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Cracco Peck
Via Victor Hugo 4 Milano
Data recensione : 04/2004


Gamberorosso 84 espresso 17,5 michelin **

Salve a tutti!
Milano, zona centrale, al di là di piazza duomo, c'è via Victor Hugo, al civico n°4 c'è Cracco-Peck.
L'esterno è di forte impatto, colori granata lucenti ricoprono la facciata del locale, menù ben esposto.
Si suona il campanello, iniziano le danze del servizio, e che servizio! Senza ombra di dubbio, a parer mio, il migliore d'italia. Solo da Vissani e Dal pescatore mi è capitato di ricevere, in toto, un'accoglienza simile, ma non di pari livello.
Veniamo accompagnati, la mia ragazza ed io, da un'altra commis al piano inferiore, lì dove sono collocate le due sale. C'è un ascensore, ma ci sono anche le scale. I coperti sono in tutto una cinquantina, i tavoli sono distanziati sufficientemente.
A servire, con l'ottimo sommelier Savio Bina, ci sono altri 6/7 ragazzi (tutti giovani o molto giovani), o meglio professionisti. Una bravura e una capacità di affrontare qualsiasi situazione, con grande naturalezza ed eleganza, davvero senza eguali, nessuna pecca, nessuna sbavatura.
Le tovaglie, di color rosa pallido, sono di grande pregio, così come la cristalleria (spiegelau top line), e la posateria (tedesca); piatti firmati peck. L'ambiente è un mix tra moderno e classico, marmi e pannelli in legno scuro, specchi e luci "giuste" creano un'atmosfera di tono.
Ci vengono portate le carte: quella delle vivande prevede varie proposte alla carta, con una decisa prevalenza della cottura allo spiedo (in almeno 6 preparazioni). Si contano circa 5 antipasti, altrettanti primi, secondi di carne e di pesce, 6/7 le proposte "dolci". I prezzi variano dai 26 ai 44 euro (l'astice) per portata, alcune preparazioni (specie secondi di carne) possono essere ordinate solo da 2 persone. Due i menu degustazione, il primo del territorio con 5 portate a 88 euro, il secondo creativo con 8 portate a 120 euro.
Lei sceglie alla carta, io il degustazione creativo.
La carta dei vini è davvero notevole, i prezzi sono inaspettatamente bassi (per un locale di questo livello), e sono previsti 3 degustazione vini (a 45, 55 e 125 euro), oltre a numerose proposte al bicchiere (ricordo un don antonio di morgante a soli 5 euro, in un wine bar costerebbe di più, un barolo cicala 1996 di aldo conterno a 12 euro, un cervaro della sala 2001 a 7 euro).
Io scelgo dalla carta un ottimo chiarandà del merlo di donnafugata (30 euro).
Gli aperitivi, non offerti, che non prendiamo, sono di gran pregio: Annamaria Clementi cà del bosco (11 euro), Dom Perignon 1995 (18 euro).

1) nelle more della consultazione delle carte ci vengono portati degli stuzzichini fritti, di livello solo discreto: alghe, pasta cresciuta con acciuga, palline con salsiccia ed il pane, buono, ed anche qui mi aspettavo un livello maggiore, all'olio, al burro, al rosmarino.
2) Il primo piatto del mio degustazione prevede il "celebre" tuorlo d'uovo marinato con leggera fonduta al parmigiano. Sinceramente mi ha un po' deluso, o forse non lo sono riuscito a comprendere a pieno. L'uovo, a quanto pare, è cotto nel sale, che gli dona una sfumatura affumicata. La consistenza è particolare, non è liquido, ma neanche sodo, il colore è un arancio/rosso vivissimo.la fonduta è quasi impercettibile. Indubbiamente c'è grande padronanza della tecnica, ma le mie aspettative sono rimaste disattese.
2 a)alla mia ragazza viene portato, come gentile omaggio, lo stesso piatto!
3) il mio secondo antipasto è un bicchiere con una spuma con mortadella e crema di tartufo nero. Abbinamento sui generis, ma il connubio di questi 2 elementi, apparentemente in antitesi tra loro, è perfetto! Davvero buono.
3 a)continua, per Lei, la serie di omaggi da parte dello chef (da notare che prima di portare i piatti il maitre si è a accertato di eventuali alimenti a Lei sgraditi): dei simpatici spiedini (infilzati con uno spaghetto fritto anch'esso) di alici fritte con misticanza di verdure. Buoni.
4) il terzo piatto del mio degustazione è un buonissimo brodo di castagne (che sapore!) con ravioli di ricci di mare. Il riccio era racchiuso in mini ravioli di verdure bianche, che giunti al palato sprigionavano la loro caratteristica sapidità che ben si coniugava con il brodo.
4 a)terzo omaggio dello chef(!) per la mia ragazza: una crema di asparagi bianchi di bassano con patate viola (mai viste) del perù e uova di salmone. Le uova, rompendosi, lasciavano in bocca la sapidità che andava a bilanciare la dolcezza della crema. Più che buono.
5)gamberi leggermente gratinati con glacialis, spuma di mascarpone e caprino, e asparagi bianchi.
I gamberi erano cotti alla perfezione (né cotti né crudi), saporitissimi. La glacialis è una particolare erba della Normandia che sopravvive alle basse temperature (da qui il nome), che ha un retrogusto "limoncino" e ben si accostava alla spuma.
5 a)anche per Lei i gamberi (questo è l'antipasto ordinato..)
6) Gnocchi di patate dorati con puntarelle e tartufo nero. L'amarostico delle puntarelle contrastava con il dolce della patata, il tartufo, questa volta, non si sentiva particolarmente. Buono.
6 a) anche Lei aveva ordinato come primo gli gnocchi.
7)petto di piccione con tortino gratinato di patate e uova. Eccezionale il piccione, per qualità (proviene da un allevamento in provincia di Livorno) e cottura. In assoluto il migliore mai mangiato. Il tortino lo accompagnava felicemente.
7 a)per la mia ragazza astice blu allo spiedo con lattuga e cedro. Grande anche questo: la lattuga e l'amaro del cedro smorzavano la dolcezza del crostaceo.
8) midollo alla plancha con fave e cacao. Il midollo era davvero poco cotto, condito con un po' di sale grosso sulla sommità, servito su un letto di fave spolverate di cacao. Piuttosto ardito l'abbinamento, ma, sarà perché a me il midollo non piace molto, sarà perché è stato proposto alla fine del pasto, non l'ho gradito moltissimo.
8 a)Lei sceglie alla carta una degustazione di formaggi (22 euro, piuttosto caro) selezionata da un fornito carrello, portato direttamente al tavolo. Una trentina di tipi. Grande il castelmagno così come lo stilton e il gorgonzola naturale, accompagnati da una eccellente mostarda di mele cotogne, selezione peck.
9)il pre-dolce è un bicchierino con panna semi-montata, con zabaione in sommità e caffè amaro sul fondo. Buono.
9 a)il pre-dolce è stato offerto anche a Lei nonostante non abbia preso alcun dolce.
10)il mio degustazione prevedeva una nuvola di cioccolato all'arancia: il dolce era diviso in due preparazioni, una sfera di cioccolato del Madagascar ripieno di mousse al cioccolato gelata e una tartelletta di sfoglia di cioccolato con spicchi d'arancia e crema di cioccolato.molto buono.
10 a)ovviamente non poteva mancare per la mia ragazza un presente dalla cucina: piccola composizione di cioccolato, rosa, limone e crema al pistacchio. Notevole.
11)piccola pasticceria, per due, di livello più che buono, accompagnata anche da anacardi e nocciole Piemonte "tartufate".
Accompagno i dolci con un porto tawny 20 years graham's(10 euro)

Che dire? sicuramente una bellissima serata; grande, come già detto, il servizio, che ci ha "coccolato" dall'inizio alla fine. Forse eccessivo il voler accompagnare i clienti alla toilette posta al piano superiore fino ad aprire la porta della stessa. Incredibile la serie di assaggi offerti alla mia compagna, per non farle restare il piatto vuoto nel mentre servivano il mio menù degustazione.
La cucina è a livelli alti, anche se non sommi. In Italia, sotto questo punto di vista c'è qualcosa di meglio, ma, nel complesso, (quindi comprendendo anche il servizio, l'ambiente, la cantina) il "cracco-peck" si colloca di diritto nell'olimpo della ristorazione italiana.
A fine cena siamo stati invitati a fare una visita nelle cucine e a scambiare quattro chiacchiere con Carlo Cracco. Degna chiusura ad una notevole esperienza.
Cucina 252 euro
Cantina 40 euro (varie bottiglie d'acqua offerte)
Servizio e coperto inclusi nel prezzo.
Totale 292 euro.

Saluti


Fabio Fiorillo