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Il Passo Hotel Ristorante Piazza Terme, 9 - Acquasanta Terme (AP) Tel. 0736 801099 Data recensione : 12/2004 Si riparte dal piceno di rientro verso la toscana e io e la fidanzata decidiamo di sostare, anche per l'ora tarda, appena usciti da Ascoli. Prima di salire per Norcia si attraversa la localita' termale di Acquasanta. Sulla piazzetta attraversata dall'antica via salaria c'e' l'albergo ristorante "Il Passo". Non molti coperti, una quarantina, su due salette dietro la reception. Subito due note negative: televisione (accesa su un pessimo programma di androgino muliebre di noto massone adiposo con baffi) e temperatura bassa (questa cosa ben peggiore di una TV accesa in un locale, per quanto io possa odiare una TV in un ristorante). Ci sediamo lontani dalla TV nella saletta in fondo rialzata. Arredi moderni, un paio di tavoli occupati (ma l'ora e' tarda e sono gia' passate le quattordici). Il cameriere e' anche il gestore e arriva a raccontarci i piatti: ci consiglia un misto di antipasti misti con diverse verdure saltate o "rifatte in padella", come si usa in zona. Tra i primi chiedo se c'e' possibilita' di avere piatti con tartufo locale ma la richiesta va a vuoto. Ci sarebbero solo porcini congelati ma trovati in zona. Naturalmente anche tortellini, ravioli, cannelloni, tagliatelle con ragu'. Invece saltiamo i primi e chiediamo una grigliata mista con castrato (l'abruzzo e' vicino) e un po' di olive fritte, visto che per molto tempo dovremo farne a meno. Arrivano gli antipasti: salsiccia di fegato e carne da spalmare sul pane cruda (spiegazioni dovute visto che la recensione non va solo nel gruppo ascolano, dove sarebbe superfluo spiegare che la salsiccia si mangia cruda, ma e' per gli amici di it.discussioni.ristoranti e per il gruppo pisano), poi la verza con le patate e peperoncino saltata in padella, i finocchi "rifatti" col vino, i peperoni sempre in padella, i ceci ripassati al pomodoro e peperoncino, la polenta gratinata con la salsiccia di fegato sbriciolata. Tutto molto buono con la sensazione di una cucina davvero casalinga. Arrivano poi le olive fritte in un vassoino, e la grigliata con il castrato, le costine di maiale e i fegatini di maiale. Un po' troppo asciutto ma buono. Il viaggio ci impedisce di soffermarci per i dolci e prendiamo solo due caffe' e una grappa per lei. Da bere s'e' preso un mezzo litro di rosso piceno sfuso. Il conto totale e' stato di trenta euro. Riesco sempre a stupirmi, ma esistono ancora posti dove, pur senza pretese di eccellenza, si spende clamorosamente poco. FabMind |