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Vivendo, St. Regis Grand
Via V. E. Orlando, 3 Roma
Telefono ristorante : 06.47092736
Data recensione : 07/2004


E' nostra abitudine preferire ristoranti della provincia a quelli del Centro di Roma. Le ragioni stanno nel rapporto qualità/prezzo spesso sfavorevole e la cucina non sempre a buoni livelli. Ovviamente non mancano casi di ristoranti centrali ma di tutt'altro spessore (Il Pagliaccio, per esempio) ma per il resto pochissimi locali rispondono al nostro modo di vivere la ristorazione.

Quando abbiamo saputo che al Centro di Roma, un nuovo chef ha preso le redini del ristorante Vivendo del Regis Hotel Grand, abbiamo deciso di dedicargli una serata, nella speranza di trovare un altro riferimento di qualità.
Così abbiamo prenotato con un giorno di anticipo per un venerdì. Il ristorante è aperto soltanto la sera e, a differenza di quanto scrive la guida dei Roma del GR, osserva giorno di chiusura la domenica e non il lunedì.

Abbiamo già frequentato questo lussuoso hotel (a pochi passi da piazza della Repubblica) perchè sede di alcuni eventi organizzati da Slow Food. La struttura è molto bella ed elegante.

Entrati nell'hotel veniamo accolti dalla responsabile di sala che ci fa strada fino al nostro tavolo.
A differenza di molti hotel con terrazza , il Vivendo si trova al piano terra. Le finestra danno sulla strada ma sono coperte da tende che lasciano trasparire soltanto qualche movimento esterno.
Fatico a dare una definizione dell'ambiente, a metà strada tra il lussuoso (eccessivo), l'etnico (le tende) e il moderno (i divanetti e l'illuminazione).

Veniamo fatti accomodare nella sala non fumatori, dove oltre al nostro sono occupati altri tre tavoli. Tutti turisti americani ospiti dell'albergo.

Il tavolo è ampio ma le sedie-poltrone troppo basse e inadatte quando si deve mangiare.

Il menu prevede due degustazione (di carne a 65 euro e di pesce a 80 euro). Con vini abbinati (abbastanza dozzinali) il primo arriva a 90 euro ed il secondo a 115 euro.
In carta le scelte variano dalla carne al pesce. Gli antipasti costano tra 16 e 20 euro. I primi piatti tra 18 e 22 euro. I secondi tra 22 e 28 euro. I dolci 12 euro.

Optiamo per il degustazione di carne (ordinato da almeno due persone) senza vini. Chiediamo e gentilmente viene concessa una variazione su uno degli antipasti.

La carta dei vini è organizzata per vitigni ed ha ricarichi elevatissimi, quasi proibitivi. Fatico non poco per orientarmi tra vini soprattutto internazionali e costosissimi. Finalmente scelgiamo uno dei pochi disponibili a meno di 40 euro: Vino Nobile di Montepulciano 2000 di Avignonesi.
La scelta al bicchiere non è meno proibitiva.

Mentre il sommelier apre e decanta con grande cura (anche troppa per quel vino) il nostro vino, chiedo il perchè di ricarichi così alti. Evidente imbarazzo e argomentazioni poco convincenti mi fanno capire che non è possibile un dialogo con il personale e mi adeguo per il resto della serata.

Il servizio è molto presente. La sala semivuota concentra tutti i camerieri intorno a noi. Il formalismo eccessivo imposto al servizio mette in evidenza le piccole cadute. Mi alzo e chiedo ad una cameriera dov'è il bagno. Mi risponde: "un attimo chiedo al maitre". Un po' mi viene da ridire un po' mi preoccupo pensando ad un bagno lontano chilomentri da raggiungere con navigatore satellitare.

Con buon ritmo arrivano i piatti dalla cucina:

- Pomodoro crudo ripieno di formaggio caprino con una cialda di parmigiano
Appetizer anonimo. Il pomodoro freddo non esprime nulla, così come il formaggio al suo interno non ha consistenza o gusto interessanti. Cialda di parmigiano molto sapida ed estranea al contesto del piatto.

- Petto d'anatra con granita di mela annurca e perle di lime
Il petto d'anatra viene tagliato sottilmente e disposto su un piatto ovale, poi ricoperto da uno strato di granita. Gioco abbastanza riuscito per un piatto divertente ma non indimenticabile.

- Fegato d'oca spadellato con fichi neri al Vin Santo e gelato al mascarpone
Il piatto migliore della serata, grazie all'ottima qualità e cottura del Fegato d'oca. Ottimo l'abbinamento con i fichi e il gelato al mascarpone in un bicchiere al centro del piatto. Molto buono.

- Maccheroni con pomodoro crudo alle melanzane dorata con bufala e pinoli tostati
La porzione ci impressiona: almeno 130 gr di rigatoni disposti su un piatto ovale. Discreti, ma a nostro avviso inadatti ad un menu degustazione. Ne lasciamo entrambi metà (cosa mai successa negli ultimi 24 mesi).

- Animelle di vitello croccanti con crema di porro leggero e chips di topinambur
Buone le animelle, ma eccessiva la crema di porro come base. Buone le patatine fritte. Un piatto tutto sommato buono.

- Crème brulée al rosmarino
Preparazione classica molto ben riuscita.

La cucina si accomiata con una decina di praline non eccezionali.

Il conto, per 2 persone, è stato di 172,50 euro così ripartiti:

- 130 euro - 2 menu degustazione di carne
- 38 euro - Vino Nobile di Montepulciano 2000 - Avignonesi
- 4,50 euro - 1 bottiglia di acqua minerale

Gentilmente offerti: pane, appetizer, pralineria, due piccoli calici di Champagne

La tecnica dello chef c'è, ma la cucina deve ancora individuare una sua linea. La presenza di clienti per lo più provenienti dall'Hotel e per lo più stranieri, condiziona inevitabilmente lo chef, che in un altro contesto forse eviterebbe talune concessioni.

Un locale che non ci ha deluso ma neanche pienamente convinto. Un prezzo che, a nostro avviso, non si giustifica con la qualità complessiva dell'esperienza.


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