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Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori
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Ristorante Sibilla Via della Sibilla 50 - Tivoli (RM) Tel. 0774.33.52.81 Data recensione : 06/2005 Dunque, questa è la mia prima rece, perciò siate magnanimi :-) Il ristorante si trova nel centro storico di Tivoli, a pochi km da Roma. E' d'obbligo lasciare la macchina nel parcheggio poco prima del ponte sull'Aniene, attraversarlo con vista meravigliosa delle cascatelle e proseguire per duecento metri a piedi lungo i vicoli medievali. Le segnalazioni impediscono di sbagliare strada. La location è, nella mia breve esperienza, la migliore che si possa sognare: all'interno della palazzina settecentesca vi sono ampie sale decorate; l'ambiente è comunque informale, un po' rumoroso per via dei molti clienti che affollano, anche in un giorno feriale, il ristorante. Quello che è realmente straordinario è il giardino interno, con vista sulle cascate e con due piccoli templi romani in ottimo stato di conservazione e aperti alla visita anche ai non clienti. Insomma, tempo permettendo (l'altra settimana di sera faceva ancora fresco e abbiamo preferito mangiare dentro), avrete capito che è preferibile prendere un tavolo fuori: solo il giardino, vi assicuro, vale il viaggio anche se doveste mangiare malissimo (cosa che non avviene, tutt'altro). Il servizio, per quanto molto "alla mano" (la caposala dà subito del tu a tutti, indistintamente, con gradevole accento tiburtino) è comunque attento e premuroso, e durante la cena si dimostrerà sempre pronto a soddisfare le nostre richieste. Il menù... non c'è, i piatti vengono indicati a voce. Questa cosa di per sé non mi aggrada più di tanto (devo sapere per deformazione professionale cosa mangiare e quanto spenderò prima di ordinare) e in effetti le proposte sono più da comune trattoria: antipasto misto per tutti, nei primi i soliti ravioli, fettuccine ai funghi e asparagi, spaghetti all'astice, bucatini all'amatriciana ecc.; nei secondi un po' più di fantasia, con preparazioni che sembrano più elaborate. Decidiamo di ordinare antipasto misto per quattro persone, spaghetti all'astice, gnocchi e due fettuccine funghi e asparagi, riservandoci successivamente sulla scelta dei secondi. Come vino un comune Frascati superiore che si rivelerà, almeno secondo il mio parere di assoluto profano, comunque molto piacevole. All'arrivo degli antipasti viene confermata l'impressione che il livello della ristorazione sia quello di una pur ottima trattoria piuttosto che quello di un ristorante che cerca di proporre chissà quale cucina creativa; forse è meglio così, visto che le preparazioni sono comunque, nella loro semplicità, impeccabili e le materie prime usate di qualità. Le porzioni sono pantagrueliche: ci vengono servite : - focaccia calda con burrata, molto buona; - un'intera mozzarella di bufala dal peso stimato di quattro etti, ottima; - frittata con asparagi selvatici, ottima; - quattro fiori di zucca fritti, che, a differenza del 99% delle trattorie-pizzerie romane dove vengono serviti, si rivelano gustosi e leggeri; - prosciutto crudo, olive verdi e nere, verdure al gratin in quantità indefinita, il tutto qualitativamente sempre ben oltre la media delle trattorie di Roma e dintorni. I primi sono anch'essi serviti in porzioni abbondanti: certo, nulla di gastronomicamente indimenticabile, ma l'esecuzione è corretta e non lascia adito a critiche. Le mie fettuccine ai funghi ed asparagi selvatici erano molto buone, non c'è che dire. Già spossati per la notevole quantità di cibo assunto decidiamo per secondo di prendere, io e il mio amico, una "insalata di filetto all'aceto balsamico" metà per uno, mentre le nostre partner passano in attesa del dolce. Il piatto sarà il migliore della serata: il filetto (anch'esso in quantità industriale) viene servito in piccoli pezzi in un contorno di arance, pomodori e lattuga e condito da una piccola quantità di aceto balsamico che fortunatamente non sovrasta il sapore della carne, tenerissima e molto gustosa. Chiudono la cena creme brulée e panna cotta ai frutti di bosco, di ordinaria amministrazione, caffè e distillati industriali. Il conto sarà di 120 euro in 4, così suddivisi: 4 antipasti 32 4 primi 35 1 secondo 14 4 dolci 18 1 bottiglia di Frascati superiore 13 1 acqua 2 4 caffè 6 distillati offerti. In conclusione, una cucina senza particolari slanci creativi ma ottimamente eseguita, ad un costo però paragonabile a quello di molte delle trattorie di infimo livello che gravitano a Roma e nell'hinterland. Con il surplus (ma è qualcosa di più di un surplus!) di una location, nel giardino esterno, unica al mondo per la presenza dei templi romani e di un panorama fantastico sulle cascate adiacenti la Villa Gregoriana. Piero |