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Villa Crespi di C. Primatesta Via General Fava, 18 28016 Orta San Giulio (NO) Telefono ristorante : 0322 911902 Fax 0322 911919 Data recensione : 07/2004 a cena * michelin 15 espresso 90 gamberorosso Inizio subito col dire che è stata una grandissima esperienza, totalizzante, e non solo eno-gastronomicamente parlando. La cucina è a livelli molto alti, indubbiamente, ma a rendere il pranzo/cena al Villa Crespi indimenticabile contribuiscono la location da sogno( è anche un hotel di charme appartenente alla associazione degli Small Luxury Hotel Of The World) e lo straordinario servizio. Si, assolutamente starordinario, professionale, competente, mai ingessato, appassionato, cordiale, amichevole. Sino a sabato credevo che il servizio del "Cracco-peck", o del "Vissani", o de "Dal Pescatore" fosse quanto di meglio la nostra ristorazione potesse offrire, ma al Villa Crespi i ragazzi di sala hanno una marcia in più. Abbiamo avuto la fortuna di essere "assistiti" da Erica e dal Sommelier Matteo, entrambi, ciascuno nelle proprie mansioni, ai massimi livelli. La serata tiepida ha consentito di farci accomodare nel bellissimo portico che dà sul giardino. I tavoli sono abbstanza distanziati e con una bella mise en place, arricchiti da colorate composizioni floreali. Sono sul tavolo (ed in questi locali capita raramente) anche i contenitori del sale e del pepe. La carta prevede due menù degustazione, il piccolo del territorio( 4 portate) a 52 euro, il grande "da nord a sud"(5 portate più i formaggi) a 74 euro.optiamo sia io che la mia ragazza per il secondo. Veniamo inizialmente omaggiati di un franciacorta Montesina, e successivamente(vista la assenza di un'altra bottiglia del suddetto) di un Contadi Castaldi brut. 1)il primo appetizer offerto dalla cucina è un guscio di riccio di mare con granita al lime,tartare di crostacei, e ricci di mare. una partenza lanciata con la freschezza della granita e il sapore di mare rilasciato dai ricci. 2)c'è anche un secondo appetizer:tartare di salmone su panna acida con ovetto di quaglia in fili di riso croccante e caviale malossol. ottimo. inaspettato e convincente l'abbianmento salmone-uovo.il caviale dà indubbiamente il tocco di sapidità che bilancia alla perfezione il piatto. 3)inizia il degustazione e la bravissima Erica ci rende nota la possibilità di poter scegliere anche la sinfonia di crudi di mare.io accolgo la proposta mentre la mia ragazza conferma la portata prevista dal menù(la burrata). La sinfonia di crudi è rappresentata da una serie di assaggini posti concentricamente su un piatto circolare di vetro trasparente. si inizia con un tonno appena scottato, a seguire tartare di ricciola con ovetto di quaglia, veli di branzino con pomodori secchi dolci, filetto di seppia con senape, , lumache di mare, scampo( leggermente gelatinoso, dovuto alla marinatura, mi dirà poi lo chef) pesce spada, gambero rosso di Sicilia, alice marinata. Un crescendo di sapori e odori. Affascinante. 3a) Per lei salsa di burrata con scarola alla napoletana(acciughe e olive) e filetti di triglia croccanti. Molto buono, anche se, a suo dire, si sarebbe lasciata preferire una temperatura di servizio del piatto(servito tiepidino) leggermente più elevata. 4) risotto ai gamberi rossi con loro ristretto e salsa ai limoni di sorrento ricoperto da veli di gamberi. Buonissimo. Bella la preparazione(mi ricorda un risotto agli scampi di Enrico Cerea del "Vittorio" di Bergamo) ancor più convincente il risultato. i gamberi sono proposti in 3 cotture differenti(quello in sommità scottato in padella, la salsa, e i veli cotti per induzione), mentre il limone conferisce un'acidità particolare che "alleggerisce" la preparazione. 5) trancio di branzino con cavolfiori dolci, pomodori secchi e olive di gaeta. Classico filetto che comunque risulta ben fatto con saporoso abbinamento. 6) petto di piccione con salsa alle ciliegie e coscia in croccante di pasta fillo. Ottima interpretazione del piccione. L'abbinamento con le ciliegie è particolarmente convincente. 6a)La mia ragazza chiede e ottiene senza alcun problema di sorta il cambio con un filetto di fassone piemontese steccato con prosciutto della val vigezzo in crosta di erbe. Carne di gran qualità, ma preparazione che forse risulta un po' "carica" per via della crosta di erbe. 7) selezione di formaggi. Due carrelli(uno dedicato completamente agli erborinati) colmi di tutto il meglio della produzione regionale, e qualche divagazione nazionale(fiore sardo per esempio) ed estera (stilton, roquefort, cabrales). Il tutto accompagnato da tre mostarde( pomodori verdi, fichi, arance). 8) viene portato come intermezzo un ottimo sorbetto. 9) arriva in tavola la piccola(?) pasticceria. 3 vassoi con 1) sfogliatelle e babà 2) cioccolatini 3) alzatina con vari assaggini. Buono/più che buono il livello complessivo. Vengono,inoltre, portati anche un bicchierino con della crema al melone eun altro con ottimo liquore al cioccolato. 10) sformato di cassis con frutta e salsa di ciliegie. Buono. Riguardo ai vini le carte sono 2(bianchi e rossi) e ben fornite. I ricarichi sono abbastanza onesti. ho selezionato un Gewurtztraminer jubilèe selecion personelle hugel & fils 1997( 50 euro), e mezza bottiglia di capitelli di anselmi 2000(26 euro). Ci sono stati offerti 2 calici di barbera d'asti superiore(non ricordo il produttore) 2003 sui secondi di carne. In definitiva è una delle migliori esperienze che allo stato attuale si possano avere in un ristorante italiano. Il Villa Crespi ha davvero tutto: ambiente, servizio, cucina, cantina.nessuna pecca, nessun punto debole. Grande professionalità e cordialità, a fine serata Cannavacciuolo(lo chef, mio corregionale) la moglie Cinzia(appartenente alla famiglia proprietaria della struttura), Matteo (il sommelier) ed Erica (che ha servito al nostro tavolo) si sono intrattenuti (quasi sino alle 3!) per una piacevolissima chiacchierata, insieme ad una coppia di amici di Salerno che ho incontrato(quant'è piccolo il mondo!) lì quella sera! Conto totale di 224 euro di cui: 148 per i due degustazione, 76 per i vini. Offerti: 2 appetizer iniziali, 2 calici di franciacorta(ciascheduno) , 2 calici di barbera, limoncello. Fabio Fiorillo |