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Osteria La Grotta
Via San Francesco, 103 56100 Pisa (PI)
Tel. 050.578105
Giorno di chiusura : domenica
Data recensione : 09/2004


La Grotta, osteria nel centro storico di Pisa, ha cambiato gestione
dall'inizio dell'anno.
Augusto ha lasciato a Giacomo Nasello, il quale ha portato in cucina due
nuovi chef in previsione di due diverse strategie per il pranzo e per la
cena.
Una proviene dalla Carta Gialla di Crespina (della vecchia gestione),
l'altro da un altro storico locale del centro quale e' La Mescita.
Tornavamo alla grotta dopo parecchio tempo e avevo prenotato per due per le
otto e mezza.
All'interno il locale non e' cambiato: un'osteria con cucina con un ambiente
molto particolare per il fatto che le due salette hanno alle pareti la
conformazione di una vera e propria "grotta" (ma in realta' siamo nei locali
di un palazzo del centro, all'angolo tra via san francesco e via case
dipinte).
La novita' sta nell'apparecchiatura: tovaglie e tovaglioli di stoffa a
sostituire le tovagliette in carta paglia; l'impressione e' di una
"crescita" sebbene il giovane nuovo patron ci tenga a sottolineare che la
sua e' pur sempre un'osteria.
La carta e' abbastanza ricca: tra gli antipasti si notano i tomini ripieni,
lo speck con il pecorino, l'insalata di caternia de medici, i salumi del
territorio e un antipasto completo della grotta.
Per i primi il piatto del giorno era un risotto al ragu' bianco di cortile
(anatra, pollo e faraona), ricordo le linguine alla viareggina e altre
quattro o cinque scelte.
Tra i secondi, che prevedono tutti un contorno, tra i vari piatti spiccavano
il coniglio in porchetta, l'agnello alle erbette, l'anatra laccata al miele,
il baccala'.

Per i vini mi faccio portare la carta per tornare a dare un'occhiata a
quella che era la lista dei vini piu' ricca dei locali pisani, ma poi ci
affidiamo a Giacomo e alla sua lunga esperienza sui vini; ci porta un Reciso
2002 di Beconcini, un sangiovese in purezza della zona di San Miniato.

Inizialmente scegliamo l'antipasto completo, saltando il primo perche'
prevedo di prendere il dolce (ricordo i dolci della carta gialla che
preparava la stessa chef...).
Ci arriva un trittico con uno sformatino morbidissimo di patate e zucchine,
decisamente buono, un involtino di bresaola ripieno di pecorino, un assaggio
dell'insalatina di caterina de medici con pinoli, uva passa e capperi e
aceto balsamico.
Di seguito un crostone al brie e pomodorino e infine un piccolo tagliere con
la pancetta arrotolata, la soppressata di calci e un crostino di fegatini
alla toscana.

Il secondo piatto ci arriva ben presentato: un cosciotto d'anatra laccato al
miele servito con carotine saltate.
Buon sapore, buona carne, buon equilibrio con il milele non troppo
invadente.

Sui dolci scegliamo una torta ai tre cioccolati per me e un semifreddo al
caffe con crema di gianduia per lei.
La torta molto riuscita aveva una base di cioccolato bianco, una copertura
di cioccolato nero (70%) e la crema di gianduia; morbida, squisita, ma
sicuramente adatta a periodi invernali.
I dolci erano accompagnati da un porto per me e da un sauternes (chateau
filhot) per lei.

Chiudiamo con due caffe'.

Il conto totale e' stato di sessanta euro.

Il locale, la cucina, il servizio ci hanno lasciato un'ottima impressione.
Tra i locali pisani di fascia media la grotta si conferma anche dopo il
cambio di gestione tra i migliori.


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