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La Corte dell'Oca
Viale Europa 17/18 Subbiano (AR)
Giorno di chiusura : Sempre aperto ( é anche Hotel, seppure con poche stanze)
Telefono - Fax : 0575 421336
Data recensione : 04/2004


Mi sono fermato in Arezzo qualche settimana fa , e Isabella, titolare dell'Agriturismo Il Palazzo, mi ha suggerito una sosta gastronomica in un ristorante convenzionato, a Subbiano, paesino poco lontano dal capoluogo. Difficile trovare la strada giusta, più facile giungere alla Corte dell'Oca, trattoria-ristorante che a prima vista potrebbe sembrare senza pretese. Ed invece l'esterno, l'ingresso e l'arredamento sono in simpatica combinazione e ben tenuti. Niente di quello che si definisce "di gran classe" ma di buon gusto certamente, in sintonia con lo spirito del luogo. Perchè alla Corte si va per mangiare "toscano" e bisogna andarci con appetito.!
Ci riceve una signorina con il fisico del ruolo, simpatica e cordiale che, avvisata del nostro arrivo, ci chiede le... credenziali, ovvero la fotocopia del menu che Isabella ci aveva poco prima consegnato. Proviamo ad ordinare, ma ci dicono che, a parte il vino, il resto del menu è già predisposto. Questo ci evita le solite incertezze di scelta perchè la lista, per i non convenzionati, è di straordinaria ricchezza e varietà. Ci adattiamo tranquillamente perchè il tutto c'ispira una notevole fiducia. Questo è l'elenco delle portate, con sequenza veloce ma non serrata, su appositi e studiati contenitori. Noi eravamo in cinque ma ogni portata poteva servire almeno otto commensali:

Vino - Chianti dei colli aretini, sfuso, assolutamente sano e gradevole.

Antipasti. - Crostini caldi con salsa di verze, con salsa di fegatini, con salsa di cipolle, con salsa di spinaci.
- Un bel tagliere con prosciutto toscano tagliato a mano ed inoltre la tipica finocchiona
- filacci di petto di pollo con capperi e pomodoro
- sedano al forno, forse con besciamella...
- verze trifolate...

Primi - Ribollita. bella, calda, gradevolissima, tanto da indurre qualcuno a fare il bis.
- Pappardelle al sugo di nana. Per chi non lo sapesse, "nana" è l'anitra. Piatto gustosissimo.
Aperta parentesi: a questo punto, a riprova della qualità servita, i miei "compagni di merende" sono già satolli. Per questo ho premesso che bisogna andarci con un certo appetito. Chiusa parentesi.

Secondi - Grigliata mista con costicine di maiale, braciole, salsicce e mi pare anche un po' di manzo. Certo, non è difficile fare una buona grigliata, ma scegliere carne tenerissima e cuocerla al punto giusto non è banale. In questa portata tutto era di ottimo livello.
- Infine... infine anatra arrosto di assoluta eccellenza contornata da patate al forno dorate al punto giusto. Forse la specialità della casa, ma pochi di noi avevano ancora spazi vuoti. Peccato!
- Varietà di verdure fresche, che non abbiamo avuto modo di assaggiare. Peccato ancora

Dolci - Pan di Spagna, con crema (questa volta non super) accompagnato da un vin santo, tutt'altro che stucchevole e dolciastro come capita ogni tanto di bere.

Fine pasto - Caffè ed una eccellente (a giudizio di un veneto) grappa di Chianti.

Note conclusive: non so dirvi, come si usa nelle guide turistiche, chi è in cucina e chi in sala. Non so dirvi chi gira per i tavoli spiegando i piatti, raccontando aneddoti e facendo pubbliche relazioni, perchè..... non c'era! Posso dire solo che il servizio è essenziale ma di grande cordialità, che i piatti sono essenziali ma di grande bontà. In definitiva alla Corte dell'Oca di Subbiano - AR, si mangia molto bene, si mangia sano, si può mangiare molto e si è serviti con cortesia e discrezione.
Mentre stavamo terminando il pranzo è passata una signora con abito da... lavoro. Ho chiesto se era la cuoca del ristorante e mi ha risposto, con uno sguardo pieno d'umiltà, che era solo un aiuto in cucina. Ho fatto i miei complimenti pregandola di estenderli anche al capo o Chef come suol dirsi: con un dolce sorriso si è schermita ringraziando e correndo via.

** Mi pare di poter dire che tutto, non solo il cibo, è molto naturale, spontaneo. Mancano le parole grosse come "Antiche usanze", "Riscoperta delle tradizioni", "Piatti dei nostri nonni", "Frutto di accurate ricerche", ecc..
Mi pare che l'unica ricerca sia quella della scelta degli ingredienti per offrire grande qualità.
Il pranzo completo, ma va considerato che la nostra scelta era "convenzionata", comporta una spesa di poco superiore ai 20 euro pro capite. Quindi un eccellente rapporto qualità/prezzo. Perchè le piccole porzioni di elaboratissime interpretazioni della "nouvelle cousine" lasciano perplessi. Ed è una perplessità che, quasi sempre, costa tanti, troppi euro!

** Proprio, con tutto il rispetto, come i Vissani & C. ( N.d.R.)


Ugo Brugnara