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Alfredo Contrada Valanga, San Vito Lo Capo (TP) Telefono ristorante: 0923.972366 Data recensione : 08/2003 Prendi un genio pazzo, mettilo tra i fornelli in un paesaggio lunare e bellissimo come quello di San Vito Lo Capo in Sicilia e poi resta a guardare. A parte l'insegna luminosa, un "Ristorante" in color verde prato acceso non molto attraente, il ristorante è molto piacevole, caldo e di ottimo gusto. A partire dall'ambiente, ricavato in un casolare appartato rispetto alla strada principale che da San Vito riporta nel mondo reale, dove la pietra, il legno e il tovagliato di buona qualità fanno presagire una piacevole serata. Ero passato di qui, qualche anno fa, in occasione di un precedente periplo motociclistico della Sicilia, purtroppo allora non mi ero fatto furbo e l'imponente mole di prenotazioni, unita alla mia breve permanenza sul posto, fecero si che ripiegassi su altri ristoranti. Tuttavia la curiosità, anche a distanza di qualche anno è rimasta, ed è così che la prima sera a San Vito, dopo un bagno rigenerante alle pendici del monte Cofano, mi sono recato da "Alfredo" per prenotare (fiducioso) il mio tavolo. Anche questa volta (il locale è letteralmente assalito, non solo da turisti ma anche da gente del luogo), sono stato quasi immediatamente scaricato (sia pur in modo garbato) ma non per molto. Incaponito, ho cominciato a piangere gli anni che cercavo di andare li a cena, che venivo da molto lontano e che sarei di li a breve ripartito per molto lontano. Alla fine, sono riuscito a strappare un ultimo tavolino per 4 per la sera seguente. Poco male, la sera stessa si è ripiegato sull'incantata e non molto distante Erice. Il giorno dopo, ci accomodiamo al ristorante, che, come accennato, offre un ambiente particolarmente caldo, tra il rustico e l'elegante, in ogni caso molto curato nei particolari. Alcuni istanti dopo che ci siamo seduti, ci viene offerta, calda, una squisita bruschetta a base di aglio, pesto trapanese ed una sorta di patè, molto gustosa. Peccato solo per la lunga attesa per l'ordinazione : in tutta la sala una sola persona si occupa di prendere le comande. In questo modo, si vorrebbe dare un certo tono al locale, ma quando la gente è molta (circa 150 persone), sia pur ben distanziate e distribuite, è difficile mantenere il giusto ritmo da soli. Auspicabile quindi che le ordinazioni siano raccolte da almeno 2 o tre addetti. Veniamo al cibo. Cucina a base di pesce freschissimo, offre anche qualche (poca) scelta per chi ama la carne o gli antipasti e primi di terra. Ottimo l'antipasto misto affumicato (tonno, spada e salmone di ottima qualità). In due prendiamo le tagliatelle all'aragosta mentre l'altra coppia prende una pasta fatta in casa (Casareccie) con sugo di gamberi ed aragosta). Tutti i primi risulteranno squisiti. Come vini abbiniamo un prosecco ed un magnifico Altavilla della Corte di Firriato che conferma le impressioni che trovate anche sul sito nella sezione dedicata alle degustazioni. Come secondo piatto, scegliamo 2 piatti di gamberoni rossi e 2 grigliate di pesce. Tutto eccezionale, soprattutto i gamberoni, davvero i migliori mangiati in tutta la Sicilia. La grigliata poteva essere solo un poco più generosa come quantità. Con un dessert e due digestivi, abbiamo speso circa 35 euro a testa. Buon prezzo considerato cosa abbiamo mangiato, ottimo considerato cosa avremmo pagato una cena a base di gamberi e aragosta in liguria o, peggio, a Milano. A parte l'appunto sul servizio iniziale, più un problema di organizzazione che di servizio vero e proprio, il locale è molto caldo ed accogliente, la cucina superlativa ed il gestore...eccentrico: sul biglietto da visita compare in primo piano un busto raffigurante Mussolini. (Non per niente la precisione in cucina e fascista !). Filippo Ronco |