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Da Corrado
Caprino veronese (VR)
Data recensione : 11/2002


In trasferta veronese da amici, veniamo portati in questo ristorante inerpicato in una frazione di Caprino veronese.
L'arredamento è un pò naif, certamente fai da te, molto legno scuro, atmosfera tra il minimalista e lo "zen" (??), con una sala unica ma divisa da alcuni separè; ambiente in penombra favorito dalle lampade molto basse sui tavoli.
Apparecchiatura della tavola solo discreta, ma con bei sottopiatti.
Non esiste menu, e il patron fa capire di voler fare tutto lui: ci adeguiamo e lasciamo che sia. Ci chiede di scegliere solo i primi piatti tra i 4/5 che ci elenca a voce.
Lieve imbarazzo per la scelta dei vini, in quanto non sappiamo cosa mangeremo, optiamo per un Lugana di Provenza Ca maiol ( la scelta iniziale era il Ca Molin, ma scusandosi il patron ci ha detto che purtroppo non era in frigo), scelto da una carta composta, quasi esclusivamente, da vini locali.
Una ventina di bianchi e altrettanti di rossi e una piccola selezione di passiti e liquorosi.
Ci viene servito un pinzimonio di verdure ( peperoni, carote, sedani, ravanelli) da accompagnare con una composta di olio, aceto e qualcos'altro che non ricordo, piuttosto piccante, che ci verrà lasciata per tutta la durata della cena, piacevole. il primo piatto è una mousse di cervo con crema di mele e crostino, semplice, insolita e veramente molto buona, l' accostamento è azzeccato.
Il secondo piatto è una piccola porzione di burrata su un letto di crema di peperoni tiepida con guarnizioni di cipolle e broccoletti, piatto che mi ha stupito in quanto non avrei scommesso 2 lire sull'accostamento e invece mi ha deliziato.
Il terzo piatto è filetti di pollo leggermente affumicato con radicchio rosso e aceto balsamico: buono, ma scontato rispetto al resto.
Primi piatti: trofie fatte in casa con salsa di peperoni e formaggio caprino: eccellenti e bel contrasto tra caldo e freddo, zuppa di cipolle e patate con aceto balsamico, mi han detto essere deliziosa, altre scelte possibili erano risotto di orzo e finferli e zuppa di zucca con le mandorle.
Secondo piatto: 2 fettine di roast-beef con patate e finferli: solo discreto perchè le patate a cubettini non erano il massimo, è il piatto che ci è piaciuto di meno.
I dolci: mousse al caffè e crema al caffè, tortino di castagne con crema di cachi ( sensazionale) mousse di cachi con crema di mele e altro che non ricordo, tutti molto buoni e molto ben presentati.
Caffè e piccolo piattino con dei biscottini al cioccolato e delle mandorle tostate.
Conto in 4: 160 euro, 2 bottiglie di vino ( 11 euro cad.) e svariate bottiglie di acqua.
Il servizio è solo discreto ( abbiamo dovuto chiedere + volte il pane), ma confidenziale e informale, che tutto sommato ben si adatta al locale.
Tavoli ben separati, con un'ambiente che ti porta a parlare a bassa voce.
Molto piacevole e insolito sia come locale che come cucina, qualcosa di diverso, con menù che cambia piuttosto spesso.
Belle le presentazioni dei piatti al momento di servirli.


Fabio