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Ristorante La Frasca
Via Matteotti,34 Castrocaro Terme (FC)
Tel. 0543.767471
Data recensione : 02/2005


Essere degli appassionati di gastronomia e non essere mai andati alla Frasca, abitando a 20 minuti d’auto, è un vero sacrilegio, quindi domenica decidiamo di visitare questo vero e proprio monumento nazionale della ristorazione.

L’ambiente è rustico ed elegante, alle pareti fanno mostra vari quadri di pregevole fattura. Il menù è molto ampio e spazia tra piatti di terra e di mare della tradizione romagnola abilmente rivisitati dallo chef Marco Cavallucci. Vengono proposti due menù degustazione, “il profumo del mare e dell’orto”, i piatti contemporanei dello chef a base di pesce e “I classi senza tempo”, a base di carne, entrambi di 6 portate dal costo di 90 euro, l’ultimo è comprensivo anche di vini abbinati. Decidiamo per quello a base di carne, ma chiedendo di poter modificare uno dei secondi, non apprezzando Penelope il fegato; il gentile patron Bolognesi non pone obiezioni e ci accontenterà.

Si comincia con una entrata composta dai classici passatelli romagnoli in brodo, la novità sta nel fatto che il brodo è di fagiano, cosa inusuale e da noi molto piacevole.
Come antipasto ci viene servito l’uovo in camicia dorato su vellutata di pernice, tartufo nero e pecorino di fossa di Sogliano. Piatto sorprendente per armonia e gusto, concluso con l’immancabile scarpetta fatta con i deliziosi pani che hanno accompagnato l’intero pranzo.
Come primo piatto, fagottini di ricotta ed erbette con animelle e carciofi. Piatto dall’apparenza “semplice”, ma molto apprezzato per la qualità della materia prima.

Con questi piatti come accompagnamento ci è stato servito il Tocai Plus ’02 di Bastianich, ma non solo un bicchiere a testa: ci è stata lasciata l’intera bottiglia che abbiamo quasi terminato tanto ci è piaciuto questo vino. Con le altre portate ci è stata invece proposta una bottiglia di Sangiovese di Romagna Ravaldo ’03 di Berti.

Continuando con la degustazione sono arrivati i Savarin di riso con salame d’oca e ragù di quaglie al rosmarino. Molto buono. Come secondo per Solarolo è stato servito un piccione dell’alto Bidente con i suoi fegatini e crostini all’aglio dolce. Veramente grandioso, cottura perfetta e sapore ottimo. Bella anche l’idea dei mini spiedini di fegatini avvolti nella pancetta posti ai bordi del piatto.
A Penelope è stata portata un’anitra arrosto speziata con fichi secchi , mele caramellate e cous cous. Forse il migliore piatto della giornata, sia per tecnica che per qualità. Anche questo piatto si è concluso con la scarpetta del gustosissimo fondo di cottura.
Come dessert ci è stato proposto un bianco di crema al cioccolato fondente, buono, soprattutto la qualità del cioccolato, ma a causa della sazietà non abbiamo potuto apprezzare fino in fondo, in contemporanea è arrivata anche la piccola pasticceria.

Come vino, il menù prevedeva l’abbinamento con il Rubacuori Savignon Rosso Passito ’02 di Morini, noi abbiamo chiesto però di poter avere anche un calice di Scacco Matto ’00 della Zerbina, che ci è stato prontamente servito.
Con i caffè ci è stato offerto anche un piccolo assaggio di cioccolatini.

Il conto è stato di 180 euro (menù 90 eurox2), non sono stati conteggiati il coperto, 2 bottiglie d’acqua, 2 caffè, 1 bicchiere di passito extra. E’ stata la prima volta che ci è capitato, nelle nostre frequentazioni di ristoranti più o meno blasonati, di spendere solo il costo del menù senza aggiunte.
Per quel che riguarda il cibo è stato tutto decisamente molto buono con punte d’eccellenza assoluta con i due secondi e con l’uovo in camicia.

Ottimo e cordiale il servizio, mai invadente e sempre disponibile a chiarimenti.
Un applauso a Bolognesi, un vero esempio per tutti coloro che fanno il suo mestiere, sulla breccia da 30 anni e da 20 insignito delle 2 stelle Michelin. Qualcuno nei mesi scorsi ha scritto che La Frasca è un ottimo ristorante, ma manca quel qualcosa per essere al top… beh, secondo la nostra esperienza di domenica (e dopo aver provato vari neo-blasonati), possiamo affermare che non è cosi, il viaggio vale - eccome se vale! - la pena.


Solarolo&Penelope