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La Lucanda
Via Risorgimento 15/17 Osio Sotto (BG)
Tel. 035.808692 Fax 035.4181063
Coperti limitati; prenotare.
Chiuso: dal 3 al 16 gennaio, dal 5 al 19 agosto
Data recensione : 01/2005


Membro dei Giovani Ristoratori d'Europa, il ristorante di Luca Brasi è indicato da molti come uno degli emergenti del Nord Italia. Uscita di Dalmine sulla A4, bisogna proseguire per qualche km sino ad incontrare il paesino di Osio Sotto, dove alle spalle del Municipio, in una minuscola via c'è La Lucanda.
Il nostro ingresso non è dei più felici, la prenotazione non era stata segnata ma, fortunatamente, un tavolo risultava ancora libero..

Vengono prese le nostre giacche e veniamo fatti accomodare nella sala più grande, di forma esagonale. In tutto i coperti sono 30 o poco più. L'aperitivo, che solo la mia ragazza beve (Cà del Bosco Brut), farà la sua comparsa nel conto al costo di 6 euro.
Il locale è accogliente, con grossi listoni lignei per pavimento, e travi per soffitto, sempre di legno chiaro. Le vetrate affacciano su un piccolo giardino esterno, ben illuminato. Il tovagliato è di color azzurro, i bicchieri sono Spiegelau. L'impressione è quella di un ambiente che non ha un suo stile ben definito, basti pensare anche ai bagni che strizzano l'occhio al Giappone.

Vengono portate le carte; quella dei vini è davvero ben fatta, ottime etichette e ricarichi non eccessivi. Beviamo un notevole Avi riserva San Patrignano 99 (32 euro). La carta delle vivande presenta 2 degustazione: il primo, per il quale opto, a 60 euro, con 6 portate, il secondo a 85 euro, con 9 portate. Alla carta i prezzi sono uniformati e vanno dai 18 euro del capù ai 28 euro dei secondi di pesce, ma la maggior parte dei piatti è sui 22/24 euro. I dolci sono a 12 euro e sono elencati in una lista a parte. La mia ragazza sceglierà alla carta un antipasto, un secondo di pesce e un dolce.

1)come primo appetizer viene portato un bignè con crema di astice, sufficiente, e una fettina di lombo di coniglio marinato con verdure in tempura, solo discreto.

2)Il secondo appetizer è invece una zuppetta di orzo con gambero spadellato, buono ma di cui è sbaglaita la cottura di servizio, tiepida tendente al freddo.

3)Il primo antipasto del mio degustazione prevede il "capù della mia Clusone": un involtino di verdure ripieno con formaggio, parmigiano, pane grattugiato, uovo e prezzemolo, adagiato su una salsa alla zucca. Buono.

4)Polenta e Coniglio del 2005: viene riproposto il coniglio dell'appetizer, questa volta in cubetti e una ottima polenta mantecata col taleggio, in cui intingere il coniglio. Buono l'insieme.
4a) la mia ragazza prende delle praline di merluzzo con crema ai borlotti e aceto invecchiato. Solo discrete. Il merluzzo era ridotto in poltiglia e poi fritto, accompagnato da questa crema di fagioli, che non si abbinava alla perfezione. Da rivedere(20 euro).

5)Ravioli alle mandorle amare con tartufo nero delle valli bergamasche. Il piatto migliore della serata. Molto buono il ripieno di mandorle che si lega ottimamente alle nuances del tubero. Particolare il piatto di portata di forma rettangolare con dei piccoli buchi in cui erano posizionati i singoli ravioli.

6)Anatra laccata con cipolline glassate. Viene servito un coscio di anatra, di buona qualità, nella classica laccatura. Un piatto semplice, ma comunque ben eseguito.
6a) Frittura di gamberi, scampi, calamaretti e verdure per lei. Indubbiamente ben fatta(28 euro).

7)Formaggi prevalentemente bergamaschi con mostarde di ananas e pepe, pere e cipolle. Alcuni erano davvero ottimi altri risentivano di una eccessiva stagionatura o di cattiva conservazione, tali da renderli troppo duri, quasi non intaccabili con la forchetta.

8)Tatin di mele con zabajone al moscato e gelato al pepe. Buono, con il giusto contrappunto del pepe a smorzare l'eccessiva dolcezza della preparazione.
8a) per la mia ragazza: Macarones di cioccolato con salsa alle pere, più che buono.

9)Piccola pasticceria solo sufficiente con 3 sole preparazioni differenti, non indimenticabili, ed un lecca lecca alla menta.

Il servizio è stato cortese e puntuale, ad eccetto di una lieve "caduta" del sommelier, che dopo aver portato la lista dei vini, dopo neanche 1 minuto è tornato al tavolo per prendere l'ordinazione, ad una mia gentile richiesta di rinvio, avendo necessità di consultare un pò più a fondo la carta, si ripresenta al tavolo dopo soli 2 minuti...ma dico io, cosa si hanno a fare carte con centinaia di etichette se non si lascia neanche il tempo di consultarle?

A parte ciò, quella alla Lucanda è stata tutto sommato una piacevole esperienza. Di qualità le materie prime utilizzate, buona mano in cucina, ma nulla di trascendentale. E' di sicuro un locale ancora in fieri.

Conto totale di 161 euro in cui è stato conteggiato tutto, anche l'acqua:

menù degustazione 60 euro
antipasto 20 euro
secondo 28 euro
dolce 12 euro
acqua 3 euro
calice Franciacorta 6 euro
Avi San Patrignano 32 euro


Fabio Fiorillo