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TARGA Bistrot Fiorentino Lungarno Colombo, 7 - Firenze Telefono ristorante : 055.677377 Giorno di chiusura : Domenica Data recensione : 05/2004 Gabriele Tarchiani, patron del TARGA, ha fatto, già da due anni, una sua scelta: terminare un’epoca durante la quale per più di 15 anni ha mantenuto le redini del Caffè Concerto, per iniziare l’avventura del TARGA Bistrot nel medesimo locale, con pochissime variazioni solo con una impostazione diversa, forse più dinamica e snella, della cucina e del servizio. Premetto che il Caffè Concerto era, fino alla svolta, il mio locale d’elezione. Non vi ero più tornato; una fugace visita pochi giorni dopo l’inaugurazione non mi aveva ben impressionato e volevo rammentare quel posto con i tanti bellissimi ricordi che avevo dentro. Venerdì sera abbiamo deciso di tornare. L’ambiente è rimasto inalterato, di grande atmosfera, intimo ed elegante, leggermente più luminoso di prima, sempre con tante piante e con i pregiati tavoli in legno. Ecco, l’apparecchiatura è invece molto cambiata, al posto del servizio all’americana realizzato con tovagliette di lino candide di grande fascino, adesso c’è un disco in cartoncino bianco di circa trenta centimetri di diametro posizionato direttamente sul piano del tavolo che contiene, appoggiati al suo interno, i due bicchieri (acqua e vino), due posate oltre al tovagliolo in lino fortunatamente, quest’ultimo, rimasto. Notiamo qualche tavolo in più, meno distanziati, anche se, non essendo il locale pieno, la conversazione risulta abbastanza agevole. Il menù, con circa cinque–sei scelte a portata, è presentato con un pieghevole molto poco pretenzioso ma di facile lettura. Alcuni piatti, che hanno fatto la storia del locale come la “tartare” e il “baccalà”, sono tutt’ora presenti in lista. Si trovano piatti di carne e di pesce. Gli ricordavo sempre cucinati in modo creativo, mai banale, con un’attenta ricerca alla qualità delle materie prime. Adesso i piatti risultano essere, almeno sulla carta, molto più semplici sia come composizione delle materie che come cotture. Scopriremo che anche alla “mise in plate” è molto più semplice. Al servizio, cortese e pronto, provvede direttamente Gabriele coadiuvato da un paio di camerieri. Sul tavolo c’è già un contenitore con un paio di panini particolari, alcuni pezzetti di focaccia e del pane bianco comune che, a nostra richiesta, viene tostato. Punto a favore l’acqua minerale è in bottiglia e non depurata e gassata con il Purity tanto di moda adesso. Come appetizzer ci viene portata una sfogliatina con radicchio rosso: buona , ci permette anche di degustare al meglio il Cabernet “Istrice” di Elena Walch ( Euro 38) che nel frattempo ho provveduto a scegliere dall’ampia carta dei vini con i ricarichi, in molti casi, sostenuti. Fra i primi piatti io ho scelto una “Garmugia ai Tre Caci”. La garmugia è un piatto tipico lucchese a base di verdure: questa era un po’ rivisitata, alleggerita, ma io l’ho trovata ugualmente buona. La mia compagna ha optato per il “Riso Rosso con Broccoletti e Gamberi” che, entrambi, avendolo anch’io assaggiato, giudichiamo buono e con una ottima cottura. Per i secondi io mi sono tenuto sul classico: la “Tartare di Chianina con Battuta di Carciofi”. E’ risultata un po’ troppo piccante, anche la carne non era molto delicata. A parziale discolpa debbo dire che adesso sono abituato alla battuta di carne piemontese che il mio “spacciatore” di fiducia mi procura. Dinella, la mia compagna, ha scelto la “Dadolada di Manzo con Carciofi”. Dadi di filetto cotti in padella con un trionfo di carciofi anch’essi passati in padella. Piatto molto semplice ma abbastanza gustoso. In carta troviamo anche un’ampia scelta di formaggi italiani e francesi oltre allo Stilton offerto in più stagionature. Terminiamo la cena con un classico dessert del locale: Il soufflè caldo al cioccolato che troviamo ancora molto molto buono. La sempre buona piccola pasticceria accompagna i caffè Abbiamo speso 120,00 Euro in due, togliendo il vino, l’acqua ed i caffè, sono circa 35-40 euro a testa per un primo, un secondo ed un dessert tutti molto semplici e quindi, a mio avviso, forse un po’ troppo caro ma a Firenze si viaggia con questi prezzi. ZIONGIU |