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Antica Trattoria detta del "Bruxaboschi"
Via F.Mignone 8 Genova
Telefono ristorante: 010345032
Giorno di chiusura: domenica sera , lunedì
Data recensione : 11/2002


Il 17 aprile terminavo la mia recensione sul Bruxaboschi augurandomi che ad una prossima visita la cucina di questo buon ristorante mi stupisse con un piatto innovativo," ....almeno uno,a rischio, ma almeno un piatto innnovativo..".
Ebbene, sono tornato al Bruxaboschi martedì 19 novembre nell'ambito di una splendida serata organizzata da Enrico Cresta.
Al di là dell'interesse per i vini presentati da Cresta c'era la curiosità di sperimentare alcuni piatti che lo chef aveva messo in carta:avevo chiesto almeno un piatto innovativo,stavolta dalla cucina sono arrivati piatti incredibilmente innovativi,perfetti nelle cotture,emozionanti nel risultato,assolutamente squisiti, a dimostrare che lo chef del Bruxaboschi è un "grande"!
Abbiamo iniziato conuna terrina di filetto di maialino e patè di fegatelli con fonduta al fondo di vitello,piatto eccellente,di impatto immediato,abbinato ad un Fronsac1999 Chateau La Grave;tra i primi tagliolini quaranta tuorli con ragù di lepre,delicatissimi con un condimento leggerissimo che "avvolgeva"la pasta e la penetrava intimamente,poi un risotto con creste di gallo e confit di cipolla bianca ,piatto semplice ma assolutamente delizioso;a queste due meraviglie abbiamo abbinato due Canon Fronsac,il 1998 Chateau La Fleur Cailleau e il 1998 Chateau Moulin pey-Labrie.
E' però con il secondo piatto che lo chef ha dimostrato tutto il suo valore cucinando uno spettacolare petto di pernice rossa in crosta di erbe su purea ai cannellini e aglio caramellato!
Un piatto buonissimo,assolutamente perfetto,cottura giusta,avvolgente nei profumi e nelle sensazioni palatali!Un grande Canon Fronsac "43" 1998 Chateau La Fleur Cailleau lo ha accompagnato in un connubio spettacolare.
Il dessert è stat un'altra sorpresa; lo chef ci ha preparato un parfait di gorgonzola e mascarpone con zabaglione al Sauternes. Abbiamo accompagnato questo incredibile dolce con un Sauternes 1996 Chateau Haut-Bergeron.
A questo punto a furor di popolo lo chef è stato invitato al tavolo e accolto con un applauso sontuoso,meritatissimo per lo splendido menù preparato.
Come avete intuito dalle mie parole è stata una serata splendida,nobilitata da grandi Bordeaux di una sottozona magari ancora poco conosciuta ma in sicura espansione;i vini erano interessanti,in particolare lo Chateau La Fleur Cailleau 1998,pieno e avvolgente,con note di frutti rossi e prugna matura,speziato e tannico,lungo in bocca con un retrogusto infinito.Molto buono anche il Fronsac43,con i tannini più morbidi,con note di marasca e prugna,in bocca il pepe del cabernet e la mora del merlot.
Discorso a parte per il Sauternnes,grande vino di una grande terra da vino,ma il sottoscritto ama maggiormente alcuni passiti italici,alcune vendemmie tardive eccezionali,ma si sà sono due discorsi differenti e vanno entrambi rispettati ed accettati come prodotti di culture differenti.
Alle somme:complimenti al Bruxaboschi,complimenti allo chef e a chi in sala con grande professionalità e simpatia segue i commensali con attenzione che non diventa mai ossessione (da qualche parte purtroppo accade),bravi,e ad maiora!


Maurizio Bavazzano