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Ristorante Belvedere 12064 La Morra (CN) Piazza Castello, 5 Tel. 0173-50190 Chiuso la Domenica sera ed il Lunedì Data recensione : 12/2003 E’ finalmente arrivato il week-end lungo designato per “La gita nella Langhe”. Dopo la sistemazione in un delizioso albergo a La Morra [ Hotel Corte Gondina ] passiamo a visitare alcune cantine dei dintorni, poca roba perché alle 20.30 precise (si sono raccomandati) siamo attesi al Ristorante Belvedere. Arriviamo a piedi, passeggiando su i bastioni de La Morra, sulla piazza-belvedere del paese, il ristorante è situato in due sale al piano terreno del piccolo castello. Tutti i tavoli sono già occupati. Ci fanno accomodare nella sala più grande (da circa 70 posti, l’altra è di circa 30 coperti), la presenza di più tavolate mi fa temere il peggio. Debbo invece dire che i commensali si sono comportati egregiamente e non abbiamo mai dovuto alzare più di tanto il livello della voce per conversare durante la cena. Ha molto aiutato anche la distanza fra i tavoli ed il servizio rapidissimo, anche troppo, che non ha mai lasciato i tavoli senza pietanze. L’apparecchiatura è abbastanza ricercata, i pani ed i grissini sono già sul tavolo e non mancheranno mai. Appena seduti ci vengono portati il menù (anche quello delle signore riporta i prezzi) e la carta dei vini, monumentale ma non di bell’aspetto. Vi è un menù degustazione a 37 euro. Purtroppo il prezzo attuale del tartufo è notevole: i primi con questo tubero costano 30 euro e la classica spolverata del “prezioso” su i piatti, incide per 25 euro. La possibilità di poter scegliere fra due primi e due pietanze ci fa optare per il degustazione. Arrivano in “rapidissima” sequenza: -Il saluto dalla cucina: patè di selvaggina con sapore di tartufo, veramente buono. -Primo antipasto: Vitello tonnato tradizionale, senza maionese. Il migliore di tutti quelli che avrei mangiato durante la tre giorni langarola. -Secondo antipasto: Bocconcino di battuta piemontese al naturale, buono. -Terzo antipasto: Sformatino di cardi con fonduta di formaggio e un uovo in pasta con scaglie di tartufo, entrambi buoni. -Primo piatto: Agnolotti al plin al sugo di tre arrosti oppure risotto ai funghi, entrambi mediocri. -Pietanza: Brasato al Barolo (notevole) con piccole cipollotte o in alternativa Agnello delle Langhe al forno (buono) con funghi fritti. -Dessert: tris composto da semifreddo al torrone,bunet e panna cotta, buono ma con bocconcini veramente piccoli. -Caffè accompagnato da piccola pasticceria molto semplice. Riassumendo piatti con ottime materie prime ma che a me hanno dato l’impressone di essere stati preparati in modo frettoloso. Dalla carta dei vini abbiamo scelto: due bottiglie di Dolcetto d’Alba 2002 di Bruna Grimaldi, veramente buone,che hanno accompagnato gli antipasti ed i primi, un Barolo ’98 Conteisa Cerequio di Gromis (Angelo Gaja) notevole ma con un velatissimo sentore che ad alcuni è sembrato di tappo, un Barolo ’96 Vigna Cappella di Santo Stefano del Podere Rocche dei Manzoni fantastico (roba da lasciare la famiglia). A finire ed a calo, come si dice in Toscana, un Barolo Ciapalot ’99 di Alessandria Crissante che, considerato quello che avevamo già bevuto, ci è sembrato buono. La visita della cantina del ristorante, bellissima, con degustazione di Barolo Chinato nella cantina stessa, ha concluso la serata. Abbiamo pagato, in sei persone, 366 euro così suddivisi: 222 euro i 6 degustazione, 12 euro i 6 caffè, 6 euro le 3 acque minerali e 126 euro la cantina, con l’ultimo Barolo, il Moscato La Caudrina per i dessert e il Barolo Chinato non conteggiati. Penso che se avessimo avuto la possibilità di provare il ristorante in un giorno di meno affollamento, il giudizio sarebbe stato senz’altro migliore. Ziongiu |