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Pascucci al porticciolo Viale Traiano, 85 Fiumicino (Roma) Telefono ristorante : 06.65029204 Data recensione : 06/2004 Fiumicino è un quartiere-città sviluppatosi negli anni Cinquanta e Sessanta sull'onda dell'abusivismo edilizio e della presenza dell'aeroporto internazionale. E' un sussegursi confuso di seconde e prime case, palazzoni, villette e ristoranti. Tanti ristoranti. Da giovanissimi Fiumicino era per noi un sicuro approdo per mangiare tanto pesce a prezzi abbordabili. Col tempo e la maggior consapevolezza abbiamo indirizzato le nostre visite verso altre zone e altri modelli di ristorazione. Nonostante questo siamo rimasti affettivamente legati a Fiumicino, verso cui abbiamo quasi un debito di "riconoscenza". Anche per questo, quando un forumista dal nickname felino mi ha consigliato di visitare "Pascucci al porticciolo", ho deciso senza troppi dubbi di dedicargli una serata. Prenoto il giorno prima per un venerdì sera di inizio giugno. Il locale si trova ai margini della darsena di Fiumicino, proprio davanti al Porticciolo dove attraccano piccole imbarcazioni. E' il primo di una lunga e interminabile serie di ristoranti di pesce, ma già dall'aspetto esterno si presenta diversamente. All'entrata veniamo accolti da due camerieri, che chiesta la prenotazione ci indirizzano verso un tavolo abbastanza spazioso. L'ambiente è gradevole, sobrio e accogliente, senza elementi di arredamento marinaro che riempiono altri ristoranti della zona. La sala non fumatori è spaziosa, mentre la sala per fumatori è defilata verso l'esterno. Bella anche la piccola saletta a vista dove trovano posto al massimo 8/10 persone. Luci giuste e musica di sottofondo. Nel corso della serata il locale si riempie e la rumorosità sale inevitabilmente. Il servizio rallenta in alcuni frangenti ma senza eccessivi ritardi. Vista la serata particolarmente impegnativa non tentiamo l'approccio con il giovane titolare, che comunque ci sembra disponibile e attento. Il tavolo è ben apparecchiato, con tovaglie, bicchieri e posate di buona fattura. Al nostro arrivo il locale è semivuoto e siamo oggetto di attenzioni forse eccessive da parte dei camerieri. Ci viene proposto il menu e la carta dei vini. In sala 4 camerieri, tra cui un sommelier (o comunque responsabile della cantina). La carta dei vini con circa 150/200 etichette è sufficiente a garantire una buona scelta a due enosempliciotti come noi. Ricarichi onesti intorno al 40/50% rispetto all'enoteca, e ovviamente maggior presenza di bianchi. La carta si apre con una decina di vini bianchi del Lazio e grande spazio a friulani e trentini. Non mancano vini del centro sud e qualche etichetta francese. Attenzione particolare ai vini siciliani. Optiamo per un Terre Alte COF 2001 di Livio Felluga, in carta a 28 euro, che viene correttamente stappato, fatto assaggiare, servito e messo in un cestello di ghiaccio come da mia richiesta. Il menu si apre con il degustazione da 4 portate a 48 euro. Alla carta i prezzi dei primi piatti si aggirano intorno ai 12 euro, dei secondi tra 18 e 30 euro e dei dolci a 6 euro. Scegliamo il menu degustazione, che va ordinato obbligatoriamente da tutto il tavolo. Chiediamo se il dolce può essere variato e ci viene risposto gentilmente e prontamente di sì. Passiamo ai piatti ordinati: - "Passando dal Crudo al Cotto" L'antipasto è sicuramente il pezzo forte del ristorante. Prevede un percorso che dal pesce totalmente crudo arriva a quello cotto, passando per marinature e cotture molto leggere. La prima parte dell'antipasto prevede: Gamberi crudi (ottimi) Mazzancolle crude (ottime) Tartara di tonno (ottima) La seconda parte del percorso prevede: Pesce spada marinato (molto buono) Polpa di granchio (ottima) Capesante in padella (ottima) Materia prima di qualità indiscutibile. Quando presente, mano della cucina attenta e consapevole. - Ostriche Fuori degustazione ordiniamo 4 ostriche (che non verranno addebitate sul nostro conto). Molto buone. - Maltagliati di grano Saraceno con Pesce spada e Carciofi Ottimo primo piatto, eseguito perfettamente, equilibrato e gustoso. Uno dei migliori assaggiati quest'anno. - Il Tonno rosso del Mediterraneo Materia prima eccellente e cottura perfetta sia all'esterno che all'interno. Sale grosso giustamente dosato. Mai mangiato un tonno così. Ottimo. - Mascarpone, caffè e cioccolato Sui dolci arrivano le uniche note negative. Questo in particolare è decisamente stucchevole nella sua eccessiva cremosità e dolcezza. Viene servito in un bicchiere insieme a biscotti sinceramente dimenticabili. - Ricotta lavorata con mandorle Dolce semplice ma goloso. Buona qualità della ricotta. Discreto. Con i dolci abbiniamo, dietro consiglio del sommelier, una Malvasia delle Lipari Hauner (buona) e un Marsala De Bartoli (molto buono). Non ritroveremo i vini da dessert nel conto. Chiudiamo con un caffè non particolarmente buono (che non verrà comunque messo in conto). Il conto è stato di 126 euro cosi' ripartiti: 96 euro - 2 menu degustazione 28 euro - Vino Terre Alte Cof 2001 2 euro - acqua minerale Sono stati gentilmente offerti: 4 ostriche, 2 calici di vini da dessert, un caffè. Non vengono addebitati pane e coperto. Non sono previsti nè appetizer, nè piccola pasticceria. In conclusione una bella sorpresa. Ambiente curato, servizio adeguato e soprattutto una cucina che ci ha reglato piatti eccellenti fino ai secondi. Da rivedere la scelta dei dolci o semplicemente da evitare. Abbiamo scoperto uno dei migliori ristoranti di pesce del Lazio (personalmente lo preferisco a Pierino) e soprattutto trovato un motivo per rinnovare il nostro legame con la ristorazione di Fiumicino. Decisamente consigliato. Prolet |