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Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori
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Marennà Sorbo Serpico (AV) Data recensione : 02/2005 Aperto da poco meno di un anno, il ristorante della Feudi di San Gregorio è già considerato come uno dei migliori della regione. Il patron, Ercolino, è certamente un personaggio molto influente del panorama enologico nazionale, e le guide hanno immediatamente premiato questa sua iniziativa con punteggi lusinghieri. Per la ristrutturazione dell'azienda e la conseguente creazione del ristorante Marennà, si dice siano stati investiti 25 milioni di euro. Indubbiamente il locale all'interno ha spazi amplissimi, arredamento moderno, con un tocco di Giappone (l'architetto è originario del Sol Levante), legni scuri e forme cubiche, vetrate che rendono suggestiva la vista sulle colline circostanti(anche se di sera non la si può di certo godere). Stranamente non c'è alcun parcheggio interno (nonostante lo spazio a disposizione) e le auto dovranno sostare lungo la strada che costeggia l'azienda. Dicevo, spazi enormi, ma, sinceramente, non curatissimi...la polvere è un pò dappertutto, così come alcune matasse di fili elettrici, il pavimento è sporchino. I bagni sono hi-tech ma molto freddi (come temperatura intendo), fuori c'era la neve, è vero, ma non si può di certo pensare di riscaldare solo la sala ristorante e l'enorme sala-libreria per i fumatori, e non gli spazi di passaggio e le toilettes. A parte questi rilievi critici, il ristorante è davvero bello, con separé lignei tra un tavolo e l'altro per dare maggiore privacy. La cucina è completamente a vista e a noi era stato riservato il tavolo probabilmente più privilegiato del locale, a ridosso della vetrata che dà sulla stessa. Purtroppo però alle nostre spalle (a poche decine di centimetri) è posizionata la credenza per i cristalli e le posate che costringerà il commis di sala a venire decine di volte dietro il nostro tavolo. La carta dei vini è limitatissima, ci sono solo i prodotti (peraltro molto buoni) della Feudi, anche se sulla guida del Gambero è stata assegnata una votazione di 15 punti sulla premessa che sarebbe stata allestita una cantina di tutto rispetto(sulla fiducia, evidentemente). Ebbene dopo quasi 1 anno dall'apertura, mi sono sentito rispondere ad una mia richiesta di altri vini in questo modo dall'addetto al nostro tavolo: "mica facciamo guadagnare anche gli altri??"...Ovviamente il Gambero, se le cose resteranno tali, nella prossima edizione dovrà abbassare la sua votazione. Abbiamo bevuto un Taurasi 2000 (24 euro) e un Taurasi Piano di Montevergine 1999 (33,50 euro). Il menu è ben suddiviso, le proposte non sono tantissime, ma ben centrate: 5/6 antipasti, primi, secondi e dolci; un paio le zuppe. I prezzi sono 8/9 euro per le entrate, 8/10 per i primi, 18 per i secondi, 6/8 per i dolci. Sono previsti anche due menu degustazione, il primo fortemente radicato sul territorio (39 quattro portate e 45 cinque), il secondo un pochino più costoso e più creativo. Optiamo (siamo in 6) per la scelta alla carta, nonostante le insistenze(eccessive) del commis per far ricadere la nostra scelta sui degustazione... 1)l'appetizer è un buon cestino di pane raffermo ripieno di ottimi fagioli bianchi di Controne, su letto di spinaci. 2)Come antipasto una crema di porri con quenelle di ricotta di Carmasciano e piccoli calamari, al profumo di limone. Molto buona, anche se servita leggermente tiepida. Il sentore dell'agrume dava quel tocco di acidità che rendeva più "fresca" la preparazione. 3) ravioli alla genovese. Ripieni di carne con salsa genovese(con cipolle), davvero buoni. Nulla da eccepire. 4) Sella di coniglio cotta in argilla con spinaci croccanti (ma non lo erano) e carote glassate. Viene portata al tavolo una cocotte coperta da uno strato di argilla che consente alla carne di cuocere lentamente. Il risultato è buono, coniglio tenero e molto saporito, condito col suo sugo di cottura. Semplice ma ben riuscito. 5) Formaggi da un apposito carrello, serviti con cura e passione dall'esperto di sala chiamato dagli altri "il professore". Ottimo tra gli altri il provolone del Monaco. 6) Passata di sorbe con tartelletta al cioccolato, gelo di arance e suo gelato. Purtroppo questo è stato il piatto meno felice, la passata di sorbe, condita con lo champagne era troppo "acida" , tanto da "pizzicare" in gola. Dopo un paio di cucchiaiate risultava stucchevole. 7) Ordino anche un secondo dolce, molto buono. Tortino di Migliaccio con salsa al cioccolato Guanaya e ragù di mandarini. 8) Come piccola pasticceria, vengono portati i tipici dolci di Carnevale campani, le chiacchiere, accompagnate da tre cioccolati differenti. Non erano un granchè, risultando eccessivamente "unte". In definitiva il Marennà è un buon ristorante, non ancora, di certo, ai massimi livelli regionali, ma con buone prospettive di crescita. Ha le spalle "coperte" dall'azienda vinicola e potranno essere fatti sicuramente altri investimenti, specie in cantina (a mio parere assolutamente necessari, tenendo conto che la concorrenza fa sempre bene). Il servizio è discreto, con alcune "cadute", migliorabile sicuramente. Il conto totale è stato di 311,50 euro così ripartito: 6 bottiglie d'acqua: 9 euro 6 antipasti: 54 euro 6 primi: 57 euro 3 secondi (82 euro..ma con un errore) 6 dolci: 46 euro 1 formaggio(4 tipi): 6 euro 2 bottiglie Taurasi: 57,50 euro Purtroppo c'è stato un errore nel conto. La sella di coniglio, prezzata 32 euro (per 2 persone) è stata conteggiata 2 volte. Me ne sono accorto solo oggi, ho telefonato per chiedere chiarimenti, e la Signora delle reception, resasi conto dello spiacevole episodio, mi ha assicurato l'invio di un vaglia postale di 32 euro quanto prima. Fabio Fiorillo |