OSTERIA DI SANTA MARINA
Castello, Campo Santa Marina 5911 Venezia
Tel./Fax 041.5285239
Chiuso la Domenica e Lunedì a mezzogiorno
Data recensione: 01/2005
Dopo una fredda mattinata trascorsa a passeggiare tra calli e ponti di
Venezia, io e il mio compagno decidiamo di pranzare e riscaldarci con
un buon bicchiere di vino. Siamo sul Ponte di Rialto, ci dirigiamo per
l'adiacente Campo S.Bartolomeo, attraversiamo il Sottoportico della Bissa,
proseguiamo per una calle molto stretta, che ci porta al Campo di Santa
Marina. Qui, vediamo l'insegna di un locale che fa angolo e decidiamo
di far visita (anche per accontentare lo stomaco!). Entriamo in un piccolo
ingresso, (sul bancone si scorge una piccola Berkel) un cameriere ci accoglie
e, con molta disinvoltura ci accompagna al tavolo di una delle 2 salette,
semplici ma molto accoglienti. Accanto a noi, altre persone stanno già
mangiando e conversando tra di loro (naturalmente in dialetto veneziano!).
Arriva il Patron che ci saluta e ci propone l'aperitivo ma noi optiamo
subito per la scelta del menù. Di qui due le proposte: la consultazione
classica del menù o le preparazioni del pescato del giorno descritte a
voce. Inutile dire, ci siamo lasciati tentare da quelle parole (e ne è
valsa la pena!). Iniziamo il pranzo con un antipasto di Insalata di Granseola
su letto di rucoletta, con accanto un uovo di quaglia e gocce di aceto
balsamico (abbastanza equilibrato nei sapori); il mio compagno assaggia
degli Scampi marinati e un Carpaccio di Tonno crudo di ottima qualità.
Proseguiamo entrambi con dei Bucatini di pasta fresca alla Busara, gustosi,
cottura della pasta perfetta e porzioni giuste. Come secondo piatto Trancio
di Rombo dorato, su crema di zucca con carciofini saltati (strepitosi)
per me, e, con fettine sottili di foie gras per il mio compagno; delicato
il primo, più succulento il secondo. Un profumato Sorbetto al Mandarino
servito su un bicchierino, ci prepara il palato ai friandises e ai dessert:
un Tortino caldo al Cioccolato dal cuore morbido (a dir poco squisito)
e un Soufflè Ghiacciato di Zabaione con coulis di lamponi (piuttosto scialbo
e di poche emozioni). Dalla carta dei vini ben fornita, abbiamo scelto
Kolaus sauvignon 2002 di Pierpaolo Pecorari (barricato, dai profumi decisi,
abbastanza persistenti, armonico nel suo insieme) e Paraschos Collio Bianco
Riserva 2001(uvaggio di Pinot grigio e Sauvignon) di S. Floriano del Collio:
molto particolare con caratteristiche tipiche della filosofia biodinamica,
adottata anche da Gravner e Radikon; vino molto gradito al mio compagno
ma che a me non ha dato nessuna emozione, proprio per questa nota amara
spiccata accentuata dall'alcolicità (14%).
Servizio attento, puntuale, giusti i tempi di attesa tra un piatto e l'altro,
personale disponibile; pesce freschissimo, preparazioni semplici ma curate,
senza decorazioni fastidiose (l'onnipresente prezzemolo riccio, radicchio):
un buon equilibrio tra sala e cucina. Dopo aver bevuto un buon caffè al
banco abbiamo chiesto un "preventivo" di spesa: 160 € (siamo a Venezia!)
ripartiti in 90 di menù e 70 di vino, acqua e caffè gentilmente offerti.
Sazi di cibo e vino, abbiamo poi proseguito la nostra passeggiata con
il ricordo di una bella sosta sicuramente da consigliarvi.
Ester
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