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Enoteca Del Duca Via di Castello, 2 Volterra (PI) Telefono ristorante: 0588.81510 Data recensione : 02/2005 Si trova in centro a Volterra (dove, ovviamente, non si puo' arrivare in macchina, fuori stagione, il parcheggio esterno alle mura non ha presentato problemi), il locale aveva appena riaperto dopo una quindicina di giorni di vacanza invernale, sabato a pranzo eravamo solo noi. Ambiente elegante e curato, soffitti alti, tavoli distanziati, notiamo subito, in un angolo, una grotticella separata da un vetro dove sono appesi salumi vari, una nota di calore molto simpatica. Ci chiedono se vogliamo un prosecco come aperitivo, che pero' rifiutiamo (lo ammetto, non mi piace il prosecco ed ho qualche problema pure con spumanti e champagne), veniamo all'unica nota dolente del locale: il menu', e' bruttissimo, di quelli che si aprono in tre, pieghevole tipo depliant ma la prima pagina e' in italiano la seconda in inglese e la terza, credo tedesco, quindi in una sola pagina e' ammassato tutto il menu', basterebbe una traduzione inglese sotto, oppure menu' differenziati... non solo, ma e' pure infilato in un custodietta di pelle che fa troppo vecchio stile e contrasta con l'eleganza del locale (saranno quisquilie, ognuno di noi ha le sue fisime, l'estetica e la piacevolezza del menu' e' una delle mie, anche se non li colleziono). Oltre a questo non ci sono menu' prestabiliti, uno deve per forza scegliere alla carta. Abbiamo preso come vino: Virente (Syrah, Ciliegiolo e Merlot) '95 Vigneto Wandanna, debitamente scaraffato e fatto assaggiare in bicchieri gia' "sporcati", insomma tutto come il faut. Mi e' piaciuto molto questo vino, che ovviamente abbiamo apprezzato appieno verso la fine del primo piatto, data l'eta'. Antipasti: - Prosciutto di cinghiale con fonduta di formaggi toscani piccanti: abbondantissimo piatto molto genuino con un ottima qualita' di salume - Tortino di verdure all'olio toscano e controfiletto alle erbe aromantiche, molto buono e ben presentato con una julienne di verdure tutto intorno al piatto. - Sformatino di ricotta al tartufo Volterrano: ottimo, il tartufo era sia dentro che messo fuori dallo chef-proprietario che ha fatto la sua prima comparsa fuori dalla cucina. - Terrina di piccione con emulsione di olio, aceto balsamico e peperoncino. Perfetta, l'aceto balsamico si avvertiva appena (deo gratias) e il peperoncino quasi per niente. Quindi il sapore della terrina non era affatto coperto. Davvero squisita. Da notare che la focaccia calda non ci e' mai stata fatta mancare durante tutto il pasto, e come poi ci e' stato spiegato da Genuino Del Duca, personaggio cordiale e simpatico, essa viene fatta con doppia lievitazione o anche tripla, quella che viene servita la sera. Oltre a questo va notato che mantenere comunque uno standard qualitativo cosi' elevato con una sala vuota, a parte noi, in pieno inverno e' parecchio meritorio. Fanno anche parte della catena del Buon ricordo, il cui attuale piatto e' la Ribollita con colombaccio e tartufo volterrano. Ottima, densa, con una generosa spolverata di tartufo sopra ed un filo di olio. - Pappardelle del cacciatore: al cinghiale, pasta fatta in casa, eccezionali. Secondi: - Coscio di coniglio disossato alla Vernaccia con olive taggiasche e capperi di salina. Delizioso e cotto a puntino, quindi morbido sugoso, saporito. - Controfiletto di agnello con lardo di colonnata, uvetta, pinoli tostati e passato di spinaci...ottimo, quando ho visto la perfetta cottura rosata dell'agnello stavo per schioccare un baciotto sulla guancia al buon Genuino, ma mi sono data un contegno. - Petto d'anatra spadellato con fegato grasso, aglio, alloro e olive toscane, non era il mio piatto, ma dopo averlo assaggiato avrei voluto mangiare anche quello, il fegato con col calore si scioglie a crema sulle fette rosate di petto... ok smetto di sbavare in pubblico che non e' educato. - Semifreddo ai cantuccini con ristretto di vin santo, buono. - Una selezione di pecorini, ne hanno presentati 4 dal fresco al piccante accompagnati da una marmellata di zucca piccante, una di pomodori verdi e del miele di castagno, le marmellate sono state messe dentro a 3 cucchiaini. Spesa sui 50-55 euro meritatissimi. Un ottimo locale che merita il viaggio. Ruggine |