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La locanda del borgo antico
Piazza del municipio, 2 Barolo (CN)
Telefono ristorante: 017356355
Giorno di chiusura: mercoledì, giovedì
Data recensione : 25 Ottobre 2002


La locanda del borgo antico è situata proprio nel centro di Barolo,in una stupenda casa al primo piano,la nostra ultima visita risale a venerdì 25 ottobre
Premetto una nota doverosa:questa visita era preordinata in quanto rientrava nelle manifestazioni collaterali al Salone del gusto e la Locanda era inserita in un circuito enogastroniomico;precisazione doverosa in quanto cibo e vini erano "scelti" dal ristorante.
Allora, agli antipasti via con Coniglio "ficatus" farcito al fois-gras,baccalà in tempura, come primo raviolini verdi con caprino,secondo coda di castrato stracotto. a questi piatti abbiamo abbinato i vini di Elio Grasso,firma storica dell'albese.
Abbiamo iniziato con uno chardonnay passato in barrique,proseguito con un nebbiolo 99,per seguitare con un barbera anch'esso barricato(98) e con un barolo 97. dolce:sfogliatina di mele renette con pinoli e uvetta(passito di arneis).
Onestamente devo dire che i piatti erano cucinati correttamente(Massimo Camia ,lo chef del Borgo è molto bravo,solitamente però i suoi piatti danno altre emozioni ,stavolta mancava qualche cosa,erano senza anima,anonimi,insomma non sembrava sua la mano dietro ai fornelli).
Tra tutti abbiamo apprezzato particolarmente il coniglio,ottima la farcitura con fois-gras,viceversa il piatto che più ci ha stupito negativamente è stato il baccalà,buono ma mi spiegate perchè in "tempura"?forse in omaggio all'aiuto cuoco che è giapponese?
Assolutamente normali i raviolini con caprino.
Suvvia Camia un poco più di serietà non guasterebbe,siamo in Piemonte non nel sol levante!
Capitolo vini:scelta che poteva rivelarsi interessante quella di Grasso,ma i vini non erano all'altezza;lo chardonnay presentato scontava troppo il legno a dispetto dei profumi,era eccessivamente carico con un retrogusto dolce amaro sgradevole,lo stesso dicasi per il nebiolo propostoci,naso chiuso e bocca magra,insignificante;meglio la barbera ,al naso piccoli frutti rossi e mora,potente in bocca e con un buon finale.
Buono il barolo,ma niente di più(non era la sua migliore selezione,non era il "runcot" per intenderci,ma allora perchè Camia ha scelto questa selezione e non la migliore?eppure la cena è costata un prezzo medio alto,incomprensibile!).
Torneremo a Barolo in solitudine per riprovare la sua cucina,sperando che nel frattempo il nostro chef abbia smaltito la "sbornia" da salone del gusto e ci riproponga piatti più consoni alla sua fama ed al territorio in cui lavora


Maurizio