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Wine Bar Venezia Viterbo - Lazio Giorno di chiusura: martedì Data recensione : 11/2003 Non è un ristorante, ma un vero e proprio Wine Bar. Questo locale è gestito da due fratelli veneziani, che giunti a Viterbo 4 anni fa hanno deciso aprire un locale molto particolare. Mi trovavo a Viterbo come turista e assieme al mio compagno avevamo voglia di trascorrere una serata tranquilla magari in compagnia di un buon bicchiere di vino. Abbiamo chiesto informazioni in un paio di negozi e tutti ci hanno consigliato questo locale. Non è grandissimo pochi posti a sedere, i tavoli sono fatti con i fondi delle botti, la selezione di vini è davvero considerevole. La carta vini è una "bibbia", è la prima volta in vita mia che trovo una carta del genere, con le schede tecniche del vino, molto carina è l'appendice "I nostri preferiti" dove i due gestori hanno selezionato tutto quello che preferiscono per ogni regione senza pensare al prezzo o ai premi vinti. Quando gli ho chiesto quante etichette avevano, mi anno risposto che non lo sapevano stimavano attorno alle 500, io penso che ne abbiano un po' di più. Grandi etichette come Gaja, Biondi Santi ... ma soprattutto vini che non sono facili da trovare in commercio aziende sconosciute o con produzioni minime. Assieme al mio compagno ci sediamo, iniziamo a consultare la carta e dopo un po' ci arrendiamo, poiché la fame era troppa, e ci facciamo consigliare da loro. Volevamo iniziare con un bianco tranquillo, ma poi ci siamo guardati e abbiamo deciso di trattarci bene e assaggiare vini che non conoscevamo, prendendo tutto al bicchiere e bicchieri differenti tra noi due (infatti, qualsiasi cosa che gli chiedi al calice loro la danno). I primi due bianchi sono stati un Franciacorta di Uberti e un Isonzo Sauvignon di Puiatti, poi siamo passati ai rossi con un Maremma "Serrata di Belguardo" di Mazzei, e un Maremma "Ripa" dell'Azienda Sopra la Ripa, e fino a qui tutto bene con degli abbinamenti azzeccati. A questo punto ci siamo voluti sbizzarrire e provocare i due ragazzi, la loro proposta a questo punto è stata stupefacente, "San Lorenzo" di Sassotondo e un Aglianico del Vulture "Don Anselmo", a seguire un Furore Rosso Riserva di Cuomo e un Brunello di Biondi Santi annata 97 sempre al bicchiere. Mio marito dopo il suo bicchiere di Brunello si è fermato mentre io ho terminato la serata con una provocazione, come vino da meditazione mi hanno servito Cervaro della Sala a temperatura ambiente abbinato dolci secchi. Quando gli ho chiesto perché non un passito (e ne ho visto di veramente buoni dallo Sciacchetrà a Martingana), mi hanno risposto che dopo i rossi che ho assaggiato mi ritrovavo un palato affaticato e impastato di sapori, servendo un bianco andavo a sgrassare la bocca preparandola se volevo ad altri vini. Con molto piacere scopro che questo wine bar fa parte dei 100 locali "Amici del Cervaro", le selezioni dei vini e dei formaggi sono fatte da loro stessi. Per la prima volta ho assaggiato un asiago d'allevo stagionato 55 mesi qualcosa di veramente eccezionale. Che dire di più, ci siamo e ci hanno trattato da re, il rapporto qualità prezzo è abbastanza vantaggioso considerando quello che abbiamo bevuto. Far visita a questo locale penso che ne valga la pena anche se bisogna fare un po' di strada. Il conto finale è stato di euro 112,50, arrotondato a euro 110,00 Micetta |