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Osteria Bohemia
Sozzigalli di Soliera (MO)
Tel. 059.563041
Chiuso lunedi sera e tutta la domenica
Data recensione : 03/2005


Angelo Lancellotti, che con i fratelli gestiva sino a qualche anno fa un
delizioso e mai rimpianto abbastanza ristorante di Soliera
("Lancellotti"), ha ora questa bell'osteria in aperta campagna appena
fuori da Sozzigalli, frazione che si incontra lungo la strada che da
Carpi va verso Bomporto.

Chi ha potuto provare la cucina di quel grande ristorante ricordera'
sicuramente come loro caratteristica principale l'uso delle erbe e dei
fiori del loro orto nelle preparazioni tipiche del territorio, che
facevano a loro volta largo uso di materie prime sempre di loro
produzione (lardo e aceto balsamico tradizionale su tutto).

Bene, quella bonta' l'ho ritrovata anche in questa nuova osteria,
ricavata dalla ristrutturazione di un casolare, con l'orto situato
proprio di fronte all'ingresso del locale. Ci si puo' fare anche una
passeggiata in mezzo, ora e' tutto coperto di neve e ancora in letargo,
ma ho visto foto di tripudi primaverili di fiori e piante, tutti
utilizzati in cucina. Da rimarcare che tutte le piante sono coltivate
senza alcun uso di pesticidi o altra "chimica da laboratorio", come la
definisce Lancellotti.

L'unica sala dell'osteria comprende 8-9 tavoli per circa
venti/venticinque posti ed e' in stile rustico, pochi fronzoli e una
bella vista dalle finestre proprio verso l'orto e la campagna sino
all'orizzonte.
Nel menu ritrovo alcuni piatti che facevano grande Lancellotti: il loro
lardo aromatizzato servito con pane casalingo abbrustolito, fiori (a
seconda del periodo, naturalmente) e maggiorana fresca profumatissima;
la "mischianza", un'insalata di erbe, verdure e fiori del loro orto
condita con aceto balsamico tradizionale; diversi primi con pasta fatta
in casa, tagliatelle, tortellini, farfalle. Ora pero' accanto a questi
ci sono anche piatti boemi, perche' la moglie di Lancellotti e' boema e
lavora con lui in cucina. Sono quindi proposti ad esempio anche il
gulash con knodel (io lo scrivo cosi', ma nel menu si usa il termine
boemo, che non ricordo) e la zuppa di levistico (sedano selvatico).

Dopo un piccolo benvenuto consistente in un tagliere con tocchetti di
mortadella e pane abbrustolito, in due abbiamo preso:
- insalata di pere, lamponi, tarassaco e aceto balsamico;
- coppa, salame e lardo aromatizzato;
- tagliatelle con prosciutto e fagioli;
- zuppa di funghi e lenticchie;
- maialino arrosto aromatizzato alle erbe e guarnito con foglie di menta
selvatica;
- straccetti di filetto di maiale con erbe;
- mischianza per entrambi;
- radicchio al profumo di aglio e aceto balsamico tradizionale per me;
- crostata di marmellata di amarene;
- strudel di pere e uvetta.
Tutto piu' che discreto, con particolare menzione per il lardo, le
insalate, il maialino e lo strudel, davvero molto buoni.
Ad accompagnare il tutto una bottiglia di Sirah Bramasole a 23e, scelta
da una carta dei vini volutamente snella, e due bottiglie di acqua
Surgiva. Per completare due caffe'.
Il servizio, cordiale, e' svolto con efficienza e in modo informale da
una ragazza ed un ragazzo.

Purtroppo ho dimenticato la ricevuta nel locale, quindi non so il
dettaglio delle voci, ma il conto complessivo e' stato di 103e, quindi
piu' o meno 35e a testa bevande escluse, assolutamente ben spesi.

ciao
miogo