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San Rocco
Via U. Bassi, 21 Monterotondo (Roma)
Telefono ristorante : 06.90623277
Chiuso domenica e lunedi'. Aperto solo la sera.
Data recensione : 12/2003


Decidiamo di visitare il "San Rocco" Sabato 6 dicembre a cena, prenotando con un paio di giorni di anticipo. Monterotondo e' una cittadina alle porte di Roma nord. Percorriamo velocemente i 30 km che ci separano dal ristorante.
La "trattoria San Rocco" si trova alle spalle dell'omonima porta d'accesso cittadina.
Entrando veniamo accolti dallo chef (la cucina si trova al piano terra) che ci invita a salire le scale per la sala. L'arredamento e' come piace a noi, tra il rustico e l'elegante. Un bel soffitto con travi di legno a vista e finestre che danno sulla strada. Tavoli sufficientemente distanziati e apparecchiatura sobria color panna. Tavoli non molto grandi.
I coperti non sono piu' di 35. Nel corso della serata ne verranno occupati circa 20.

Il servizio e' affidato ad un'unica cameriera, che si dimostra attenta ma distaccata. Il servizio si limita a svolgere il proprio compito senza tentare di fornire quelle piccole attenzione che almeno noi amiamo ricevere. Cio' non ci spinge certo a cercare un improbabile dialogo.

La carta dei vini e' un altro punto debole del locale. Ricarichi eccessivi (circa il doppio rispetto al prezzo di enoteca) e una disponibilita' tutt'altro che vasta. Deludente anche la presenza di vini del Lazio, che mi aspettavo molto piu' nutrita. Scegliamo un Aglianico del Vulture 2000 D'Angelo (20 euro).

Il menu degustazione e' ampio e costa 45 euro. Comprende un paio di antipasti, un primo, un secondo e il dolce. Deve necessariamente essere ordinato da tutto il tavolo. Optiamo per la scelta alla carta.

La carta prevede 7 antipasti (9 euro tranne uno), 5 tra paste e zuppe (11 euro), 5 tra secondi di carne e di pesce (15 euro) e 5 dessert (9 euro). Oltre ad una buona selezione di formaggi nazionali (11 euro).

Nota di merito per gli ottimi pani serviti durante la cena, di 5 tipi diversi.

Ecco i piatti provati:

- Passatina di zucca con polenta fritta
Appetizer dal gusto equilibrato e molto apprezzato.

- Ravioli fritti di latte alla cannella, capocollo e zucca gialla
A mio avviso il piatto peggiore della serata. Accostamenti orientaleggianti e gusto complessivo da rivedere.

- Scaloppa di fegato d'oca all'aceto balsamico tradizionale di Modena
Il piatto migliore della serata. Grande materia prima accostata senza voli pindarici all'aceto balsamico su un letto di mele crude. Da bis.

- Bucatini al cacio e pepe di rape e baccala' islandese
Curioso di provare questa variazione di cacio e pepe (del quale sono diventato grande estimatore dopo l'esperienza da Antonello Colonna) ho apprezzato un piatto tutto sommato equilibrato. La sapidita' contenuta del formaggio ha permesso al baccala' di esprimersi senza essere sovrastato. Avrei preferito una cottura della pasta piu' al dente. Buono.

- Risotto con frutti di mare e gamberi al sedano da taglio
Buon primo piatto con materia prima freschissima. Condimenti grassi eccessivi. Comunque buono.

- Carre' di maiale di Tuscania all'agrodolce di zenzero e miele di acacia
In questo caso l'accostamento fusion e' meno marcato rispetto all'antipasto. Ne esce un buon piatto. Il maiale e' allevato a ghiande e cotto per 6 ore.

- Cappone di Morozzo in porchetta con parmigiana di cardi gobbi
Buon secondo piatto, grazie alla materia prima ed all'originale accostamente con i cardi gobbi.

- Varizione di cioccolato
Diverse preparazioni a base di cioccolato: raviolo fritto, tarte amara all'olio extra vergine e sale grigio, mousse avorio, bicchierino a cialda. Tutto buono. Qualche dubbio sull'accostamento tra sale grosso e cioccolato. Al primo impatto si resta perplessi ma immediatamente ci si rende conto che i due ingrendienti riescono a trovare un imprevisto equilibrio. Il primo assaggio turba. Il secondo convince. Il terzo ed i successivi stancano.

- Crema bruciata alle bacche di vaniglia con ragu' di mele alla cannella
Un dolce meno sperimentale rispetto al precedente ma dal gusto molto piacevole. Con questo dessert abbiniamo un Verduzzo.

- Piccola pasticceria
5 diversi preparazioni della cucina a base di cioccolato e cialde fritte.

Mia moglie ordina un caffe' mentre io un Rum Appletown extra dalla carta dei distillati (non molto fornita a dire il vero).

Il conto finale e' stato di 119 euro cosi' ripartiti:

24 euro - 2 antipasti
22 euro - 2 primi piatti
30 euro - 2 secondi piatti
18 euro - 2 dolci
20 euro - Vino Aglianico del Vulture
2 euro - 1 bottiglia di acqua minerale
3 euro - 1 caffe'

Sono stati gentilmente offerti: pani, appetizer, piccola pasticceria, Verduzzo e Rum.

La cucina e' il punto di forza di questo ristorante grazie alla buona tecnica dello chef, alla materia prima e agli accostamenti non banali. Limiterei, dove possibile, alcune influenze fusion e allegerirei i piatti da condimenti grassi in alcuni casi eccessivi.
Considerando l'esperienza nel suo complesso e' mancato nel servizio quel valore aggiunto che trasforma una cena in un'esperienza completa.

Rapporto qualita' prezzo decisamente positivo.
Fino a questo momento, uno dei migliori indirizzi della ristorazione laziale.


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