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Ristorante Gambero Calvisano (Brescia) Telefono ristorante : 030.968009 Data recensione : 12/2003 Provenienti da Padova raggiungiamo Calvisano con qualche difficolta', ma in orario rispetto alla prenotazione. Calvisano e' un piccolo centro nel sud della provincia di Brescia. Il locale si trova nel centro del paese. Vista la temperatura rigida e la leggera pioggia entriamo immediatamente nel ristorante. Veniamo immediatamente accolti da un cameriere che ci indica tre diversi tavoli tra i quali scegliere. E' un sabato sera di fine dicembre e le sale sono quasi al completo. Il locale si compone di due sale piu' una d'ingresso. I tavoli sono ravvicinati e la nostra sala un po' troppo rumorosa. In entrambe le sale e' consentito fumare. Il garbato invito apposto sul menu di moderare il fumo viene seguito solo in parte. I coperti totali non sono piu' di 35. L'ambiente e' di "rustica eleganza". Le sedie sono comode, il nostro tavolo ampio, l'arredamento sobrio ma rilassante, le tavoglie lunghe fino a toccare terra. Bicchieri e posate di discreta qualita'. Il servizio e' affidato a camerieri di chiara esperienza e fa perno sulla figura del patron Antonio Gavazzi, presente in sala e attentissimo alle esigenze degli ospiti dal momento della scelta dei piatti a quello del commiato. Il servizio, molto gentile, risulta forse troppo accomodante anche se non mancato divertiti, ma garbati, inviti al bis. In alcuni momenti il servizio ci e' sembrato sbrigativo nelle spiegazioni (i formaggi ci sono stati descritti alla velocita' della luce), ma tutto sommato non ci ha fatto mancare nulla. L'unico menu degustazione (68 euro) si compone di 6 portate (piu' appetizer e piccola pasticceria) e comprende anche il vino. Va ordinato da tutto il tavolo. Optiamo per questa soluzione e vengono aperte per noi due bottiglie: Franciacorta Brut DOCG Gatti per gli antipasti e Terre di Franciacorta Gatti rosso 2001 per i piatti di carne (uvaggio di cabernet franc, cabernet sauvignon, Merlot, barbera e nebbiolo. Maturato in botti di rovere e tonneaux). Il vino rosso e' rimasto per meta' nella bottiglia, cosi' come le bollicine (dovevamo percorrere a ritroso i 120Km per Padova e non avevamo intenzione di finire in qualche campo di patate). Originale la scelta di abbinare al degustazione due bottiglie nuove anziche' vini al calice. Per quanto ho potuto constatare, la carta dei vini ha una buona disponibilita' con ricarichi intorno all'80% rispetto ai prezzi enoteca. Le bollicine sono state poste nel cestello del ghiaccio. Il vino e' stato servito con puntualita'. Veniamo ai piatti degustati: - 2 appetizer al cucchiaio: acciughe con patate lesse e salmone marinato con olio d'oliva Ovviamente sapide ma buone le acciughe e molto buono il cucchiaio di salmone. L'olio d'oliva ha un sapore fruttato che gradiamo molto. L'appetizer viene offerto mentre consultiamo il menu. - Pate' d'angiulla e aringa affumicata con confettura di cipolle rosse Il miglior piatto della serata. La sapidita' dell'argina e del pate' viene imprevedibilmente bilanciata da un'ottima confettura di cipolle rosse. Insieme al piatto vengono portati piccoli crostini caldi da accompagnare al pate'. - Selezioni di affettati della casa con sfoglie calde Lardo, prosciutto, salame e lonza. Discreta selezione con croissant caldi abbinati. - Risotto con punte d'asparagi L'altro ottimo piatto della serata. Asparagi molto delicati e formaggio fuso non troppo invasivo. Cremosita' molto piacevole. Il risotto viene generosamente servito al tavolo e non preparato in cucina. - Capretto da latte al forno con polenta Carne tenerissima adagiata su una polenta bianca calda e mordiba. Materia prima eccellente. Cottura della carne forse eccessiva. Molto buono. - Coposizione di formaggi con pane ai fichi e uvetta 9 diversi tipi di formaggio scelti direttamente dal personale: 4 caprini, 1 erborinato, 1 pecorino e 3 a pasta molle. Accompagnati da due confetture. Selezione dozzinale che avremmo evitato. Nota di merito per il pane ai fichi ed uvetta, buono e non troppo dolce. - Piccola pasticceria 5 diversi tipi di dolcetti (discreti) su un piccolo vassoio e due predessert al cucchiaio: crème brulée all'arancio (buona) e cremino (mediocre). - Sorbetto alla fragola Buono e semplice. Servito in un bel piatto concavo. - Meringa al torrone e salsa di cioccolato Generosa nelle porzioni e nel gusto. Da una meringa non ci potevamo aspettare molto di diverso. Buona, anche se meta' resta nel piatto per nostri demeriti (stremati e satolli da quanto mangiato/abustato in precedenza). Oltre ai pani abbinati ai singoli piatti e descritti sopra sono stati serviti altri tre diversi tipi di pane. Il conto e' stato di 138 euro per due persone, cosi' ripartiti: 136 euro per due menu degustazione (bevande incluse) 2 euro per 1 caffè. Sono stati gentilmente offerti: 2 bottiglie d'acqua minerale, appetizer e pani. Nonostante quanto riportato dalle guide e dallo stesso menu, non ci e' stato addebitato il servizio e il coperto (previsto nel menu e indicato in 4 euro a persona). In carta gli antipasti costano mediamente 14 euro, i primi piatti 13 euro, i secondi piatti 20 euro, i dessert 8 euro. Nota di merito per l'ottimo rapporto qualita' prezzo e per la semplicita' del conto, mai cosi' chiaro e privo di aggiunte vessatorie come in questo caso. Eliminerei i salumi ed i formaggi dal menu degustazione, inserendo altri piatti molto interessanti e con maggior valore aggiunto (per esempio: terrina di lumache, lingue e testina di vitello, guanciale di manzo, piccione ecc.). Il locale si caratterizza per una cucina marcatamente di territorio. Porzioni generose e prezzo moderato rendono l'esperienza particolarmente soddisfacente. Forse e' meglio ordinare dalla carta perche' il degustazione e' molto "impegnativo". Il livello della cucina e' buono, anche se non a livelli altissimi. Il servizio e' molto gentile ma qualcosa andrebbe rivisto. E' il classico ristorante che, se solo si trovasse dalle nostre parti, visiteremmo volentieri 3 o 4 volte l'anno per la piacevolezza complessiva dell'esperienza. Come ho avuto modo di dire al patron del locale, questo genere di ristorante va incorragiato perche' puo' avvicinare gli scettici alla ristorazione di qualita', senza voli pindarici ma con prezzi onesti e porzioni adeguate. Per concludere cito una frase riportata sul bel menu che mi sembra indicativa della filosofia di questo locale: "il Gambero di Calvisano ricorda le radici della sua cucina che non ha smarrito la propria memoria". Ce ne fossero di ristoranti cosi' ..... Prolet |