che si
rivela essere davvero un bel piatto ricolmo di vari e allettanti
piccole entrate: ciliegine di mozzarella con ricciolini di insalata
(molto fresco anche se, come spesso accade, la mozzarella risulta
assolutamente anonima e con poco sapore) stessa cosa per una sorta di
sandwich di mozzarella farcito di ricotta e condito con qualche goccia
di salsa tartufata fatta, comunque indubbiamente in casa (quelle
comprate le riconosco immediatamente), come dicevo ottima idea ma per
la mozzarella manca una buona materia prima; due fette di prosciutto
buonissimo servite a conchetta con dentro palline di melone bianco,
due fette di salame molto morbido locale, strepitose, e vari
triangolini di pane bruschettato farciti di formaggio, eccellenti;
ancora, un crostino con salsa di fagioli cannellini e filo d'olio.

Personalmente decido di saltare i primi in quanto le proposte non mi
invogliano piu' di tanto: non sono una grande amante del pomodoro
quindi escludo le fettuccine di farro e anche la pasta locale tipo
stringozzi alle erbe, ho troppo caldo per un risotto e gi spaghetti mi
deprimono pure se sono al tartufo. Infatti questi ultimi risultano
essere normalissimi spaghetti nemmeno di pasta secca di alta qualita'
(personalmente sono pochissime le paste secche che concepisco possano
venire servite in un ristorante ma anche in una trattoria), in
particoalre piu' che spaghetti al tartufo erano conditi con una salsa
di porcino e tartufo fatta in casa ma molto cremoso-vellutata, io
preferisco il tartufo nudo nella sua essenza, comunque ci sarebbe
stata meglio una pasta piu' ruvida, ovviamente fatta a mano.
Al posto del primo prendo un altro antipasto: fagioli alla boscaiola
(credo) con fetta di pane all'olio, ottimo olio, curiosi i fagioli con
sospetto di pomodoro e con le immancabili gocce di salsa tartufata.

Il timore che l'agnello disossato tartufato che avevamo ordinato come
secondo, si presentasse anche esso, nuotante nella salsa tartufata
aveva gia' preso possesso delle nostre menti. Fortunatamente non e'
stato cosi', ci viene servito l'agnello in piccoli bocconcini di
giusta cottura e cosistenza (giustamente cotti perche' trattasi di
zona nervettata, molto gustosa, non di polpa da dover mantenere
rosata) accanto, dei fagiolini perfettamente sodi, cotti con spruzzata
di aceto.

Il tartufo non era in salsa ma nel fondo di cottura
dell'agnello (ricordo che il tartufo umbro non si "gratta" sopra ma
viene sbriciolato normalmente nel fondo di cottura).

Come dolce un corretto crem caramel su letto di crema al profumo di
mandorla ed un insuperabile cestino di croccante con mousse di ricotta
e mandorla amara, bella anche da vedere con le lamelle di mandorle a
guarnite il tutto. Perfetta la consistenza del croccante e la
freschezza ed il sapore della ricotta. Due caffe' finali.

Conto di circa 40 euro senza vino. Un posto comunque interessante che deve
ancora rodare un po' ed affinare le proposte a partire dalle materie
prime. Se come termine di paragone, allineato come prezzo trovo le
trattorie della mia citta', questo e' un posto veramente notevole, ma
c'e' anche da dire che qui il paragone viene spontaneo farlo con il
vicino Cantico, vicino in termini chilometrici ma parecchio lontano
come qualita' per poter anche solo pensare ad un raffronto.


Ruggine