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Ristorante Dulcamara
Via Dante da Castiglione, 2 50019 Cercina – Sesto F.no – Firenze
Tel. 055.4255021 055.4250903
Chiuso il Lunedì ed a pranzo nei giorni lavorativi
Data recensione : 04/2003


Sabato sera (05/04/03), io e la mia compagna, abbiamo testato la nuova gestione del Ristorante Dulcamara a Firenze. Il locale era chiuso da dopo le feste natalizie, la vecchia brigata si è, nel frattempo, trasferita in un locale del centro.
Appena arrivato sono stato ben impressionato dai piccoli lavori di ristrutturazione effettuati all’esterno: tutti i camminamenti del verde parco sono stati illuminati e qualche faretto è stato posizionato in modo intelligente a scoprire gli angoli più suggestivi del giardino. All’interno della villa l’arredamento è cambiato in modo minimalista: vetro, acciaio,tanta luce in più e nuovi colori alle pareti hanno svecchiato il locale, togliendo, però, quel fascino discreto che aveva la vecchia “scenografia”.
Veniamo fatti accomodare nella veranda; la forte illuminazione unita alla riduzione dei tavoli hanno fatto perdere quella magica atmosfera che si creava in quest’ambiente, complice anche l’apparecchiatura bianca immacolata senza un fiore, una candela e con due bicchieri per l’acqua lunghi e stretti indicati più per le bibite ed i long-drink.
Ci vengono consegnati i menù, due cartoncini in formato A3 piegato a metà, e veniamo abbandonati per 15 minuti. Dopo arriva la carta dei vini, altra lunga attesa e ci viene chiesto se vogliamo l’acqua. L’acqua è in bottiglia e non l’acqua di rubinetto purificata tanto in voga adesso, anzi è una bella bottiglia moderna, disegnata addirittura da Pininfarina.
Altra lunga attesa (20/30 minuti) e la cameriera, sicuramente alla prima esperienza, giunge a prendere la comanda. Per antipasto io prendo un’insalata di radicchi con pancetta scottata, si rivelerà un piattone di radicchio e insalata condito con aceto balsamico e 3 fette di pancetta salatissima ed appena grigliata: deludente.
La mia compagna sceglie tortini di verdure assortite: arrivano un tortino alle carote e due alle zucchine dal sapore buono ma decisamente freddi.
Per primo piatto io scelgo un “Risotto al radicchio mantecato al vino rosso” dal sapore troppo robusto e dalla cottura, benché espressa, passata, penso che dipenda anche dalla qualità del riso non adatta a quel tipo di cottura.
L’altro primo piatto è “Rosette di pasta fresca con ripieno di formaggio e prosciutto” decisamente scarse per qualità e cottura.
Fra i secondi piatti scegliamo: Filetto con cappello di verdure alla catalana e rollè di coniglio ai carciofi. Qualità della carne buona, passabili i sapori, decisamente scarse le presentazioni. Pane toscano a fette, bianco ed integrale, e dei riccioli all’anice.
Dalla carta dei vini, concentrata su molte etichette toscane, abbiamo scelto un Gatti rosso (Cabernet Sauvignon) del ’97 a 25 Euro.
Due caffè, con una ciotolina di praline al cioccolato, hanno completato la nostra cena al prezzo di 88 Euro.


Ziongiu