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Artilafo
Via San Martino 33, Pisa
Telefono ristorante: 050 27010
Giorno di chiusura: domenica
Data recensione : 11/2003


L'Artilafo ha cambiato sede a fine agosto.
Da via Volturno si e' spostato in via San Martino, in una zona piu' viva
della cittą e soprattutto in uno spazio piu' ampio.
Io e la fidanzata prenotiamo per le 21 di sabato sera e raggiungiamo a
piedi, in meno di dieci minuti, il locale: uno dei vantaggi di abitare in
una piccola citta'.
La nuova sede e' al piano terra di un antico palazzo del centro.
L'ingresso e' nella sala piu' ampia, dove veniamo accolti dalla cameriera
che ci fa scegliere tra i pochi tavoli liberi.
Raggiungiamo la saletta in fondo attraversando altre tre piccole stanze e
scegliamo un tavolo con la vista sul piccolo giardino interno.
Ogni saletta ha le pareti di un colore diverso, gli arredi sono abbastanza
sobri e i tavoli ben distanziati, la musica di sottofondo gradevole e ad un
volume basso.
I coperti ora sono una sessantina e il servizio e' un po' in affanno, visto
che a servire sono solo cameriera e gestore.
Dalla carta c'e' la possibilita' di scegliere piatti della "tradizione",
delle proposte del giorno e delle proposte di Antonella, che sta in cucina.
Tra i piatti della tradizione segnalo la pasta con seppie e bietole e la
trippa alla fiorentina; tra le proposte di Antonella il rombo con i
carciofi.
Partiamo con gli antipasti: la fidanzata prende croccante di fegato d'oca
con lardo mentre io scelgo i carciofi ritti con vellutata di zucca gialla.
Buoni, molto buoni entrambi e molto delicati i carciofi.
Passiamo a crespelle ai funghi porcini su brodetto di funghi per me e
cannnoli con anatra in salsa d'arancia e porri per lei.
Anche qua i due piatti non ci hanno deluso; mi aspettavo un "brodetto" vero
e proprio come s'usa in abruzzo con le crespelle, mentre in realta' si
trattava di una salsa.
La portata successiva era uguale per entrambi e cioe' arrosto di faraona
farcita con fegato e accompagnata da ciliege marascate: questo e' per me il
piatto migliore della serata per il felice accostamento della farcia di
fegato con le ciliege.
Al dolce io scelgo un cheesecake con crema al gianduia e salame di fichi
caramellati mentre lei sceglie una panna cotta con lingottino di marroni e
salsa di cachi.
I dolci dell'artilafo sono sempre eccellenti ed anche stavolta non ci
pentiamo di essere arrivati fino in fondo.
Per accompagnarli prendiamo due bicchierini di Pedro Ximenez.
Concludiamo con una grappa di nebbiolo di Marolo.
Il vino scelto e' stato un rosso toscano: Moro di Pava della Pieve de' Pitti
2001 (un sangiovese di toscana prodotto a Terricciola, tanto per restare nel
pisano).
Il conto totale: 90 euro dei quali 14 per il vino.

Sicuramente di un cambio di sede c'era bisogno visto che nel locale
precedente ci stavano si' e no venti coperti.
L'atmosfera raccolta e' stata mantenuta dalle piccole salette, dagli stessi
arredi e dalla gentilezza e cortesia del gestore.
Pero' ieri le attese tra le portate erano eccessive probabilmente perche' in
affanno era anche la cucina, e forse per il sabato sera occorrerebbe
adeguarsi.
Altro neo: continua a mancare una carta dei vini.
Per il resto secondo me la cucina dell'Artilafo resta al top della
ristorazione pisana mantenendo prezzi piu' che onesti.


Fabmind