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Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori
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Ristorante Max P.zza della Repubblica, 16 Ferrara Tel. 0532.209309 Data recensione : 11/2004 Passeggiando per la città nelle vicinanze del Castello Estense, in cerca di un bel ristorante dove recarci per cena, ci fermiamo (io e la mia ragazza) a leggere il menù esposto all'esterno di questo locale. Nonostante cercassimo una cucina tradizionale, queste proposte di pesce e formaggi ci incuriosiscono, così prenotiamo l'ultimo tavolo disponibile (purtroppo nella sala fumatori). Alloggiando in albergo a soli 200 metri di distanza, ci rechiamo al ristorante a piedi (per una volta potremo bere senza pensieri). Appena entrati ci vengono presi i cappotti e veniamo accompagnati al nostro tavolo. Il locale è diviso in due sale, una per fumatori e l'altra per non fumatori; in totale si contano circa 30/35 coperti. Come già detto, il nostro tavolo si trovava nella sala fumatori, cosa che ci dispiaceva abbastanza; per fortuna però, le poche sigarette accese, non ci hanno dato particolare fastidio. Appena ci accomodiamo ci viene chiesto se gradiamo un flute di aperitivo che accettiamo volentieri. Un bicchiere con all'interno acqua ed un fiore fresco decora sobriamente la nostra tavola. Ci viene lasciata la carta, che presenta proposte a base di pesce da una parte (4/5 antipasti, 5/6 primi, 9 secondi fra cui moleche fritte a 2.5 €/cad, 4/5 crudi comprese ostriche a 2.5 €/cad e capesante a 5 €/cad) e proposte a base di formaggi dall'altra (2 antipasti, 2 primi e 2 degustazioni di formaggi italiani ed esteri). Solo al momento dell'ordinazione ci viene chiesto se vogliamo acqua, che accompagniamo con uno spumante metodo classico Cà dei Frati a 18 €. Ci viene portato un piccolo pre-antipasto in una ciotolina: crema di carote con moscardini ed olio al prezzemolo. Nel complesso ci è piaciuto, io però l'avrei preferito senza moscardini, perchè sarebbe stato più delicato; inoltre mi chiedo: se avessimo scelto piatti a base di formaggi, avremmo avuto ugualmente questo pre-antipasto con moscardini, oppure sarebbe stato in tema con la nostra ordinazione? Dopo una ragionevole attesa arrivano gli antipasti: - Parmigiana di melanzane con scampi e mazzancolle e buccia d'arancia fritta (per me). Uno sformatino monoporzione rivestito da fette di melanzana con all'interno una besciamella (o vellutata) a mio parere troppo pesante e ricca di burro. In generale quindi il piatto aveva un gusto un po' monotono, ed i crostacei "annegati" nella besciamella non riuscivano a spiccare fra burro e farina. All'esterno del tortino era poi presente una mazzancolla (credo cotta al vapore) molto buona, ed una cresta fatta di buccia d'arancia fritta che fungeva anche da decorazione. - Passatina di piselli con calamari fritti e polenta croccante (per la mia ragazza). Buona la passatina di piselli e molto buono il fritto di calamari. Per quanto riguarda la polenta croccante (erano tre pezzi di polenta fritta di circa 4x4x1 cm) a prima vista ci sembrava unta, ma una volta assaggiata ci siamo ricreduti. Inoltre la polenta dava una particolare nota di colore al piatto, in quanto al solito giallo della farina di mais era abbinato il nero di seppia (almeno credo), ottenendo così una polenta gialla e nera. Forse un piatto non troppo leggero per essere un antipasto, ma comunque gustoso e riuscito. Arrivano i primi: - Ravioli di baccalà mantecato con tartufo bianchetto e caffé (per me). Questo piatto era semplicemente fantastico! Una decina di ravioli chiusi a mezzaluna, ripieni di baccalà e conditi con una salsa contenente tartufo grattugiato e polvere di caffé. La salsa sembrava a base di panna, burro e, credo, un filino di olio al tartufo, vista la forza dell'aroma. Azzeccatissima l'unione di tartufo e caffé, due sapori che si esaltano a vicenda e si fondono alla perfezione. La pasta era cotta bene ed assaggiando ogni raviolo intinto nel condimento si sentivano distintamente i tre ingredienti principali che formavano il piatto. Davvero ottimi! -Vellutata di funghi di stagione con mazzancolle al vapore (per la mia ragazza). Questo piatto ha deluso un po' la mia ragazza, ed anche me che l'ho assaggiato più volte. La vellutata di funghi era abbastanza liquida e ci è sembrata un po' priva di sapore. Il profumo era ottimo, ma in bocca mancava di qualcosa, come se fosse "acquosa". Per usare un termine enologico, direi che "cadeva di bocca", cioè non manteneva le promesse fatte con il profumo. Al centro del piatto c'erano due (purtroppo solo due) mazzancolle al vapore molto buone (come quelle della parmigiana di melanzane). Finivano il quadro dei crostini di pane, che in questi casi stanno sempre bene. A questo punto, scartata l'idea di ordinare i secondi, ci vengono proposti a voce i dessert, fra i quali purtroppo ricordo solo i due da noi scelti: degustazione di sorbetti di frutta (pera, pompelmo rosa e frutto della passione) e degustazione di dieci cioccolatini fatti, partendo dalle fave di cacao, personalmente da uno dei quattro camerieri presenti in sala (BONUS!!!). La mia ragazza, che è quasi sazia, chiede di ridurre a cinque il numero dei cioccolatini e la gentilissima e paziente cameriera accetta senza problemi. La degustazione di sorbetti consisteva in tre palline, una per ogni gusto. Davvero molto buoni; si distingueva bene il vero sapore dei frutti, anche quello della pera, solitamente più delicato. Ma la meraviglia delle meraviglie sono i cioccolatini, serviti su un'alzata in vetro trasparente molto bella ed elegante. Cinque capolavori di estetica, ma soprattutto di gusto! In ordine di assaggio c'era: una conchiglietta con all'interno pezzetti di fave di cacao; una vaschetta fondente ripiena di gianduia; un tronco di cono ripieno di crema di birra doppio malto; un pirottino con pasta di pistacchi ed un pistacchio intero; un ovale ripieno di birra doppio malto liquida. Per mia enorme fortuna gli ultimi due alla mia ragazza non piacciono, quindi mi trovo "costretto a sacrificarmi". Mi viene l'acquolina in bocca solo al pensiero di quell’ultimo cioccolatino farcito di birra liquida, da mangiare rigorosamente intero, pena la perdita del preziosissimo ripieno (anche a svantaggio dei propri vestiti). Al momento della rottura del guscio di cioccolato, esplode in bocca il sapore forte, dolciastro e leggermente amaro della birra. Il cioccolato si scioglie e si mescola alla birra creando un sapore per me insolito, ma a dir poco favoloso...pessima idea ridurre a cinque il numero dei cioccolatini! Chiudiamo la cena con due caffé (buoni) ed una grappa morbida consigliatami dalla cameriera: una Bepo Tosolini, servita in un bel bicchiere da distillato. Chiediamo il conto, che ammonta a 90.00 € così suddivisi: - 2 coperti 5.00 € - 2 antipasti 26.00 € - 2 primi 26.50 € - 2 dessert 6.50 € - 1 Spumante metodo classico Cà dei Frati 18.00 € - 1 bottiglia d'acqua 1.60 € - 2 caffé + 1 grappa 6.40 € Sono stati gentilmente offerti i due aperitivi e gli appetizer; inoltre, a giudicare dal prezzo addebitato, credo sia stata conteggiata solo mezza porzione di cioccolatini. Per concludere diremo che siamo stati più che bene, il servizio è stato curato e senza sbavature, ed il personale di sala gentile e paziente. Peccato per quei due piatti, a nostro parere, non proprio riuscitissimi. Un locale elegante, che merita una visita se si passa da quelle parti. |