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Ristorante Dolce Stil Novo
Via San Pietro 71/73 Loc. Devesi-Ciriè (Torino)
Telefono/Fax: 011.921.11.10
Data recensione : 12/2004


La fortuna ha voluto che ,nonostante la nostra telefonata giunta nel tardo
pomeriggio, riuscissimo ad aggiudicarci l'ultimo tavolo disponibile e
godere, cosi, di una straordinaria esperienza gastronomica.

Il ristorante si divide in 2 sale sobriamente eleganti con alle pareti
numerose opere d'arte moderna, tavoli ampi (un po' troppo ravvicinati) e
apparecchiature di pregio.
Il servizio è asciutto e efficiente.
Esordiamo con l'aperitivo (prosecco gradevole) accompagnato da chips di
polenta e brandade di stoccafisso per poi esplorare pienamente la cucina
di Alfredo Russo attraverso le 10 portate che compongono il Menu Gran
Gourmet a 75 euro (presenti anche menu a 45 euro di 5 portate e a 55 euro di 7
portate) che consiste in:

-1 dl di tomino fresco con caramello al peperoncino servito in una
fialetta. E' un saluto dalla cucina di eccezionale freschezza,una
piacevole rivisitazione,anche estetica, di un tipico antipasto piemontese

-Vitello tonnato 2003" in scatola con caramello di agrumi. Un altro piatto
della tradizione rivisitato e alleggerito, servito in una divertente
scatola trasparente che contiene fette di straordinario girello bollito
all'interno delle quali si sprigiona la sapidità della salsa tonnata
contrappuntata dal caramello di agrumi. Un piatto gradevolissimo che
immagino possa addirittura entusiasmare palati di fuori regione.

-Polipo arrostito con polenta cruda e capperi di pantelleria. Uno dei
migliori polipi mai assaggiati, la cui consistenza croccante-morbida mi è
giunta assolutamente inedita. La polenta si presenta alla stregua di una
salsa la cui complessità aromatica rivela qualcos'altro, oltre ai capperi
di Pantelleria,che non sono riuscito a decifrare. Un grandissimo piatto.

- Filetto di ombrina alle 7 spezie. Qui materia prima e cottura giocano un
ruolo fondamentale: la pelle croccante, il filetto alto e perfettamente
rosato di consistenza compattissima. Una leggera crema vegetale arricchita
di spezie orientali a regalare profumi a un piatto di grande delicatezza
che forse avrebbe potuto precedere e non seguire il polipo.

-Coniglio tiepido in insalata con condimento alla cenere. Una rilettura
del tonno di coniglio? Di fatto un piatto ECCEZIONALE. Una mattonella di
coniglio,rosato, di straordinaria morbidezza adagiata su un letto di
peperoni arrostiti e impreziositi della salsa ottenuta con la cenere degli
stessi. Un capolavoro che denota grande tecnica di cucina

-Pane e cipolla: Un grosso piatto fondo a contenere una salsa credo a base
di uova ,picoli crostini di pane, la cipolla stufata e una fetta di
pancetta di qualità. Un piatto saporito e tutto sommato gradevole ma che
mai ordinerei alla carta.

-Cuori di carciofo tiepidi, salsa brusca, olio di prima spremitura. La
composizione del piatto è allegra con i cuori di carciofo infilzati ognuno
da una forchettina. La consistenza del vegetale è perfetta.

-Pasta in bianco olio e parmigiano. Una provocazione,uno spunto di
creatività per un piatto che sarà l'unica concessione della cucina di
Russo alle spume. Trattasi di lasagnette di pasta sovrapposte,ricoperte da
una spuma di parmigiano e cialde croccanti dello stesso. Buono e
divertente

-Finti ravioli di rapa, parmigiano e arachidi salate. L'unico piatto che
non ho apprezzato nonostante la tecnica.

-Lo stracotto" di fassone con brunoise di pomodori freschi. Uno dei
migliori piatti di carne mai assaggiati. Proposto come uno spiedino nel
quale i tocchi di carne, maravigliosamente caramellati all'esterno e
ricoperti da un velo di dadini di pomodoro , rivelano una morbidezza
assoluta, da manuale! Il sapore deciso della salsa viene giustamente
equilibrato dalla nota acida del pomodoro,la consistenza come ripeto
denota una tecnica di indiscutibile valore.

-Degustazione di formaggi caprini e vaccini ordinata per errore, in quanto
credevo facesse parte del degustazione. Dato il mio scarso interesse per i
formaggi non commento salvo la fantasiosa composizione del piatto fatto di
forchettine a infilzare ogni formaggio e un cucchiaino per ogni confettura
d'accompagnamento.

-Torta sbrisolona. Una rivisitazione del tipico dolce(credo) mantovano
composta di crema fredda, cacao, nocciole e "briciole" di torta. Buono.

-Piccola pasticceria con il caffè. Lecca lecca di fava di
cioccolato,piccola panna cotta, zabaione da bere con la cannuccia e altri
piccoli pasticcini mignon a comporre un delizioso assortimento.Senz'altro
di livello

Menzione a parte meritano infine i piccoli panini: alle
cipolle,rosmarino,la focaccia di ottima qualità sebbene,in verità, non
del tutto fragranti perchè forse sfornati un po' in anticipo.

I prezzi alla carta variano dai 18 ai 22 euro, aperitivo 3 euro, acqua 3 euro, caffè
3 euro, degustazione formaggi 12 euro.

Il Dolce Stil Novo è un ristorante che esprime senza dubbio una linea di
cucina estremamente personale, nella quale il virtuosismo di Russo emerge
nella perfezione di cotture e consistenze.
Piatti presenti in carta come la "lingua di fassone piemontese in salsa
verde", il "carrè di agnello in casseruola" l' "ossobuco alla
milanese,variazione sul tema" o le "cosce di quaglia in agro-dolce con
verdure brasate" meritano al più presto una seconda visita per la
composizione di un mio personale menu degustazione.


Chiudo con una piccola nota personale riguardante i vini, che non trovate
nella recensione perchè ho deciso di evitarne il consumo al ristorante per
3 ragioni:

-dati i ricarichi al ristorante ( nonostante al Dolce stil novo non siano
per nulla eccessivi) non mi è possibile bere agli stessi livelli della
cucina, motivo per il quale sono stufo di accompagnare ottimi pranzi con
bottiglie anche a 40 0 50 eur che - in ogni caso - seppur di qualità, non si
prestano ad accompagnare ogni portata. Preferisco dunque investire sulle
portate, magari componendo io stesso un degustazione alla carta e vivere
l'esperienza enologica (che in ogni caso mi appassiona meno di quella
gastronomica) ,in casa, con bottiglie acquistate in enoteca e lasciate
invecchiare in cantina.

-Non essendo capace di appetito illimitato la mancanza del vino mi
permette di mangiare di più e dunque assaggiare un maggior numero di
portate

-Guido molto, molto meglio al ritorno :))

Un saluto e buon 2005 a tutti


Carlo