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Rocco
Milano
Data recensione : 11/2002


Non sono un frequentatore abituale di questo NG ma vi leggo volentieri.
Vi lascio due righe di commento alla cena di ieri sera... se vi fa piacere, dato che ceno spesso fuori, ogni tanto scrivero' qualche rece. Ristorante "Rocco" via marco d'oggiono 6 - Milano (zona corso genova)
Il locale l'avevo visto per caso passeggiando (e' piuttosto nascosto e non c'e' sulla michelin) e mi era sembrato attraente: vetri scuri, candele, cucina a vista. Numerosi tentativi di prenotazione "sera per sera" andati a vuoto e finalmente ieri sono riuscito a provarlo.
Accoglienza calorosa sulla porta da parte del proprietario (Rocco?) che ci guida al tavolo con i dovuti riguardi alla signora. Ambiente piccolo (otto tavoli circa, anche se forse alcuni un po' troppo vicini) candele e luci soffuse.
Musica di sottofondo un po' strana per l'ambiente (kylie minogue e soft-dance) ma secondo me non fastidiosa. Grande cesto per pinzimonio gia' pronto sul tavolo con ciotola per olio e condimenti. Il proprietario ci domanda se e' la prima volta che veniamo e a risposta affermativa ci spiega che gli antipasti sono guidati mentre il primo e il secondo sono a scelta, segue domanda per il vino.
Non avendo ancora visto il menu' (infatti scopriro' dopo che non c'e') azzardo la richiesta di un bianco perche' sulla porta sotto il nome del locale c'e' serigrafato un pesce e domando che cos' hanno di bianchi campani.
Purtroppo non ho fortuna e fiani e aglianici sono finiti, fra quattro chiacchere (piacevoli) ma senza carta (anche se a richiesta salta fuori, come ho visto fare al tavolo di fianco) optiamo per un ritratti bianco trentino. Il menu' non appare e gia' ci viene servito un assaggio di riso patate e cozze (discreto).
A seguire arrivano un crostino di polenta con nero di seppia e granchio fritto (meglio il crostino del granchio)
Dopo ci viene servita da un ottimo cameriere un guscio di granceola contenente granchio freddo condito, secondo me la cosa migliore degli antipasti, bella la presentazione e delicato il sapore nonostante l'incomodo di doversi passare il guscio di granceola attraverso il tavolo - un guscio per due persone -
Gli antipasti terminano con un'ostrica a testa servita sul ghiaccio.
A questo punto, quando il proprietario viene a raccontarci cosa si puo' fare di primo abbandono definitivamente la speranza di mettere le mani su di un menu' e intuisco che il prezzo sara' fisso... comunque dato che non avrei messo il veto su alcuno dei piatti elencati decisiamo di lasciare fare a lui.
Mi viene servito un piatto di gnocchetti neri con sugo rosso di pescatrice che devo dire mi ha convinto per delicatezza di preparazione e condimento, ma probabilmente miglior sorte e' toccata a mia moglie, la cui pasta piccola da cucchiaio con brodetto e cozze leggermente piccante era assai invitante. Per il secondo optiamo per le triglie alla griglia.
Eccellente la cottura con leggerissima panatura, anche se il fatto che i poveri pesci arrivino in tavola un po' spersi su un grande piatto lasciando al commensale l'onere della sfilettatura a molti puo' non piacere.
A me comunque piace pulire il pesce e quindi la cosa non mi ha infastidito. Tris di dolci finale tra cui scegliere: tiramisu' di frutta, torta al cioccolato e torta di mele.
Menzione sicuramente per la torta al cioccolato che si e' rivelato uno dei dolci piu' buoni che ho assaggiato di recente - Certo, poca ricerca ma ogni tanto anche assaggiare qualcosa di semplice fatto bene non guasta - Buona scelta di whiskeys sul finale con etichette nella parte alta del commerciale (ho preso un oban 16 anni).
Conto di 123 euro in due: 45 euro il pasto a prezzo fisso, 26 euro per vino e acqua e 7 euro il whisky.
Che dire... una serata sicuramente piacevole con cucina buona ma senza strafare.
Piu' attenzione alla sostanza che alla ricerca e una certa impressione "marinara" che rimane anche ripensandoci il giorno dopo.
Niente di memorabile ma sopra la media della ristorazione milanese.
Buono per una serata rilassata con la vostra lei (o lui).
Ciao


DMaster