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Il Cavaliere del Castello di Gabbiano
Castello di Gabbiano, Via Gabbiano 12, 50024 Mercatale Val di Pesa (FI)
Telefono ristorante: 055.8218423
Giorno di chiusura: lunedì e martedì
Data recensione : 06/2004


Il locale è situato nei pressi di Mercatale Val di Pesa, su un
splendido colle nei pressi del Castello di Gabbiano. Il panorama è
splendido, beh il giudizio è di parte poiché abito assai prossimo al
ristorante... Siamo nel comune di san Casciano alla periferia opposta
della Tenda Rossa.

Il locale ha una nuova gestione ed un nuovo nome, prima era "Cammillo"
o "Camillo", non ricordo con precisione e la mia unica esperienza
rimase a lungo nella memoria come sconveniente e banale. La "nuova"
gestione è invero di uno chef già affermato in zona prima al Salotto
del Chianti e poi all'Osteria di Passignano.

L'ambiente è rimasto quello della gestione precedente, hanno diradato
un po' i tavoli ed i coperti. Si tratta di una vecchia colonica
opportunamanete restaurata. I tavoli sono nel loggiato chiuso con
vetrate. L'apparecchiatura era più che ragionevole, con sottopiatto in
ceramica. Credo che ci sia da aspettarsi una evoluzione positiva nel
medio periodo. Musica di sottofondo non invadente. Mercoledì sera vi
erano 4 tavoli occupati per un totale di 12 (6 italiani e 4
stranieri)persone e 2 tavoli liberi. Credo che vi siano alcune camere
ma non ho ben compreso.

Il menù presentava una buona selezione di circa 6/8 antipasti,
altrettanti primi,secondi e dessert. Un assaggio di formaggi ed un
menù degustazione (40 euro) a basato sui funghi (si potrebbe dire sui
porcini) che era privo di carne. Al menù era possibile abbinare una
selezione di vini della azienda di Gabbiano (per circa 15 euro).

All'arrivo siamo stati accolti con un aperitivo (uno spumante prodotto
da Gabbiano) e un preantipasto, un gambero avvolto in una fetta di
lardo su un passato denso di fagioli cannellini. Ottimo. La nostra
scelta è caduta sul menù deustazione con una piccola modifica per me
che non apprezzo molto il parmigiano.
Antipasto: millefoglie di baccalà e funghi. Deciasamente buono, un
accostamento riuscito con un baccalà che era forse troppo delicato. I
funghi erano crudi.
Primo: pappardelle ai funghi ripiene di parmigiano stravecchio di cui
non posso dire niente e ravioli con ripeino di pecorino fresco con
salsa di melanzane. Molto buoni con una guarnizione di buccia di
melanzana fritta a bastoncino che nella zona inizia ad essere diffusa.
Secondo: si componeva di una zucchina ripiena di se stessa, dei funghi
cotti avvolti in una foglia di vite, un fiore di zucca ripieno di
caprino, un fiore di zucca caramellato, delle fette di cappella di
porcino inpanate e fritte. Beh era ottima perfino la zucchina, il
resto eccellente e nel complesso equilibrato. Un piatto che
complessivamente mi ha lasciato assai piacevolmente sorpreso.
Formaggi: una selezione di pecorini locali (a noi ben noti) della
fattoria di Corzano e una selezione di caprini piemontesi ottimi per
un totale di 8 assaggi con un miele alle mandorle ed una marmellata di
fichi.
Dessert: Al dessert è stato associato un passito di buona fattura ma a
temperatura ambiente.
Piccola Pasticceria: direi buona anche se sicuramente non memorabile
come il resto.

Il menù può senz'altro esser definito di cucina creativa, con qualche
classico toscano come i salumi per l'antipasto e la fiorentina che del
resto commensali stranieri hanno giustamente ordinato. Il servizio
della carne era impeccabile, senza alcuna scenografia eccessiva, la
cottura all'occhio sembrava perfetta. La carne è fornita da Tozzetti
di Mercatale.

Pasta, pane e dolci sono preparati nel laboratorio freddo, separato
dalla cucina.

Il pane in parte tiepido offriva due ottimi crissini, un pezzo di
schiacciata sottile, dei panini piccoli molto buoni (direi all'olio),
del pane nero e del pane bianco toscano. Un giudizio molto positvo che
in zona stacca il ristorante da altri (ovviamenti con una eccezione).

La carta dei vini, probabilmente per contratto, prevede l'intera
produzione del Castello di Gabbiano e poi (mi riferisco ai rossi che
ho osservato con qualche dettaglio in più) una pagina per il resto
d'Italia (l'unico toscano che ho notato è il Sassicaia), una pagina
per la Francia ed una per il resto del mondo (assente il Cile).
Personalmente non ho sofferto della cosa, poiché tendo a cercare
spesso cose che conosco poco e non i toscani che mi circondano e
spesso bevo a casa o quando la scelta è obbligata. I ricarichi mi sono
sembrati ottimi e la scelta dei vini saggia, si notava per esempio il
Gattinara. La nostra scelta è caduta su un Pinot Nero australe
(neozelandese, per l'esattezza) risultato ottimo e vantaggioso.

Il servizio era volenteroso e corretto ma assieme all'apparecchiatura
è sicuramente da rivedere. Piena la disponibilità ad addattare il menù
deguistazione alle nostre esigenze, e buona la ocnsulenza nella scelta
del vino. I piatti (con l'eccezione dei formaggi) sono stati descritti
solo a richiesta (piccolo limite). Il passito è arrivato già nei
bicchieri, senza la bottiglia e senza l'annuncio del produttore. Circa
l'aiuto al servizio si notavano piccolissime sbavature. Vi era
sufficiente attenzione ad aggiungere le nuove posate, etc sempre e
rigorosamente a destra che stonava un po' con un recupero delle
stoviglie e delle posate sporche in libertà e casuale (direi che in
media anch'esso prevalentemente a destra). Comunque piccolezze.

Il conto per la qualità offerta ed i tempi che corrono è fantastico:
107 euro. 80 per i due menù degustazione, il resto tra acqua, vino e i
due calici di passito. Offerta la piccola pasticceria, l'aperitivo e
il pre antipasto, come è giusto.

Sicaramente tornerò presto felice di aver ritrovato una proposta
inteligente, creativa, legata comunque al territorio così vicino a
casa e che un bel posto sia stato recuperato dalla barbarie. Circa
l'apparecchiatura ed il servizio (credo che vi sia anche un motivo
familiare dietro alla cosa) diciamo che sono cresciute meno della
cucina, comunque visto il prezzo che tutto rimanga così. L'unica nota
stonata erano i vicini che hanno, al termine di questa meravigliosa
cena, ordinato l'immancabile cappuccino.


David