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La Pergola dell'Hotel Rome Cavalieri Hilton Roma Data recensione : 06/2003 Abbiamo prenotato con un mese e mezzo di anticipo e nonostante questo non abbiamo trovato posti disponibili per sabato, ripiegando su venerdì 8 giugno 2003. Il Signore che ha raccolto la prenotazione è stato gentile, fornendo tutte le indicazioni necessarie al parcheggio. Sempre molto gentilmente ha ricordato che a la "Pergola" è d'obbligo la giacca per gli uomini. Mi è stato chiesto di chiamare il giorno prima per confermare il tavolo. Così ho fatto. Ricordo che la "Pergola" è aperto soltanto la sera. L'Hotel Cavalieri Hilton si trova in splendida posizione con una vista davvero impareggiabile su Roma. E' una struttura molto grande e di discutibile impatto edilizio. L'interno rispecchia un certo gusto Nord americano al limite del pacchiano. La "Pergola" si trova all'ultimo piano (l'ottavo) dell'albergo. Non è il ristorante dell'hotel, col quale condivide la proprietà, ma ha una gestione completamente autonoma. In altri termini, se si è ospiti dell'albergo i pasti vengono serviti altrove. Lasciamo l'auto fuori l'albergo vista la grande disponibilità di parcheggi gratuiti a pochi metri dall'entrata. Entriamo nella hall dell'albergo e ci dirigiamo all'ultimo piano. Appena usciti dall'ascensore siamo accolti da una gentile signorina che, verificata la nostra prenotazione, ci comunica che il nostro tavolo è allestito all'esterno (cosa che non avevo richiesto). Preferiamo cenare all'interno e in pochi secondi ci viene assegnato un altro tavolo. Nel corso della serata tutti i coperti sono stati occupati, sia all'interno che all'esterno. Clientela non giovane e per lo piu' americana. Siamo stati gli unici italiani per buona parte della serata. La sala è unica ma spaziosa. I coperti interni non credo siano più di 40 ed i tavoli molto distanziati tra loro. Una vetrata occupa completamente un lato della sala concedendo una generosa e spettacolare vista della città da qualsiasi tavolo. L'arredamento è elegante senza esagerare. L'equilibrio tra eleganza e sobrietà è una delle peculiarità di questo ristorante, ed anche il motivo per cui non si è a disagio nonostante lo sfarzo. L'illuminazione interna è perfetta. In fondo alla sala sono esposti argenti vari all'interno di teche di vetro. Non esiste una sala non fumatori ma l'impianto di condizionamento d'aria funziona egregiamente. Non e' consentito fumare sigari all'interno. Anche le toilette sono eleganti e pulite (c'è anche l'acqua di colonia). Disponibili servizi per disabili. Le sedie sono molto comode e l'apparecchiatura di grande, grandissima qualità. Sul tavolo piccole candele e rose bianche freschissime. Tovaglia color crema di splendido tessuto e piccoli vetri decorativi. Eleganza non sfacciata ma di gran classe. Un cameriere ci precede al tavolo e ci fa accomodare porgendo la sedia sia a mia moglie che a me. L'addetta di sala che ci ha accolto sistema sulle nostre gambe i tovaglioli. Il cameriere ci chiede se vogliamo aprire con una flute di bollicine. Ci vengono proposti 4 diversi Champagne, ma scegliamo due flute di Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. Il menu propone un unico "degustazione" da 5 o 7 portate. La scelta in carta è abbastanza limitata e contempla piatti di terra e di mare. Il menu di mia moglie non riporta i prezzi. Optiamo per due menu degustazione, uno da 7 portate (il mio) e uno da 5 portate (mia moglie, che evita i formaggi e l'agnello in crosta di olive). Le oltre 40.000 etichette dei vini sono raccolte in due grandi libri, uno per i vini italiani e uno per i vini del mondo. Non ho neanche guardato la lista dei vini stranieri (non sono un esperto) per soffermarmi sulla lista degli italiani. La profondità di annate è davvero impressionante. Abbondanza di etichette rare e imprevedibili apparizioni dei tanti "vini virtuali" italiani (i vini di cui tutti parlano ma che nessuno ha mai bevuto). Per il menu scelto mi sono orientato verso vini bianchi di struttura, optando finalmente per un "Cervaro della Sala 2000" della Cantina Antinori (70 euro). Grande vino da uve Chardonnay e un vitigno locale della zona di Orvieto. I ricarichi sui vini sono alti. Il vino da noi scelto si trova in enoteca a 30 euro. Quindi il ricarico è stato di circa il 120%. E' quasi impossibile trovare vini sotto i 40 euro. I bicchieri sono quelli giusti (ci mancherebbe altro) e il vino viene stappato, assaggiato e messo nel cestello del ghiaccio (non mi viene fatto assaggiare). Personalmente ritengo che un vino bianco strutturato come il Cervaro della Sala sia più apprezzabile a temperatura ambiente (16/18 gradi). Nel cestello e poi immediatamente nel bicchiere perde parte della sua complessità. Ci viene proposta la carta delle acque minerali. Ne ricordo 16 per lo piu' italiane. Ogni acqua ha due righe di descrizione con proprietà e caratteristiche organolettiche. Scegliamo un'acqua San Faustino dell'Umbria. Un cameriere apre, decanta e assaggia per noi una bottiglia di Olio d'oliva Nanni "Per me". Nanni è un produttore toscano che produce olio d'oliva in due versione: "per mio figlio" e "Per me". Su Esperya ne comprai due bottiglie da 0,1 litri a 25 euro. La piccola bottiglia da 0,1 litri, aperta solo per noi, è stata poi travasata in una piccola ampolla e posta sul nostro tavolo. Il pane viene continuamente cambiato da un cameriere che ne propone 5 tipi diversi (al sesamo, alle olive, croissant, focaccine e al rosmarino). I pani sono sempre caldi e, oltre all'olio d'oliva, è possibile accompagnarli con il burro. Dalla cucina arriva il benvenuto dello chef, tre piccoli appetizer: - Alice marinata su peperoni (Apparentemente semplice eppure una grande espressione di gusto. Ottima) - Purè di zucca (gusto leggerissimo e consistenza quasi eterea. Ottimo) - Piccolo fritto su rape rosse e patate (Il più anonimo dei tre assaggi. Discreto) Insieme all'appetizer un succo di uva, prosecco e vino dolce. Abbinamento perfetto. Inebriati dai deliziosi appetizer, attendiamo fiduciosi l'antipasto. Dopo una giusta attesa, ci viene proposto: - Variazione di mare Materia prima straordinaria dove la mano dello chef è tanto più apprezzabile quanto meno è invasiva. Qui parla la qualità e la freschezza del pesce più che la tecnica di cucina (Buono) - Ravioli ripieni di melanzane Beck strizza l'occhio alla tradizione italiana con questo piatto dal gusto mediterraneo. L'omaggio alla tradizione è confermato da una sorta di piccola melanzana alla parmigiana in accompagnamento (ottimi) - Fiore di zucca in pastella su fondo di crostacei e zafferano Il croccante del fiore di zucca e la morbidezza dei crostacei fanno la forza di questo piatto (buono) - Filetto di triglia su letto di verdure verdi Anche qui la materia è fondamentale. Piatto di grande delicatezza (ottimo) - Agnello in crosta di olive Mai mangiato un agnello di tale delicatezza. Mi aspettavo un piatto dai sapori più marcati degli altri e invece, anche qui, grande equilibrio (ottimo). Arriva il carrello dei formaggi. Un po' deludente rispetto alle mie aspettative. Mi affido al cameriere che prepara un caprino, un erborinato e uno stagionato. Insieme ai formaggi vengono portati dei pani in abbinamento (all'uvetta e nocciole) davvero ottimi e azzeccati. Chiedo della confettura (tra le 6 disponibili) e miele di arancio (tra i 5 disponibili). Prima del dessert arriva la piccola pasticceria. Viene servita all'interno di un piccolo mobiletto di argento (credo) con 4 cassettini per lato. In ogni cassettino ci sono due assaggi di dolci da pasticceria. Sapori sublimi e momento di quasi commozione. Arriva il Grand Dessert, assaggi di 7 dolci diversi. Appagamento totale del palato. Un crescendo di sapori che vorremmo non finisse mai. Ma tutto, soprattutto le cose piacevoli, sono destinate a terminare. Fortunatamente arrivano degli assaggi di cioccolato bianco e nero con cuore ghiacciato. La mis en place di questo gentile omaggio della cucina è splendido. Arriva la carta dei distillati con decine di etichette. Chiudo con un Rhum Cubano Mathusalem 15 anni (17 euro). Chiedo di abbinare del cioccolato fondente. Prontamente mi vengono offerti piccoli cioccolatini fondenti realizzati dalla cucina. Arriva la carta dei caffè/the/tisane. Ricordo almeno 20 diversi tipi di caffè e almeno 15 di the (uno, rarissimo, da 30 euro a tazza). Mia moglie sceglie una tisana con proprietà digestive tra le circa 10 disponibili. La tisana viene preparata sul momento. Il cameriere arriva con le pianticelle, stacca le foglioline e mette in infusione il tutto per 5 minuti. Suggestiva la preparazione, bellissima l'infusiera. Anche lo zucchero riesce a stupire. Manca la carta ma ne vengono offerti almeno 6 tipi diversi. Piccolo errore: il menu dei caffè offerto alle Signore riporta i prezzi (il menu principale non li riporta). Veniamo al servizio sul quale concentravamo molte delle nostre aspettative. Il personale è molto giovane e professionale. Nonostante il grande traffico di camerieri, sommelier, addetti al pane e responsabili di sala riesce ad essere discreto. Quasi sempre anticipano le richieste dei clienti. Ovviamente il bicchiere è sempre correttamente riempito. I tovaglioli vengono cambiati ogni volta che si va in bagno. Si torna al proprio tavolo e c'e' un nuovo tovagliolo. Prontamente, senza richiederlo, è stato portato un portaborsa a mia moglie. Le candele sul tavolo sono sostituite continuamente. In occasione del dolce le candele basse lasciano il posto a candele piu' alte, sottili e luminose. Con il dolce viene cambiato anche il sottopiatto in tinta con le nuove candele. Ogni volta che ci si siede un cameriere è pronto ad accompagnare la sedia. I tempi tra una portata e l'altra sono perfetti, la mis en place impeccabile. In generale, anche se non sembra, c'è sempre qualcuno che si occupa di noi. Il bello è che lo fa senza che ce ne accorgiamo, se non quando abbiamo bisogno di qualcosa e si materializza dietro di noi il cameriere. Unico appunto: un po' troppo insistenze riguardo la scelta dell'acqua minerale. Ho chiesto una copia del menu e il cameriere cosa risponde? "Certo. Mi puo' dare il suo nome?". Dopo 10 minuti arriva un menu personalizzato (con data, portate e vino scelto) su bella carta con effige del ristorante e la dedica autografa dello chef. A fine cena arriva Beck che si intrattiene per qualche minuto di convenevoli. Porgiamo i nostri sinceri complimenti a lui e tutto il suo staff. Chiediamo il conto. Subito mi accorgo che ci sono stati addebitati 15 euro in piu'. Lo faccio notare e prontamente arriva il nuovo conto con le scuse del cameriere. Abbiamo speso 383 euro in due, cosi' ripartiti: 135 euro - Menu degustazione 7 portate 120 euro - Menu degustazione 5 portate 70 euro - Vino 28 euro - 2 flute di Ferrari 93 7 euro - tisana 17 euro - rhum 6 euro - acqua minerale Il pane, l'olio, l'appetizer, la piccola pasticceria e il cioccolato ghiacciato sono stati offerti. La scelta dalla carta avrebbe alzato ulteriormente il conto. Prima di lasciare il ristorante godiamo per 10 minuti della splendida vista sulla terrazza. Una grande esperienza gastronomica in un locale perfetto. La vista, l'ambiente e il servizio sono la degna e forse inarrivabile cornice ad una cucina leggera e di grande equilibrio, che forse non osa abbastanza ma che soddisfa pienamente i palati più esigenti. Unico neo della serata, superfluo dirlo, il conto. Ma trent'anni andavano festeggiati degnamente. Vivamente consigliato. Almeno una volta nella vita. Prolet |