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Kupperlain
Castelbello Ciardes (BZ) Data recensione : 11/2002 Visitato sabato 9 novembre, a cena. Ottimo punteggio sulla Guida del Gambero, 2 stelle michelin (??), membro della JRE. Arriviamo a Castelbello la sera del sabato del festival di Merano. Il tavolo è prenotato da prima dell'estate (sappiamo da anni come sia difficile cenare fuori in queste serate, e ci muoviamo per tempo). Calorosa accoglienza all'ingresso, con abbondanti strette di mano da parte delle signorine presenti (cosa che stupisce un attimo, forse perchè inusuale). Bello il tavolo da otto a noi riservato, ampio e molto ben apparecchiato. Fine delle cose positive, passiamo alla cena. Lo chef (faccia abbastanza tirata, pur con sorriso di forma) ci porge la carta. Diciamo che stasera a questo tavolo siedono numerosi addetti ai lavori, specie in settore enologico (che non è poi difforme da quello del gusto). Pubblico difficile? Subito l'occhio casca sulla oggettiva difficoltà di lettura della carta. Ci sono tre menu degustazione , creativo, pesce, tradizione, e tre (3) piatti della cucina Venostana. Chi non vuole scegliere uno dei degustazione può (deve per forza) scegliere fra i vari piatti dei vari menu. La cosa è oltremodo cervellotica, vuoi per la scrittura simil gotico, vuoi per i caratteri troppo piccoli, vuoi per la non perfetta comprensibilità (e non ci si può certo definire dei principianti, credo). Il commento a freddo è che ci sembra difficile gestire una carta del genere in una sera come questa. Purtroppo scopriremo di aver avuto ragione della nostra impressione iniziale. Due dei commensali scelgono due degustazioni diversi fra loro, gli altri pescano fra i vari piatti. Qualcuno non prenderà il primo, altri salteranno l'antipasto. Si comincia con un aperitivo (non caricato nel conto) a base di prosecco e albicocche secche (simpatico). Bella la scelta di panini caldi e grissini, molto buoni gli uni e gli altri. Come preantipasto una minestra di zucca e orzo con sformatino di porcini e calendula (buona la zuppa, marmato lo sformato. Peccato). Il mio antipasto arriverà con il primo, quindi: - Pappardelle di castagne con ragout di coniglio (discreto, ma poco saporito), Capesante arrostite con coniglio e ravioli all'aglio orsino (unico piatto con una sua personalità, certo l'aglio si sente davvero tanto, ma almeno hanno osato qualcosa!). Ho assaggiato l'insalata di polpo della vicina amica, buona. Chi ha preso la crema di peperono con scampi (o gamberi) ha fatto una faccia poco convinta. - Filetto di vitella e gamberoni su purea di patate al tartufo nero (piatto assolutamente anonimo, deludente. Vedere delle materie prime di questa qualità messe insieme con cosi poca riuscita suscita in me un moto di sincero dispiacere. A parte il tarufo nero (che aspetterei ad usare per almeno altri 45-50 giorni) il resto era di ottima qualità, ma non legava assolutamente). - Semifreddo alle nocciole con noci caramellate (anonimo, quasi sciolto, e le noci caramellate? Nel mio piatto non c'erano, e neanche in quelli vicini). Sulla stessa linea gli altri dessert, eccezion fatta per i sorbetti (il che mi sembra un pò poco). - Piccola pasticceria: Strudel di mele (buonissimo), Torta di cioccolato a cubetti (buona), Ravioli di pasta fritta con marmellata (freddi e mosci, vergogna). Dalla bellissima carta dei vini (i cui ricarichi ci sembrano corretti): - Billecart Salmon Brut Reserve (delizioso) - Manna 98, Franz Haas (interessante) - Cuvee Sophie 99, Manincor (consigliato dalla moglie/sommelier, PIETOSO, una vera spremuta di legno, un sentore di caffè che nemmeno in qualche Bordeaux rosso, e ci hanno pure detto che ce ne sono poche bottiglie. E' un bene!) - Composition Reif 99, Josephus Mayr (lagrein e cabernet? Molto buono) - Aureus 97, Niedermayr (sorpresa piacevolissima, come quello delle sere prima) - Trochenbeerenauslese Muskat Ottonel 96, Velich (lunghissimo, da innamorarsene). Le prime due bottiglie di entrambi i bianchi erano tappate. Sostituite. La cena è durata dalle ore 20,45 alle ore 00,45. Circa 45-50 minuti fra una portata e l'altra. Una ventina solo per avere il conto (ed eravamo rimasti solo noi ed un altro tavolo). Grandi sorrisi e bei saluti all'uscita. Conto: cucina 334 euro in 8 (1 persona con un solo antipasto, altri non con un pasto completo, comunque corretto se fosse stato ben riuscito) bevande 338,70 euro. Gran brutta serata. Un vero peccato per le attese, per i piatti non riusciti, per il menu cosi incasinato. Forse per una serata come questa sarebbe stato meglio una carta con piatti più collaudati, o un aiuto in cucina, o non voglio dire che altro. Certo non affronterei una serata del genere cosi. E non mi si dica che non sono queste le sere giuste per visitare ristoranti. Se si è grandi, lo si è sia con due tavoli che con il locale pieno. La destrezza di uno Chef sta proprio qui. Altrimenti si chiamano cuochi, non Chef. Comunque, viste le precedenti belle recensioni e la considerazione in cui è tenuto, forse siamo stati noi a cadere in una serata sbagliata. Certo che tornare qua per una seconda chance sarà difficile per noi. Che dire? Credo basti e avanzi. Finisce qui il nostro lungo ed impegnativo tour dell'Alto Adige, 8 locali in 4 giorni, ed il Festival del Vino a Merano. A dieta per le prossime due settimane (ci credete?) ;-))) Un grazie all'amico Lorenzo (l'autista) per l'uso incondizionato del suo mezzo di trasporto fra le bellissime vallate delle Dolomiti. Ciao Claudio |