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Gatto Mammone Terni Data recensione : 05/2003 Un piccolo grande ristorante. Piccolo nel prezzo (un rapporto qualità prezzo difficilmente battibile) e grande nel servizio, nella cucina e nella cantina. "Gatto Mammone" si trova nel Centro di Terni, città di grande tradizione industriale e operaia, tanto vicina a Roma (poco piu' di un'ora in auto) quanto lontana dallo stereotipo di città umbra. Terni è soprattutto siderurgia con turismo quasi assente. Prenotiamo due posti un paio di giorni prima. Il ristorante riposa la domenica, per cui prenotiamo per il pranzo di sabato. Chi raccoglie la prenotazione è gentile, spiegandoci con dovizia di particolari come arrivare al ristorante. "Gatto mammone" si trova in un piccolo vicolo chiuso al traffico automobilisco. Questo rende disponibili alcuni coperti al di fuori della sala. Noi scegliamo di pranzare dentro. Non esiste una sala non fumatori. E' possibile fumare soltanto dopo le 23 a cena e le 15 a pranzo. Ci sediamo su comode sedie e ci rendiamo conto che siamo (e saremo) gli unici clienti per tutto il pranzo. L'arredamento è discreto, così come la mobilia. Se non proprio rustico è un ambiente certamente non elegante ma, tutto sommato, piacevole. Grandi sottopiatti di legno compongono l'apparecchiatura, oltre a buona posateria e tovagliame. La carta dei vini si compone di oltre 600 etichette, con grande attenzione ai vini umbri. I ricarichi sono onesti, circa il 40/50% sul prezzo di enoteca. La carta dei vini, rilegata in pelle, è organizzata per struttura dei vini. Ho scelto un "MOntefalco Rosso Riserva 1998 - Caprai" al costo di 38 euro. La "cerimonia" di apertura del vino è stata perfetta. Il cameriere ha provato il vino prima di noi e, notata qualche imperfezione, si è scusato ed è andato a prendere un'altra bottiglia. I bicchieri sono stati avvinati e il vino servizio a temperatura perfetta. Il Montefalco riserva è un vino molto elegante, privo di certe ruvidezze tipiche del Sagrantino (blend di Sagrantino e Sangiovese). Un'ottima scelta. Il menu è strutturato in forma originale. Di solito si parte dai piatti alla carta e, a seconda del ristorante, vengono proposti uno o più menu degustazione. Qui, invece, è l'esatto opposto: si parte dai menu degustazione e, chi vuole, può scegliere da ogni menu il piatto che desidera. Antipasti, primi, secondi e dolci hanno prezzi fissi e ciò rende molto chiaro il conto. E' possibile scegliere un menu e sostituire un piatto tra quelli presenti negli altri menu. Le scelte cambiano ogni mese. Opto per un "menu sapori" (35 euro per 6 portate), mia moglie per un "Menu territorio" (32 euro per 5 portate). Come appetizer ci viene offerto un piccolo carpaccio di pesce spada (buono), oltre ad discreto flut di bollicine (non ricordo il nome del produttore). Tra gli antipasti abbiamo mangiato: Zuppetta fredda di pomodoro con tapenade di olive nere di Trevi (molto gustoso e leggero. Ottimo) Terrina di coniglio con lumache nella loro salsa (Ottimo, anche se le lumache un po' troppo sapide) Tortino di bandiera con caprino di Castellonalto (Ottimo. Molto delicato) Tra i primi: Gnocco di patate di Colfiorito ripieno di maiale stufato in salsa di melanzane (Ottimo) Ravioli di guanciale, pomodoro, maggiorana e ragu' bianco di faraona (Buoni) Tra i secondi: Suprema di piccione con "Cerase" in salsa di Sagrantino passito. (Buono. Forse troppi elementi diversi nel piatto) Tagliata di manzo alle erbe di campo (Ottima) Tra i dolci: Souffle' di ricotta e limone con cioccolato e zabaione alla salvia (ottimo) Piramide di cioccolato bianco con mousse di fragole e salsa al basilico (Ottimo) Piccola pasticceria Caffè Ho chiuso il mio pasto con un eccellente Rhum del 1988 (7 euro). Ho chiesto del cioccolato fondente e prontamente mi è stato servizio cioccolato Amedei al 70% (omaggio). Il servizio è stato impeccabile. Oltre al vino cambiato senza battere ciglio, i tempi e le pause tra una portata e l'altra sono stati perfetti. Il menu di mia moglie prevedeva una portata in meno. Di propria iniziativa la cucina, oltre al mio piatto, ha servito una miniporzione dello stesso a mia moglie. Il bicchiere del vino è stato riempito puntualmente, le posate cambiate con grande tempismo. Il conto finale è stato di 115 euro: 32 euro il menu "territorio" 35 euro il menu "sapori" 3 euro i caffe 7 euro il menu 38 euro il vino Il pane, l'acqua minerale, l'appetizer, la piccola pasticceria e il cioccolato fondente sono stati gentilmente offerti. A fine pranzo ho chiesto una copia del menu e da lì è nata una piacevole conversazione con i titolari. Sono due ragazzi di 26 anni, uno in cucina e uno in sala. Ci hanno parlato delle difficoltà che un locale come quello deve affrontare in una realtà cittadina come Terni. Dell'importanza della pubblicità gratuita proveniente dalle guide e, almeno nel loro caso, dell'assoluta limpidezza dei giudizi. Siamo rimasti davvero molto colpiti da questi giovani professionisti visibilmente felici per i nostri complimenti. Felici almeno quanto noi, per le emozioni che ci hanno trasmesso. Prolet |