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Pinocchio
Via Matteotti 147 Borgomanero (NO)
Tel. 0322.82273 Fax 0322.835075
Chiuso: dal 24 al 15 gennaio, dall'11 al 18 agosto, lunedì e martedì a mezzogiorno
Data recensione : 10/2004


Il Pinocchio esiste da ben 42 anni, un esempio di longevità che ha pochi pari in Italia; una istituzione per la cittadina di Borgomanero.
Siamo in 5, e dopo aver parcheggiato l'auto nell'ampio piazzale a disposizione del ristorante, suoniamo il campanello. Nessuno risponde. Fortunatamente la porta può aprirsi anche dall'esterno.. entriamo, ampio salone, vari i pinocchi posizionati qui e là sulle credenze, nessuno ci accoglie. Disorientati, cerchiamo di capire dove sia la sala, apriamo una porta ornata con bianche tendine, trovata! Finalmente qualcuno si prende cura di noi. Solo due, oltre al nostro, i tavoli occupati nonostante sia sabato sera.

La carta prevede due degustazione, il primo dei classici del Pinocchio a 50 euro con possibilità di 2 vini al bicchiere in abbinamento e maggiorazione di 10 euro; il secondo a 65 euro (80 con i vini). In 3 optiamo per quest'ultimo, al quale ci viene concesso (molto cortesemente) di fare delle variazioni (purchè uguali per tutti).
La carta dei vini, discreta, ha ricarichi nella media.Da questa scegliamo una barbera bric delle viole di Vajra 98 (30 euro) e un barbaresco Monte Stefano dei Produttori di Barbaresco 97 (45 euro).

1) Come appetizer viene portata un'abbondante passata di fagioli cannellini con olio extra-vergine Ligure.Buona.
Viene offerto un Vermentino di Liguria 2002 tenute di Giuncheo.

2)Salmone a cubetti su una base di ricotta accompagnato da una crema di lenticchie.
Questo piatto è stato erroneamente portato al nostro tavolo e arbitrariamente sostituito con il carpaccio di manzetta ordinato.Accettiamo malvolentieri il cambio.
Tutto sommato era discreto,con una piacevole mistione di sapori tra il salmone e la ricotta.La crema di lenticchie aveva un sapore "pannoso" troppo accentuato e il sapore del legume era solo lontanamente percettibile.

3)Uovo in piedi in crosta di mandorle con bagna caoda delicata e piccole verdure.
Il rosso dell'uovo liquido nel bianco sodo,posto in piedi su una bagna caoda forse eccessivamente sapida. Discreto.

4)Porcini trifolati con patate della vigna mantecate alla cipolla in fonduta di toma.
Il piatto è composto da un tortino a due strati (patate sotto, porcini sopra), su un letto di fonduta.Il sapore, molto autunnale, era deciso, la fonduta rendeva eccessivamente "pesante" la preparazione. Comunque buono.

5)Agnolotti ai tre arrosti bianchi nel loro intingolo.
Un classico della cucina piemontese. Nulla da dire, buoni.

6)Paniscia alla novarese con verdure, fagioli e salamino d'la duja.
Anche questo è un altro classico della cucina del territorio.La paniscia è una sorta di risotto,ben amalgamato nei suoi ingredienti. Il menu inizia a farsi sentire nella sua sostanza.

7)Quaglia arrostita con funghi chiodini.
Due petti cotti perfettamente conditi con il loro sughetto,molto saporito, erano accompagnati da dei funghi chiodini saltati in padella. Buono.

8)Carrello di formaggi. Buono l'assortimento così come la qualità,peccato che ne vengano serviti solo tre.

9)pre-dessert con la possibilità di scelta tra tre differente preparazioni di frutta.Scelgo delle pere al vino bianco,la mia ragazza ananas con lo zenzero. Discreti.

10)Cassata piemontese con zabajone.La cassata è un semifreddo al fiordilatte con dei canditi.Solo discreta,ottimo invece lo zabajone,vanto del ristorante.Viene servito del passito di pantelleria di colosi (5 euro al bicchiere).

Conto totale di 470 euro:
3 degustazione 195 euro
2 antipasti 40 euro
1 tagliolino con tartufo 35 euro
1 primo 15 euro
1 secondo 30 euro
1 carpaccio con tartufo 35 euro
vini 90 euro

Sinceramente mi aspettavo qualcosa in più da un ristorante che ha scritto un pezzo di storia del Piemonte gastronomico. Eccessiva la pesantezza di alcune preparazioni, nessuno spunto di eccellenza, tutto o quasi nella norma. Il servizio,esclusa la defaillance iniziale e l'episodio del cambio arbitrario dell'antipasto, è stato sempre attento e cordiale.
Il locale è ben curato, i tavoli sono distanti, la mise en place di buon livello.


Fabio Fiorillo