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Ristorante "Antonello Colonna" Via Roma, 89 Labico (RM) Tel. 06/9510032 Data recensione : 03/2005 Torniamo a Labico dopo più di un anno dalla prima visita, prenotando con qualche giorno di anticipo. Arriviamo con leggero anticipo e la sala è già quasi al completo (lo diventerà nel corso della serata). Veniamo accolti con calore e cortesia dal personale e dal patron, che da lì in poi ci seguiranno (meglio sarebbe dire "coccoleranno") con estrema gentilezza. Il servizio è perfetto. Nulla è lasciato al caso da un'organizzazione quasi scientifica dei tempi, eppure capace di trasmettere calore e tante piccole attenzione. Ne è riprova il menu degustazione a 90 euro vini esclusi che, cosa rarissima, non è vincolante per l'intero tavolo. Scegliamo questa soluzione perché rispetto alla visita precedente tutti i piatti sono cambiati. Chiediamo alcuni cambiamenti sui piatti, che vengono gentilmente e prontamente accolti. Durante la consultazione del menu viene servito del buon salame locale, con una pagnottina appena sfornata e sezionata al tavolo, da spalmare con ottimo burro di due tipi. Insieme a questo primo "passatempo", viene servito uno Sherry secco Manzanilla Hildago, semplicemente perfetto con i salumi. La carta dei vini è per ampiezza tra le migliori della regione (e non solo). Al Lazio, cosa unica, è dedicata un'intera carta divisa per province, mentre i vini delle altre regioni italiane ed esteri sono raccolti in un'altra carta, molto più grande. I ricarichi variano leggermente da un vino all'altro. Mediamente si aggirano intorno al 100% rispetto ai prezzi di enoteca, ma è possibile pescare qualcosa di più conveniente. Optiamo per un Naima 1999 De Conciilis al costo in carta di 43 euro. Un Aglianico in purezza che risulterà perfetto con i secondi (in particolare con il mio piccione), meno con altri piatti. Il sommelier Alessandro Pipero, che per l'intera cena si prende cura del nostro tavolo, ci viene in soccorso proponendoci abbinamenti specifici per gli antipasti: due calici di Alteni di Brassica 1996 di Gaja (splendido sauvignon dai profumi intensi ed eleganti) e due calici di moscato di Noto 2003 Planeta (decise note di albicocca, al naso quasi un ice wine). Perfettamente riuscito l'abbinamento del Moscato di Noto con la pancetta di maialino. Nota di merito particolare per i pani, tra i più buoni mai mangiati. Serviti ben tre volte (prima dell'antipasto, del primo e del secondo) sono di vario genere: grissini, ai broccoletti (ottimo), al lardo, alle cipolle e al grano saraceno. Con tempi perfetti arrivano dalla cucina le portate del nostro menu: Cannelloncino di magro su passata di broccoletti Un piccolo cannolo al forno con ripieno dal sapore deciso, su una delicata passata di broccoletti. Appetizer inconsueto e molto buono. Polpetta di baccalà e farina di ceci fritta Il piatto si compone di tre elementi: una squisita polpetta di baccalà dai sentori di erba cipollina, un piccolo tortino di farina di ceci e per chiudere delle zucchine a rondelle. I tre elementi si completano perfettamente e il già squisito baccalà contribuisce ad un piatto ottimo. Zuppa di nocciole e finocchi con tacchinella rosolata e porri fritti Il piatto si caratterizza per una decisa prevalenza dei porri su tutto il resto. La nocciola è azzeccata perché poco "invasiva". Molto buono. Pancetta di maialino farro e mele cotogne Piatto giocato su un riuscito equilibrio agrodolce. Alla base del semplice farro, sormontato dalla squisita pancetta, mele cotogne (non invasive) e bacche di anice. Ottimo. Gnocchi di patate, carciofi e aringa affumicata Piatto dai sapori tenui, nonostante i carciofi e l'aringa lascino prevedere il contrario. Al piatto manca un qualche contrasto di consistenze (per esempio dei carciofi fritti a guarnizione). Nel complesso il piatto è comunque buono. Tortello di castrato, timo e patate Tre piccoli tortelli con ripieno dal gusto inteso. SUl fondo una leggera passata di patate e del timo fresco. Buono. Cacio e pepe Fuori menu veniamo omaggiati dai sempre squisiti bucatini mantecati cacio e pepe. Preparati direttamente dallo chef in sala su un piccolo fornello. Cremosi e aromatizzati al punto giusto. Molto buoni. Petto d'anatra e gnocchi di semolino Ottima qualità della materia prima. Riuscito l'abbinamento con gli gnocchi di semolino. Molto buono. Piccione in crosta di sale e al tegame con foglie di alloro e rete di maiale Il piccione è cotto in due modi: al forno in una crosta di sale (sezionato direttamente al tavolo) e al tegame con foglie di alloro, con cottura leggermente differenti. Il piatto è guarnito con broccoli e, oltre al petto, vengono servite le due alette. Uno dei migliori secondi piatti di carne mai provati. Ottimo. Selezione di formaggi Tre formaggi, di cui due del Lazio e un Gorgonzola. Accompagnati da 2 gelatine di vino e una mostarda. Piccola pasticceria Ottima per varietà e sapore. Almeno quindici diverse piccole preparazioni, alcune delle quali semplici ma estremamente golose. Predessert In una piccola ciotola viene servita la quintessenza del tiramisù (almeno per come lo intendo io): crema fredda di mascarpone su pavesini imbevuti di caffè e piccoli cubetti di gelatina di caffè. Ottimo. Soufflè Il piccolo souffè viene tagliato nella parte superiore e arricchito di crema e cioccolato. Eccellente il soufflè e per nulla stucchevole la presenza delle creme. Molto buono. Cheese cake Per nulla stucchevole (come spesso capita all'originale), il formaggio è delicato e i sentori di agrumi piacevolmente rinfrescanti. Buona. Diplomatico crema e cioccolato con caramello al sale La squisita crema di cioccolato è racchiusa tra quattro croccanti sfoglie. Il caramello salato al lato del piatto contrasta il dolce della crema per un dessert dal perfetto quanto imprevedibile equilibrio. Ottimo. "chupa chups" Terminato il dessert e prima dei caffè, l'ultimo acuto della cucina è un "chupa chups" (i leccalecca della nostra infanzia) ripensato in chiave di dessert. Il ripieno è un gelato di amaretto ricoperto di cioccolato fondente, messo un bastoncino come, appunto i classici "chupa chups". Molto buono. Chiudiamo con due buone tisane digestive (non in bustine, ovviamente) scelte da un'apposita carta. Il conto finale di 265 euro è così ripartito: 180 euro - due menu degustazione 43 euro - Vino "Naima 1999" De Conciliis 30 euro - due selezioni di formaggi 7 euro - due calici di "Moscato di Noto 2003" Planeta Sono stati gentilmente offerti: pani, appetizer, un calice di Sherry secco, salame, piccola pasticceria, due assaggi di cacio e pepe, predessert, assaggio di cheese cake, "chupa chups", 2 tisane, 1 Cognac, 2 calici di Sauvignon Gaja. La cucina ci ha regalato almeno quattro piatti di livello assoluto, e più in generale ha coniugato in sintesi perfetta sostanza e tecnica. La tradizione è filtrata e reintepretata senza banalità, sempre possibili quando si parla di "territorio" e "radici". Senza dubbio un'esperienza piena e soddisfacente, come raramente accade. Prolet |