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Il Foro dei Baroni Puglianello (BN) Telefono ristorante : 0824.946033 Data recensione : 10/2004 Visitato sabato 9/10/2004 a cena. Puglianello, minuscolo paese di 1300 anime dell'entroterra campano, a metà strada tra Benevento e Caserta, ospita questo nuovo locale gestito da due ex allievi del maestro Antonello Colonna. La distanza da Salerno è più di 100 km, 35 dei quali percorsi in buie statali, piuttosto carenti di utili segnaletiche, ma ciò non ci scoraggia ad affrontare il percorso, rincuorati anche dalle numerose segnalazioni positive che abbiamo ricevuto su questo ristorante. Siamo in 6 e ci accomodiamo all'ampio tavolo a noi riservato. Tovagliato di buona qualità, così come i calici ed i piatti; stucchi azzurri alle pareti e volte di tufo rendono piacevole il piccolo ambiente. Seppur sia sabato sera oltre a noi ci sono solo altri cinque ospiti. Ci vengono portate le carte: non è previsto alcun menu degustazione; le proposte sono pochine, solo 4 antipasti e altrettanti primi secondi e dolci. I prodotti del territorio ovviamente rappresentano la struttura del menu: ricotta e carne di bufala, agnello Laticauda, maiale nero casertano. La carta dei vini conta circa un centinaio di etichette provenienti da tutta Italia, da questa scegliamo un Vigna Cataratte ris. 98 di Fontanavecchia(32 euro) e un grande Grave More di Fontanavecchia(40 euro), due aglianici in purezza. Sono stati altresì serviti quattro tipi di panini caldi e di buona qualità: farina bianca, olive e capperi, pancetta e scamorza e miele e..(non ricordo). Presente anche un carrello di formaggi solo discreti. Mentre consultiamo i menu ci viene offerto un brut di Villa Sandi e dei piccoli crostini con burro amalgamato alle olive. 1)L'appetizer è un fiore di zucca farcito con "morbido" di ricotta vaccina accompagnato da un patè di olive nere e olio aromatizzato alla cipolla. Discreto. 2)Come antipasto opto per un piccione in due differenti cotture: il petto con la sua pelle al giusto rosa adagiato su un tortino di scarole e pancotto, e le coscette confit. Buona la qualità della carne ed il risultato finale. 3) "Cicatielli" con broccoletti e puntine di maiale nero casertano. I cicatielli sono una sorta di cavatelli fatti a mano, conditi con un deciso sugo di maiale accompagnato dalle sue costine, e broccoli scottati. Discreta proposta anche se leggermente salata. 4)Filetto di agnello di razza Laticauda panato con erbe aromatiche e cosciotto fritto in pastella. Anche in questo caso, indubbia la qualità della materia prima e buona la riuscita del piatto. 5)Piccola pasticceria ottima. Piccoli capolavori miniaturizzati come se ne trovano raramente anche nei più blasonati locali. 6)Torta sbrisolona con capelli d'angelo e liquido al caffè. Buona. Accompagno con un Ben Rye di donnafugata(5 euro). Senza dubbio è un buon ristorante, si nota la ricerca della materia prima e la volontà di provare a fare qualcosa di "diverso" in un territorio che, come quello casertano, ha davvero poco da offrire agli appassionati. Certo non ci si può attendere una grande esperienza gastronomica, ma di sicuro una cucina corretta e ben eseguita. Non vale sicuramente un viaggio di quasi 1 ora e mezza(come nel nostro caso), ma, se si è in zona, si può fare una deviazione . Antipatico è, comunque, l'addebito sul conto del 10% di servizio, nonostante i prezzi dei piatti siano tutto sommato corretti. Dettaglio del conto: 2 vini 72 euro, 2 calici vino dessert 8 euro, 6 acqua minerale 9 euro, 5 antipasti 38,50 euro, 4 primi 31 euro, 5 secondi 73 euro, 1 formaggio 7 euro, 3 dolci 22,50 euro, servizio 10% 25 euro totale 279 euro. Fabio Fiorillo |