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L'Oca Giuliva
Via Boccanale di Santo Stefano, 38 Ferrara
Telefono ristorante : 0532.207628
Chiusura: Lunedi tutto il giorno e Martedi a pranzo
Data Visita : 10/2004


L'Oca Giuliva è un locale posizionato sotto i portici di Via Boccanale di Santo Stefano nello stupendo centro storico di Ferrara. Il Sabato (mi sembra di ricordare per tutto il giorno) i parcheggi in prossimità del ristorante sono tutti a pagmento. La domenica non si dovrebbe pagare.
Arriviamo al ristorante verso le 13 e siamo in tre. Veniamo fatti accomodare dal Signor Leonardo Marzola nella saletta non fumatori. Il tavolo si presenta in ordine e ben apparecchiato.
Veniamo subito colpiti dal "calore" dell'ambiente e dalla cordialità, oltre che del signor Marzola, del signor Bergamini. Nell'etere, appena accennato, un sottofondo di piacevolissima musica Jazz. Alle pareti diversi quadri piuttosto originali. Non c'è che dire nell'insieme l'ambiente ci piace e siamo curiosi di iniziare. Ci viene subito offerto un aperitivo (Bollicine Cà Del Bosco) e sul tavolo troviamo delle buone mandorle tostate e dopo qualche istante arrivano anche il Menù e la carta dei vini. Dietro precisa richiesta il signor Marzola ce le illustra.

I piatti sono divisi in due sezioni: "La Tradizione" e "La cucina di Gianni Tarroni" lo chef. Esistono due meno degustazione (devono essere scelti da tutto il tavolo) che seguono le due strade prima citate.
I prezzi sono di 35 Euro per la Tradizione e 43 per la cucina di Tarroni. Le portate per entrambi sono diverse e comprendono un Antipasto, due Primi, un o due Secondi, Formaggi e Dolce.
Noi comunque preferiamo procedere alla Carta ed ordiniamo:
Antipasti - due Terrine di Fegatelli di volatile con zenzero candito e Pan Brioche (Eccezionali!) e un Insalatina di Faraona con misticanza di campo e frutta secca (buona).
Solo in due prendiamo il primo e scegliamo dei Ravioli d'Anitra con Cavolo bianco stufato (superbi) ed il tipico pasticcio di Maccheroni alla ferrarese, per chi non lo sapesse si tratta di una torta di frolla dolce con all'interno macceroncini conditi con besciamella, tartufo nero e ragout bianco (molto particolare e buono).
Tra i secondi scegliamo la Sella di maialino da latte in crosta di fegatelli con contorno di patate e sformatino di broccoli (ottimo), Salama da Sugo con purè ( profonda tradizione Ferrarese) e l'Agnello alle erbe aromatiche con composta di cipolle (ottima cottura).
Passimo poi subito ai dolci tutti e tre molto buoni: Tortino ai semi di papavero con gelato allo yogurt (fatto in casa), Tenerina calda al cioccolato con crema inglese e Pampapato freddo con la salsa al Rhum. Pasteggiamo con una bottiglia di Camerte 2000 (La Monacesca) ad Euro 25.

A fine pasto e dopo il caffe (della Moka, ma è possibile sceglierne anche da infusione) ci vengono offerti tre Rhum Jamaicani 15 anni (ottimi) accompagnati da qualche cioccolatino (ma bisogna corrompere il Marzola).
Conto di Euro 165 (li stravale!!!). I coperti sono una trentina, il sevizio è puntuale, il Menù cambia ogni due settimane, c'è la possibilità di farsi servire il vino a bicchiere (Euro 2,5 circa a calice), la Cantina contiene numerose etichette molto ricercate e la proposta di pesce è molto ampia è sarà certamente provata nel corso di una seconda visita che questo ristorante merita senza discussione.


Marco Di Mercurio